Come sono cresciuti i prezzi all'ingrosso

Come sono cresciuti i prezzi all'ingrosso Particolari sui dati di ottobre Come sono cresciuti i prezzi all'ingrosso L'aumento, rispetto a settembre, è stato dell'1,5 per cento per i prodotti agricoli e del 2,1 per cento per quelli non agricoli Le ore perdute per conflitti di lavoro nei primi 10 mesi del '73 (Nostro servizio particolare) Roma, 12 dicembre. L'Istat comunica oggi che il dato provvisorio delle ore lavorative perdute per conflitti di lavoro nel mese di ottobre risulta pari a 5 milioni 933 mila, con una diminuzione di oltre 5 milioni di ore rispetto all'ottobre 1972; nei primi dieci mesi dell'anno le ore perse sono ammontate a 150 milioni 43 mila, con un aumento di 75 milioni 263 mila ore sullo stesso periodo del 1972. Va tenuto presente che oltre la metà delle ore perdute tra il gennaio e l'ottobre di quest'anno è dovuta agli scioperi dei settori interessati alla vertenza dei metalmeccanici (industrie metallurgiche, meccaniche e mezzi di trasporto), conclusasi nei primi giorni di aprile. I dati odierni confermano il buon momento dell'industria italiana, la cui produzione, come già pubblicato, è cresciuta in ottobre del 10,5 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Indubbiamente il nuovo «boom» produttivo delle nostre fabbriche è stato favorito anche dal disteso clima sociale degli ultimi mesi. Ora però le conseguenze della crisi energetica rischiano di compromettere qualsiasi risultato positivo. Un altro sintomo allarmante per l'industria viene dall'andamento dei prezzi all'ingrosso che — come conferma l'Istat oggi — tra settembre e ottobre sono cresciuti del 2 per cento. Si tratta di uno degli aumenti più elevati dell'anno, che porta il rialzo dei prezzi all'ingrosso nei primi dieci mesi del 1973 al 17,4 per cento. Analizzando le variazioni dei prezzi avutesi nei vari settori, si rileva che i prodotti agricoli sono aumentati, rispetto a settembre, dell'1,5 per cento. In particolare, il legname da lavoro è rincarato del 4,6 per cento, i prodotti zootecnici alimentari dell'I ,6 per cento, i prodotti agricoli alimentari dell'1,4 per cento, e i prodotti agricoli e zootecnici non alimentari dello 0,4 per cento. I prodotti non agricoli hanno invece avuto, sempre rispetto a settembre, un incremento del 2,1 per cento, dovuto agli aumenti del 10,4 per cento dei combustibili e dei lubrificanti, del 2,3 per cento dei prodotti delle industrie agricole manifatturiere non alimentari, del 2,2 per cento dei materiali da costruzione, dello 0,9 per cento dei prodotti chimici e metalmeccanici e dello 0,2 per cento dei prodotti delle industrie alimentari. Gli indici relativi alla « destinazione economica dei prodotti » hanno registrato tra settembre e ottobre questi aumenti: 1,9 per cento per i beni destinati al consumo finale; 1,4 per cento per i beni destinati alla formazione dei capitali fissi; 4,8 per cento per le materie ausiliarie per le imprese. Questi rialzi insieme al razionamento petrolifero avranno negative ripercussioni sulla produzione. Questa sera si conoscono anche i dati relativi alle retribuzioni minime contrattuali (esclusi gli assegni familiari) degli operai e degli impiegati: in 31 giorni l'Istat non ha rilevato alcuna variazione percentuale, ma negli indici degli impiegati nella pubblica amministrazione — avverte lo stesso istituto di statistica — non è stato possibile tener conto dei miglioramenti connessi con la concessione dell'assegno perequativo, in quanto la relati¬ va legge è stata pubblicata dopo l'epoca di rilevazione. Rispetto all'ottobre 1972 le retribuzioni minime degli operai sono aumentate del 30,9 per cento nel commercio, del 26,4 per cento nelle industrie, del 22,7 per cento nell'agricoltura e del 15 per cento nei trasporti; gli stipendi degli impiegati sono saliti del 27,4 per cento nel commercio, del 21,8 per cento nelle industrie, dell'I 1,7 per cento nei trasporti e del 6,4 per cento nella pubblica amministrazione, e. p.

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