Viaggio di Kissinger di Vittorio Zucconi

Viaggio di Kissinger Viaggio di Kissinger (Segue dalla 1" pagina) ni gli americani, e separati da interessi economici. Più che da Bruxelles, dove molti europei attendono Kissinger con il fucile spianato, le maggiori soddisfazioni dovrebbero venire al Segretario di Stato dal Medio Oriente, dove le pressioni diplomatiche di Washington sembrano avere successo. La conferenza di pace in dicembre, considerata in un primo tempo impossibile dagli stessi israeliani, sembra ormai certa (nel viaggio da Bruxelles al Medio Oriente Kissinger farà tappa nella città svizzera). Gli Usa hanno chiarito il loro atteggiamento sulla pace definitiva in cinque punti che appaiono abbastanza chiari e certo equilibrati. Essi sono, ricordiamo, lì ritiro, 2) garanzia internazionale ad Israele, 3) sicurezza per tutti, 4) soluzione del problema palestinese, 5) sistemazione dello status di Gerusalemme. Ma il viaggio nel Medio Oriente, se veramente avrà luogo come dicono le fonti ufficiose del Dipartimento di Stato, sarà anche l'occasione per affrontare con gli arabi il problema del petrolio. Kissinger ha detto apertamente di considerare sempre meno «comprensibile» il ricatto energetico degli sceicchi mentre Washington è impegnata in un'offensiva di pace non certo vessatoria nei confronti degli arabi e di temere la possibilità che gli Stati Uniti «siano costretti ad adottare severe contromisure», ad esempio nel settore delle forniture alimentari e di manufatti. Misure «estreme», ha chiarito Kissinger che in realtà non vuole lasciarsi trascinare in un'escalation di ricatti e controricatti, ma che non può neppure incassare senza reagire le pressioni degli sceicchi. Alla conferenza di pace sul Medio Oriente, ha detto oggi il portavoce del dipartimento di Stato, sono stati invitati Israele, Egitto, Siria e Giordania. I rappresentanti dei palestinesi non saranno invece presenti alla prima fase dei negoziati. L'invito porta la firma di Mosca e di Washington insieme, ha detto Vest, il nuovo portavoce di Kissinger, e le due potenze saranno al tavolo delle trattative, così come l'Onu, probabilmente rappresentato dal segretario generale Waldheim. Dunque, a Ginevra andranno Usa, Urss, Israele, Egitto, Siria e Giordania, più l'Onu. Secondo gli americani, il motivo della esclusione dei palestinesi dalla fase iniziale della conferenza di pace è la « estrema difficoltà del problema » e la situazione non appare ancora matura per affrontare la questione palestinese. Ciò non significa affatto, ha precisato Vest, che il problema è accantonato: se ne discuterà nella seconda fase delle trattative. Vittorio Zucconi

Persone citate: Kissinger, Vest, Waldheim