Il denaro per Paul è pronto in una banca ma i rapitori non si sono ancora fatti vivi

Il denaro per Paul è pronto in una banca ma i rapitori non si sono ancora fatti vivi Gail Harris ha trascorso tutta la giornata accanto al telefono Il denaro per Paul è pronto in una banca ma i rapitori non si sono ancora fatti vivi La somma del riscatto (1 milione di dollari, non di sterline) è stata raggiunta con una colletta cui hanno partecipato tutti i membri della famiglia: il nonno avrebbe versato la metà della cifra chiesta dai banditi (Dalla redazione romana) Roma, 27 novembre. Ora si aspetta la mossa dei rapitori. Gail Harris siede davanti al telefono della sua casa al centro storico (Piazza Farnese) e prega tutti di non disturbare, di non chiederle nulla per dare modo a chi tiene suo figlio Paul III in ostaggio di farsi vivo in qualsiasi momento. « Ora non è tempo — ha detto — di dichiarazioni: aspettate e vi dirò tutto alla fine ». Anche il legale della signora prega cortesemente di lasciar perdere: non c'è nulla da commentare; nulla da precisare. Le cose stanno esattamente come ha scritto Gail Harris nella lettera « aperta », inviata ieri sera all'agenzia di stampa Ansa: Paul Getty II si è deciso a pagare un milione di dollari (e non un milione di sterline come dicevano i giornali inglesi) senza condizioni. I soldi verranno lasciati nel luogo stabilito, secondo accordi precedenti, non appena i « kidnappers » lo vorranno. La cifra è il massimo che la famiglia Getty è riuscita a mettere insieme. Lo scrive il giornale londinese « Evening News » con i particolari della ■< colletta »: vi avrebbero partecipato tutti i membri del clan dell'uomo più ricco del mondo (ribattezzato Paperon De' Paperoni per la sua avarizia). Paul I avrebbe partecipato con più della metà della somma; poi sarebbero venuti gli assegni di Gordon, lo zio americano del diciassettenne, e del suo fratellastro Ronald, regista cinematografico. Pare che ci sia anche una cifra di riserva: qualche centinaia di migliaia di sterline in caso che la banda che tiene nascosto il giovane da quattro mesi e mezzo non accettasse la cifra ton- da. La trattativa — prosegue il giornale — sarebbe andata avanti per diversi giorni. Il « malloppo » è pronto in una banca di Londra e sarà trasferito a Roma, in un'altra banca, poche ore prima della consegna. Ma c'è da aspettare il contatto. Fino a tarda sera nessuno (Gail Getty conosce bene la voce del suo anonimo interlocutore) ha telefonato. E' un po' lo stile di questi rapitori che se la sono sempre presa comoda, sparendo molte volte per settimane dopo che avevano posto ultimatum, deciso scadenze, chiesto somme vertiginose, inviato minacce, macabri «trofei» (la ciocca di capelli e l'orecchio mozzato) e foto Polaroid del giovane Paul, dal volto allucinato, seduto davanti ad una grotta. C'è sempre chi specula sul fatto: ieri notte una telefonata anonima avvertì un giornale che Paul era stato rilasciato in via della Camilluccia, quartiere residenziale nord della città. Sul posto erano arrivati polizia e carabinieri per una battuta senza esito. E siccome c'è da aspettare l'ultima novità l'attenzione del pubblico è tutta rivolta alla lettera «aperta» di Gail, la bella mamma del giovane erede petrolifero, lina lettera strappacuore, con punte di odio per l'ex marito e per l'ex suocero definiti a più riprese incapaci di amore, aridi personaggi, isolati, senza interessi. E poi la notizia che più ha fatto colpo: quella della rinuncia da parte della ex signora Getty degli altri tre figli avuti da Paul II: Marc, Ailine e Anna. Il « ricatto » pur di riabbracciare vivo Paul III. E su questa rinuncia si è innestata una polemica: il marito, dalla sua tenuta di Cheyne Walk, Chelsea (da dove non si è mai mosso) nega che ci sia stato un patto del genere. « Non è esatto, ha detto il suo portavoce, perché la consegna del danaro non è soggetta ad alcuna condizione ». Ma qualcosa di vero ci deve essere perché lo stesso portavoce (questi Getty non fanno mai dichiarazioni in proprio) ha ammesso che i figli del suo « boss » sarebbero più sicuri in Inghilterra che in Italia. Da Roma l'avvocato Jacovoni, legale di Gail Harris Getty, ha risposto affermando che a suo giudizio l'ex marito della sua cliente ha preso la decisione di pagare in seguito alla pressione esercitata dall'opinione pubblica mondiale. Come dire che il « ricatto » non sarebbe mai esistito. Ma allora perché la signora lo ha scritto e fatto pubblicare sui giornali e nello stesso momento, annunciando la disponibilità a pagare da parte della famiglia Getty, ha scagliato contro di loro parole piene di rancore? Forse perché la signora è stanca e con i nervi a pezzi; o forse era uno stratagemma per convincere i rapitori del figlio ad accettare la somma. Ei fil 714 ilii

Persone citate: Gail Getty, Gail Harris, Gail Harris Getty, Getty, Paul Ii

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Roma