La Cgil è contraria all'orario ridotto degli uffici comunali

La Cgil è contraria all'orario ridotto degli uffici comunali La Cgil è contraria all'orario ridotto degli uffici comunali Cisl e Uil: "Il settore pubblico fa già le 36 ore" - Sadel: "Più comodità per i cittadini" - Il buon esempio di Milano ■ Fermi gli autotrasporti? Il sindacato provinciale degli enti locali Cgil critica, in un comunicato stampa, il nuovo orario dei dipendenti del Comune: a scelta 8-15 sabato escluso, oppure 8-14, sabato compreso (in totale 35 ore alla settimana). «Tale decisione — scrive il sindacato della Camera del lavoro — non è giustilicata sotto nessun aspetto e non significa assolutamente né risparmio, né serietà di impostazione. Non stupisce certo che una giunta, in crisi perenne, incapace di risolvere i problemi che-assillano la città, abbia certe soluzioni». La nota prosegue: «La segreteria della Cgil enti locali ha proposto l'orario 8-16. con interruzione dì 45 minuti a turno». Cioè 7 ore e un quarto di lavoro al giorno per 5 giorni, con la possibilità «di erogare i servizi per otto ore consecutive ». Questa proposta — dice la nota della Cgil — significa «continuila con quanto era stato unitariamente richiesto, su parere della maggioranza dei lavoratori, e doveva costituire il consolidamento di un principio che prescindeva da questo periodo di emergenza». Inoltre si costringeva l'amministrazione ad «iniziare finalmente un discorso serio circa la riorganizzazione dei servizi, così come viene indicato nella piattaforma contrattuale». «Quello che stupisce — scrive ancora il sindacato della Cgil — è la leggerezza con la quale organizzazioni impegnate hanno sottoscritto o fatto proprie soluzioni piovute da un governo i cui rappresentanti hanno formulato recentemente un ordine del giorno i i un i mi che chiede la riduzione di stipendi dei lavoratori degli enti pubblici e periodicamente reclama restrizioni nei confronti dei Comuni ». Alla critica dell'orario ridotto in Municipio il documento della Cgil premette un attacco a tutte le norme restrittive «negativamente giudicate dalla federazione Cgil, Cisl, Uil poiché si collocano in un tipo di ripresa economica già contrassegnata da notevoli contraddi zionì». Alle critiche della Cgil per il nuovo orario dei comunali (anche i consiglieri comunisti hanno chiesto alia giunta di rivedere i provvedimenti adottati) fa riscontro la difesa da parte della Cisl e della Uil. In riferimento a quanto da noi scritto venerdì sotto il titolo «Cattivo esempio», i due sinda cati ribattono: «In Italia i pubblici uffici osservano l'orario delle 36 ore settimanali (35 di fatto). I comunali non beneficiano di premi come nell'industria o di tante altre mensilità, oltre la 13', come varie categorie del settore pubblico». Cisl e Uil parlano anche degli stipendi e precisano che ni salariatl del Comune guadagnano circa 94.900 lire al mese». Anche il sindacato autonomo Sadel difende il nuovo orario del Comune: «Gli uffici possono rimanere aperti ininterrottamente — scrive — dall'inizio al termine del lavoro ed i cittadini occupati in ulficìo od in fabbrica non saranno più costretti ad assentarsi dal lavoro per il disbrigo degli affari. Inoltre verrà alleggerito il traffico cittadino nelle ore di punta. Con mmmm inu l'orario unico proposto dalla Cgil, si doveva per legge istituire le mense, una spesa inutile di alcuni miliardi a carico dei cittadini ». Gli autonomi, come la Cisl e la Uil fanno confronti tra il guadagno dei comunali e quello di altre categorie. Ma il paragone non regge, perché da una parte ci sono i dipendenti privati e dall'altra servizi pagati con denaro pubblico su cui tutti hanno diritto di intervenire. Se proprio si vogliono fare confronti bisogna scegliere amministrazioni dello stesso tipo e non occorre andare lontano. I responsabili degli enti pubblici milanesi hanno respinto l'orario 8-14, perché non adatto al ritmo di lavoro della città. La giunta regionale ha proposto: inizio alle 8-8,30 e termine alle 17-17,30 «per cogliere la splendida occasione — ha detto il i presidente Bassetti — di non usa- re del pretesto dell'austerità per introdurre un ulteriore elemento di privilegi e di disimpegni». Autotrasportatori — La federazione autotrasportatori italiani (Fai) conferma che il servizio si fermerà stasera a mezzanotte sino alle 21 di mercoledì 5 dicembre. L'agitazione è nazionale. A Torino sono previste manifestazioni pubbliche per ottenere dal prefetto un intervento che induca le compagnie petrolifere a fornire il gasolio. La FIta, federazione aderente all'Artigianato di Torino e provincia, comunica d'avere revocato la fermata, perché « il governo ha preso impegno di approvare nei prossimi giorni i provvedimenti legislativi che disciplineranno il rifornimento di gasolio». mi i mmmmimi i i

Persone citate: Fita

Luoghi citati: Italia, Milano, Torino