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Tenta di fare il pirata per poter parlare all'Onu Un giovane squilibrato in Svizzera Tenta di fare il pirata per poter parlare all'Onu (Dal nostro corrispondente) Berna, 1 dicembre. Armato di una mini-pistola, uno squilibrato di 18 anni è stato, oggi pomeriggio, autore di un tragicomico atto di pirateria aerea. Dopo avere costretto un « DC 8 » della « Swissair », in volo da Zurigo verso l'Africa, ad atterrare su una pista di emergenza dell'aeroporto ginevrino di Cointrin, il « pirata » ha fatto conoscere alla polizia le sue condizioni per il rilascio dei passeggeri, ma al termine di lunghe discussioni il pilota ha potuto disarmarlo. La drammatica avventura dei 145 passeggeri che si trovavano a bordo dell'apparecchio diretto ad Abidjan è cominciata verso mezzogiorno, pochi istanti dopo il decollo da Zurigo. Un giovane dall'aspetto piuttosto timido ha improvvisamente lasciato la sua poltrona, dirigendosi lentamente verso la parte anteriore della carlinga. Tutti hanno creduto che volesse semplicemente dare un'occhiata ai diversi scompartimenti del velivolo, ma nel momento in cui ha aperto la porta della cabina di guida ha puntato la sua minuscola pistola contro il comandante e in dialetto zurighese gli ha intimato di andare a Ginevra. A questo punto il giovane pirata ha avuto un primo pentimento nel senso che ha acconsentito allo sbarco dei 145 passeggeri. Però ha continuato a puntare la sua arma sul comandante e gli altri membri dell'equipaggio. Improvvisamente si è messo ad urlare: «Non consideratemi un debole o un pazzo. Potrei uccidervi da un istante all'altro». Dopo tre ore di snervante attesa, il Buchholz è stato colto da una crisi di nervi. Le mani gli tremavano. Il pilota ha approfittato della sua momentanea disattenzione saltandogli addosso per strappargli la pistola. Successivamente alcuni agenti lo hanno caricato su un cellulare, più tardi è stato trasferito nella clinica psichiatrica di Ginevra. Hans Buchholz ha affermato che era sua intenzione pronunciare un discorso al palazzo dell'Orni di New York. 1. f.