Bimbi sui campi di neve e loro prime esperienze

Bimbi sui campi di neve e loro prime esperienze NEL MONDO DEI FIGLI Bimbi sui campi di neve e loro prime esperienze « Ultima spiaggia » di salutare esercizio motorio dei bambini, lo sci si presenta con tutte le carte in regola (meno quella economica) per essere accolto senza riserve. Si svolge all'aria aperta e in alta montagna, quindi facilita una buona ossigenazione; obbliga i muscoli, resi pigri dalla forzata sedentarietà cittadina, a lavorare con metodicità e impegno; offre l'occasione, ormai rara, di misurarsi con prove di coraggio e di abilità fisiche; inoltre, costituisce un incontro diretto con elementi naturali per ora ancora sufficientemente vergini dall'inquinamento. Non vi sono dunque controindicazioni generali e di natura psico-fisica per l'avviamento dei bambini a questo tipo di sport, purché siano rispettate alcune regole. Prima fra tutte l'assenza di malattie di cuore, alcune malattie a carico dell'apparato respiratorio e dello sviluppo scheletrico. In loro assenza non vi sono neppure limiti specifici circa l'età o il sesso. Dice il professor Camillo A. Lievre, direttoi'e dell'Istituto ortopedico « Maria Adelaide » di Torino e del Pronto soccorso del Sestriere: « Non è infatti questione d'età quaiìto di modo. Si tratta di sapere graduare le difficoltà per non sottoporre gli organi di locomozione a uno sforzo eccessivo. Anche i piccoli montanari o gli esquimesi cominciano prestissimo, e senza danno, ti loro contatto con la neve, ma sema particolari costrizioni e senza violenti passaggi tra un ambiente e l'altro ». Troppo spesso, invece, i bambini di città vengono «catapultati » da un giorno all'altro dagli appartamenti surriscaldati ai freddi dell'alta montagna, da un tipo di vita sostanzialmente « pigro » a un'attività sportiva frenetica e su basi agonistiche. A fare I da cuscinetto tra questi due 1 versanti della vita di un barnbino dovrebbero esserci il libero esercizio sulla neve, il | gioco gioioso con la slitta, le faticose arrampicate, le lunghe camminate con o senza gli sci e, già in città, una preparazione sciistica apposita per « scaldare » i muscoli e ! mantenerli in esercizio. L'iscrizione alla prima scuola di sci dovrebbe dunque costituire il naturale esito di una lunga « confidenza » con la neve e l'ambiente, l'approdo sicuro dopo liberi esercizi propedeutici. In nessun caso dovrebbe invece assumere carattere costrittivo e « scolastico ». Quale attrezzatura consigliano gli esperti? Per i bambini piccoli è importante assicurare loro il calore e la libertà di movimen ' t0> Quindi una calzamaglia di Ilana (5000 lire)> un maglion Icino Pesante (5-7000 lire), una tuta intiera di nylon im bottito (7600-12.000 lire) per evitare « fessure » con relativi spifferi d'aria al punto vita, calzettoni pesanti in lana (1600 lire) con funzioni termoisolanti, scarponi in cuoio con suola impermeabilizzata e « carroarmato » in gomma (10.000 lire) affinché non scivolino e consentano elasticità e movimento al i piede, da sfruttare sia nelle camminate che nei primi esercizi con i baby-ski, berrettone in lana tipo passamontagna (2000 lire), guanti in pelle o similpelle imbottiti impermeabile all'acqua (20002500 lire). Ed ora veniamo al primo corso di sci. Purtroppo anche sulla neve è scattato il « caro maestro ». L'Amsi — Associazione maestri di sci italiani — ha fissato le nuove tariffe delle lezioni: 1000 lire per un'ora di lezione collettiva, circa 12 mila lire per due ore consecutive in sei giorni di lezioni; 4 mila lire invece per le lezioni a persona singola. Queste non sono comunque tariffe vincolanti, per cui è prevedibile un aumento da una località sciistica all'altra. Con il secondo corso possono essere presi in considerazione gli scarponi rigidi in plastica, quelli coloratissimi che piacciono tanto ai bambini (12.000-15.000 lire). La loro specifica funzione è di facilitare la guida dello sci e di trasmettere con rapidità ed efficacia i comandi, ma, proprio per questa ragione, non sono adatti a camminare liberamente, sono dunque consigliati solo ai bravi discesisti. Anche per gli sci è il momento del primo paio tecnico: potrà essere in plastica, in fibre di vetro, in laminato con fondo in kofix (i prezzi variano moltissimo, vanno infatti da un minimo di 10 mila lire ad un mas- simo di 60 mila lire). Per gli attacchi è il caso, anche per i ragazzi, di predisporre una buona somma; la loro funzione è infatti determinante nell'evitare le fratture. Per i primi sci è sufficiente la sola sicurezza anteriore a leva (che consente di camminare e fare il fondo), ma più avanti sono consigliabili quelli con doppia sicurezza, anteriore e posteriore. « Cerchiamo, però — avverte il prof. Lievre — di non trasformare ogni bambino in un campione e ricordiamoci che la maggior parte della traumatalogia da sci è costituita da bambini, proprio perché la loro massa muscolare è poca, relativamente al mezzo usato ». Attualmente è in studio all'istituto ortopedico « Maria Adelaide » un tipo di calzatura con caratteristiche di contenzione e di elasticità insieme, capace di evitare un imprigionamento eccessivamente severo del piede e del terzo inferiore della gamba, per evitare le cosiddette fratture da scarpone. Aida Ribero

Persone citate: Aida Ribero, Pesante

Luoghi citati: Sestriere, Torino