Un monito di Kissinger all'Europa di Mario Ciriello

Un monito di Kissinger all'Europa Un monito di Kissinger all'Europa (Dal nostro corrispondente) Londra, 12 dicembre. Con un discorso chiaro e incisivo, senza eufemismi e senza retorica, Henry Kissinger, il segretario di Stato americano, ha parlato questa sera della necessità e della urgenza di « rinnovare » i rapporti tra l'America e l'Europa. Ha dichiarato che esiste un « pericolo concreto di corrosione graduale » della Comunità atlantica; ha sostenuto che sono gli europei, e non gli americani, a trascurare l'obbligo, e la cortesia, di consultare gli alleati; ha ricordato che, in tutte le sue iniziative per la distensione internazionale, il presidente degli Stati Uniti ha sempre agito nell'interesse dell'Europa. Ha proposto altresì la creazione di un « gruppo d'azione per l'energia» con la partecipazione dell'Europa, del Giappone e del Nord America per superare quella che, a suo parere, è una crisi strutturale a lungo termine. Kissinger ha parlato ai Pilgrims, un'associazione angloamericana, dopo una giornata di colloqui, con il ministro degli Esteri Sir Alee Douglas-Home e con il premier Heath. Le parole più severe sono state pronunciate sull'attività politica dell'Europa. Kissinger ha applaudito i grandi progressi del nostro continente verso l'unità politica e ha ricordato che gli Stati Uniti « appoggiano con entusiasmo tale processo »; ma ha aggiunto: «L'unità europea non dev'essere a spese della comunità atlantica. Non è che siamo spazientiti dall'ingombrante meccanismo di questa nascente Europa. Siamo invece preoccupati dalla tendenza di porre in rilievo le divisioni piuttosto che l'unità ». E ha proseguito: « Non sarei sincero se non menzionassi il senso di disagio creato negli Stati Uniti da alcune recenti attività della Comunità europea nel settore poli¬ tico. Presentare le decisioni di un'Europa in corso di unificazione come fatti compiuti, non soggetti a un efficace dibattito, è contrario a ogni tradizione nei rapporti Europa-Usa ». Se l'America — ha detto Kissinger — « non ha gualche volta consultato sufficientemente o adeguatamente » gli alleati, ciò è avvenuto in « situazioni che si muovevano rapidamente ». « Non è stato fatto per preferenza: e furono comunque deviazioni dalla politica normale, sotto la pressione di esigenze immediate ». E qui Kissinger ha contrattaccato: « L'atteggiamento della nuova Europa sembra invece innalzare il rifiuto di consultarsi ad un principio che definisce l'identità europea. A giudicare da recenti esperienze, sono impossibili consultazioni con voi prima di una decisione. Dopo aver stabilito cosa fare, l'Europa nomina un portavoce che c'informa delle iniziative concordate ma che non ha i poteri per negoziare ». « Noi siamo pronti ad accettare un unico portavoce, ma pensiamo che gli Stati Uniti, perché vecchi alleati, debbano avere la possibilità di esprimere il proprio pen¬ siero prima di decisioni finali che toccano i loro interessi. Non bisogna lasciare altresì che si atrofizzino i canali bilaterali di discussione e di trattativa, perlomeno fino a quando l'unità politica europea non sarà realizzata pienamente ». Mario Ciriello

Persone citate: Alee Douglas-home, Henry Kissinger, Kissinger