Rossini "apre,, alla Scala la stagione dell'austerità di Paolo Grassi

Rossini "apre,, alla Scala la stagione dell'austerità Tutto esaurito per "L'Italiana in Algeri,, Rossini "apre,, alla Scala la stagione dell'austerità Bandita la mondanità, niente fiori in sala né decorazioni sulla facciata del teatro e nella piazza - "E' un avvenimento culturale", dice Paolo Grassi - Dirigerà Abbado (Nostro servigio particolare) Milano, 6 dicembre. Domani sera, alle venti precise, con mezz'ora di anticipo rispetto all'orario consueto, il sipario del Teatro alla Scala si alzerà con le note dell'Italiana in Algeri, di Gioacchino Rossini. Alle 22,35 lo spettacolo sarà finito: anche la « prima » del tempio milanese della lirica si adegua alle recenti misure di austerità. L'inizio della stagione è dal dopoguerra, il 7 dicembre, festività di Sant'Ambrogio. Ma quest'anno forse il rispetto della tradizione si fermerà a questo. Dal '68 le ventate di contestazione hanno progressivamente appannato la mondanità della grande festa, e oggi, nel clima delle recenti misure restrittive, l'inaugurazione scaligera è tornata ad essere un avvenimento culturale che interessa gli appassionati della lirica. « Io voglio fare un teatro di musica», ripete Paolo Grassi, sovrintendente, « dove la cornice mondana assuma secondaria importanza». Niente fiori nella sala del Piermarini (sono lontani gli anni in cui per il 7 dicembre, arrivavano dalla Riviera Ligure migliaia di garofani) né decorazioni sulla facciata del teatro, né in piazza. Nessuna sartoria di alta moda è oberata di lavoro per consegnare a tempo debito le toilettes per l'inaugurazione: gioiellieri, modiste, parrucchieri — quel piccolo esercito che in passato, in questi giorni, veniva mobilitato — hanno la (scarsa) clientela di tutti i giorni. Anche nell'allestimento dell'opera di Rossini, si sono voluti contenere i costi ed evitare le tentazioni del « Kolossal» Jean Pierre Ponnelle ha ideato un impianto a scena fissa: attraverso un'apertura centrale, con un sistema di binari a rotelle, saranno fatti sfilare i prospetti dei vari quadri. Per le scene hanno lavorato complessivamente 750 dipendenti. I costumi sono centocinquanta (contro i 450 preparati per il Simon Boccanegra dello scorso anno); gli effetti-luce alcune centinaia. Le prove sono durate circa un mese. Oltre ai sette interpreti (Enzo Darà, Taddeo; Margherita Guglielmi, Elvira; Paolo Montarsolo, Mustafà; Teresa Berganza, Isabella; Ugo Benelli, Lindoro; Laura Zannini, Zulma; Angelo Eomero, Haly), L'Italiana in Algeri vedrà impegnati ventotto coristi e sessantatré professori d'orchestra, sotto la direzione di Claudio Abbado. La realizzazione totale dell'opera è costata trentacinque-quaranta milioni. Il teatro è « tutto esaurito » da alcuni giorni: moltissime anche le prenotazioni e richieste per le prossime repliche. Un biglietto costa dalle 1200 alle 13.000 lire: fino a stasera, di « bagarinaggio » non si sente nemmeno parlare. E' un fenomeno che sembra appartenere al passato. Domani saranno parecchi gli stranieri. Alcuni operatori culturali giungeranno da Washington anche per concordare i particolari di una serie di recite della Scala nella capitale statunitense. Una troupe della televisione francese riprenderà la prima parte della serata. Non si prevede la presenza di «divi » in sala, per ora, è annunciato un solo grosso nome del mondo dello spettacolo: Giorgio Strehler. Pochissimi i biglietti-omaggio, rilasciati quasi esclusivamente a giornalisti e critici, per ragioni professionali. «Chi vuole entrare, paghi il biglietto », dice Paolo Grassi, ami sembra giusto proprio per una forma di rispetto verso chi, nello spettacolo, lavora ». o. r. Il compositore Luigi Nono con la moglie alla Scala (Neri)

Luoghi citati: Algeri, Milano, Washington