Novemila per Santana

Novemila per Santana Il chitarrista messicano al Palasport Novemila per Santana Folla e incasso da primato per ascoltare il musicista pop - Prima di cominciare il concerto è rimasto a lungo in atteggiamento ieratico con le mani giunte II chitarrista messicano Carlos Santana, che da alcuni anni guida dalle vette delle «hit parades» americane i gusti e gli interessi dei «fans» di tutto il mondo, si è esibito lunedì sera al Palazzo dello sport davanti ad oltre 9 mila spettatori. Folla e incasso da primato perché mai a Torino un esponente della «pop music» aveva ottenuto tale interesse, richiamato tanto pubblico. Non Elton John né i King Creamson. Lo spettacolo s'inizia alle venti e trenta, con mezz'ora di ritardo per un'avaria ad uno dei vari congegni elettronici che mediano l'arte dei «Santana»: gli otto musicisti sostano in silenzioso raccoglimento prima di esplodere con il primo brano. Carlos Santana ieratico, le mani giunte, stenta tuttavia a coinvolgere il pubblico impaziente di musica e ormai disincantato di fronte alle bizzarrie dei «divi». Anche Santana, come prima di lui i 4 «Beatles» e John McLaughlin, mantiene a suon di dollari un «guru» indiano che, si dice, gli ha aperto la strada del misticismo. Il santone che viene dal Gange, pare abbia soppiantato nel rituale delle «star» l'anacronistico psicanalista del costume hollywoodiano. La musica è molto buona: Carlos Santana smanica furiosamente sulla sua chitarra esibendosi con virtuosismo in pensose improvvisazioni. I brani sono quasi tutti semplici, in apparenza, trattandosi di composizioni che si muo vono per lo più nell'ambito di due soli accordi. Tuttavia, nessuna sensazione di monotonia coglie lo spettatore perché, ripescando le antiche teorie «modali», Santana ed i suoi riescono a trarre il massimo dall'esiguo materiale sonoro. Il complesso è fra i più omogenei e preparati e merita la notorietà raggiunta. La chitarra, l'organo e la tromba si amalgamano senza incidenti in ampie distese sonore e davisione, ringalluzzite dai muggiti di un marchingegno alla moda che potrebbe essere il «melotron». Una complessa e articolata sezione ritmica brucia carburante e manda avanti la macchina del ritmo a pieno regime. Lunghi applausi hanno sottolineato la fine di ogni brano. Pubblico entusiasta e corretto. Santana si esibirà a Roma mercoledì prossimo nel secondo ed ultimo concerto della sua fugace apparizione italiana. f. monti. Il complesso di Carlos Santana, nella serata al Palasport (Foto Moisio)

Luoghi citati: Roma, Torino