Genuinità

Genuinità Saper spendere Genuinità Una preoccupazione: come si può distinguere un vino naturale da un prodotto manipolato? Il parere dell'enotecnico « Sono una buona bevitrlce di vino — scrive la signora CO. di Sanremo — ma ho notato che alcuni tipi mi fanno male allo stomaco. Credo che sia una questione di genuinità. Mi è stato detto che analizzandolo si può scoprire se il vino è genuino oppure no e sarei lieta di poter compiere questa analisi In casa. E' facile? Quali strumenti occorrono? Oppure mi è stata data un'informazione inesatta? ». ** Inesatta è la parola giusta. Spiega infatti il nostro enotecnico Bruno Rivella: • L'analisi del vino non serve per dirci se il prodotto è genuino; ci può aiutare soltanto ad esprimere qualche dubbio sulla legalità o meno dei metodi di produzione ». La legge stabilisce che nei vini alcuni componenti debbano essere presenti in quantità determinate, mentre altri devono essere assenti. Gli elementi, ricavati attraverso studi di decenni, sono abbastanza elastici perché ogni vino differisce dagli altri e da se stesso secondo il terreno nel quale è coltivata la vite, il processo di vinificazione, ecc. - II legislatore — afferma l'esperto — non poteva stabilire dati troppo esatti, perché In questo modo si sarebbe corso il rìschio di mandare in galera anche un produttore onesto. « // sofistlcatore sa del pericolo di un'analisi fatta ai suoi prodotti, ma può tentare — purtroppo — di rabberciare alla meglio II vino In modo che l'analisi non lo riveli truccato. Ingannare l'analisi è difficile, ma non impossibile. Premesso questo, è indispensabile precisare che l'attrezzatura minima per fare le analisi più comuni (insufficienti per assicurare la genuinità di un vino) è piuttosto costosa: circa mezzo milione di lire ». Inoltre non basta saper fare le analisi (il che non è sempre facile) ma occorre anche saperle interpretare. Ci vuole preparazione ed esperienza. Un buon Barbaresco non può costar poco •Sono stupito e un po' deluso — scrive il signor Domenico Gastaldo —. Avete a lungo parlato di vini e devo riconoscere che II vostro esperto ne è un ottimo conoscitore. Ma perché avete dimenticato il Barbaresco? Forse non lo reputate degno di nota o non avete trovato produttori di alto livello?'. ** Tutt'altro, signor Domenico. Il fatto è che il Barbaresco, vino nobile e dal bouquet leggermente più asprigno del Barolo, costa caro e nessun lettore ce ne aveva finora chiesto notizie. Le bottiglie d'annata variano tra le 1300 lire (1970) e le 3 mila (1967). Sostiene il nostro esperto, signor Bruno Rivella: 'Bisogna diffidare Infatti del Barbaresco a buon prezzo, potrebbe risultare il più costoso In relazione naturalmente alla qualità: Distinguere il vino d'elite, degno del nome che porta, non è facile per i non intenditori: 'Bisogna riconoscere il colore rosso rubino con delicati riflessi aran¬ ciati — spiega l'enotecnico — // profumo è simile a quello che emana da un mazzo di fiori di campo nel quale prevalga su tutti gli altri l'odore armonioso della viola; il sapore è di gran classe, meno austero del Barolo, dal quale Il Barbaresco si differenzia per un minore Invecchiamento (bastano 3 anni presso il produttore)'. Secondo II signor Rivella esistono nel comune di Barbaresco 'alcuni vigneti dai quali si ottiene un vino veramente d'eccezione e altri si trovano nel comune di Treiso e a Nei ve'. Per II signor Domenico abbiamo un breve elenco di produttori che vendono vino di qualità garantita ai prezzi indicati. Saremmo lieti di inviarlo al nostro lettore, se soltanto ne conoscessimo l'indirizzo scritto con chiarezza. I frutti del vicino caduti sul terreno Orti e giardini d'inverno, tristi Immagini di foglie ingiallite e di arbusti quasi secchi. Resta il piacere di qualche frutto di stagione staccato direttamente dalla pianta. Ma se questa cresce nel giardino del vicino dobbiamo accontentarci di guardare, con un po' d'invidia, quel che altri riusciranno, con diritto, ad assaggiare. Il caso del signor Giovanni di Torino però è un po' diverso: « La frutta della pianta del mio confinante — scrive II lettore — cresce anche su rami che sporgono sulla mia proprietà. Vorrei sapere: posso raccogliere I frutti che cadono sul mio terreno o devo consegnarli al legittimo proprietario? Oppure mi è consentito scuotere I rami per provocare la caduta dei frutti? ». ** ' Sulla base dell'articolo 896 del Codice Civile — risponde l'esperto — / frutti caduti naturalmente appartengono di diritto al proprietario del fondo sul quale sono caduti ». Raccolga pure senza rimorsi di coscienza, signor Giovanni, ciò che trova sul suo terreno, ma attenzione: la caduta dei frutti deve avvenire 'naturalmente'. Le scollature sono proibite. * Dalla signora Gigliola una ricetta per polenta: la polenta taragna. Ingredienti: 400 gr. di farina di grano saraceno e 100 gr. di farina gialla, un litro e mezzo di acqua, 100 gr. di gruviera, 100 gr. di robiola, 80 gr. di fontina, 100 gr. di parmigiano, 100 gr. di burro, sale quanto basta. * Mettete nel paiolo l'acqua con II sale e quando questa sta per bollire versatevi la farina a pioggia, sempre mescolando con un cucchiaio di legno per evitare che si formino grumi. Fatela cuocere per circa 40 minuti, rimestando di tanto in tanto. Quando la polenta è a metà cottura, unitevi II burro. Il gruviera, la fontina e la robiola tagliati a piccoli pezzetti e Infine II parmigiano grattugiato. Mescolate energicamente, continuando la cottura finché la polenta si presenterà fluida e molto cremosa. Servitela ben calda, meglio se versata nei singoli piatti, tatti riscaldare In precedenza ». * Abbonata 51700: se il reddito imponibile annuo della famiglia alla quale affitta l'alloggio risulta superiore ai quattro milioni annui l'affitto si considera sbloccato. Naturalmente questa non deve essere una sua deduzione, ma deve trovare conferma presso I registri delle imposte. * « Ho alcuni capi di vestiario che vorrei sostituire con altri nuovi — scrive la signora L. S. di Chieri. che gentilmente unisce alla sua lettera una offerta per Specchio dei tempi —. La fattura per eventuali riparazioni infatti non conviene. Ma non vorrei semplicemente buttarli fuori dalla finestra. Non esìstono commercianti che si dedichino all'acquisto e alla vendita dì capi usati? ». Noi conosciamo soltanto alcuni rigattieri del balòn di Porta Palazzo e non ci risulta — ma potremmo sbagliare — che ci siano negozi specializzati in questo genere di acquisti. Esiste però un sistema per vendere: un annuncio economico nel quale si precisi la taglia degli abiti. Questo si può fare naturalmente se I capi sono in buono stato di conservazione e se non le viene in mente di regalarli a chi ne ha bisogno. Simonetta

Persone citate: Bruno Rivella, Domenico Gastaldo, L. S., Rivella

Luoghi citati: Chieri, Sanremo, Torino, Treiso