L'austerità: timori per il Mezzogiorno

L'austerità: timori per il Mezzogiorno Una settimana calda per il governo L'austerità: timori per il Mezzogiorno Donat-Cattin chiede che si fissi una scadenza per il blocco festivo delle auto: le industrie potrebbero programmare la produzione e gli investimenti al Sud - Giolitti: "Non pensiamo che le misure restrittive possano dilatarsi al periodo estivo" - Lombardi (psi) critica il governo per non avere consultato i sindacati prima di decidere Domani il vertice convocato da Rumor (Nostro servizio particolare) Roma, 27 novembre. Quanto durerà l'attuale piano di austerità, certo necessaria, ma anche capace di produrre serie conseguenze negative nella politica economica e negli investimenti, soprattutto per il Mezzogiorno? La domanda circola in ambienti politici, economici e sindacali, sarà al centro del « vertice » dei partiti di maggioranza previsto per i primi giorni della prossima settimana, probabilmente martedì. Oggi il ministro del bilancio, Giolitti, dopo aver incontrato per la quarta volta a Milano industriali del Nord, ha detto: « Non pensiamo che le misure restrittive per fronteggiare la crisi energetica possano dilatarsi al periodo estivo ». E' un fatto che le restrizioni, adottate non senza divergenze interne al governo, costituiscono per i loro possibili effetti generali un « test » importante per il centro-sinistra alla vigilia del « vertice », cui si è largamente riferita, oggi, la direzione del psi, e al quale sono orientate le due riunioni interministeriali che Rumor presiederà giovedì per il Mezzogiorno e venerdì o sabato per un esame della situazione economica all'inizio della «fase due». Sembra certo, ad esempio, che giovedì il ministro per il Mezzogiorno, Donat-Cattin, solleverà il problema del piano di emergenza così come è stato articolato, e non quello della necessità di misure restrittive nei consumi energetici. Il divieto della circolazione motorizzata nei giorni festivi, dice Donat-Cattin, minaccia di avere gravi ripercussioni sull'industria automobilistica, provocando uno slittamento sull'intero piano di investimenti nel Sud, che poggia, in larga misura, sull'intervento delle fabbriche di automobili. Sarebbe utile, a giudizio del ministro, una scadenza predeterminata del blocco festivo della circolazione, che potrebbe favorire il mercato automobilistico, consentendo alle industrie del settore di programmare la loro produzione e gli investimenti nelle regioni meridionali. Proprio oggi Donat-Cattin ha reso noto il suo progetto (ne parliamo ampiamente in un servizio a pag. 20) per modificare gl'incentivi alle industrie che impianteranno aziende nel Sud: gli aiuti saranno riservati alle imprese che creeranno maggiori posti di lavoro, anziché a quelle che installeranno fabbriche con alta concentrazione di capitale. Tuttavia, s'impone una scelta che investe le linee politiche dei partiti della maggioranza. I socialisti anche oggi in direzione hanno insistito per un avvio delle riforme, inclusa quella che I privilegia i trasporti pubblici anziché la motorizzazione privata, come ha osservato il repubblicano Mammì. «Nessuno — ha aggiunto — e tanto meno i repubblicani, può dirsi contrario a riforme serie e rigorose, ma c'è da augurarsi che a brevissima scadenza sia possibile approfondire e definire il discorso, gettando le basi per un lungo periodo di stabilità e di ben programmata azione governativa ». Il dibattito nella riunione interministeriale di venerdì o sabato e nel « vertice » della maggioranza presieduti da Rumor, si svilupperà sui due documenti presentati dal ministro del Tesoro, La Malfa, e dal ministro del Bilancio, Giolitti. La Malfa è assai preoccupato dell'andamento della bilancia dei pagamenti, che dovrebbe far « riesaminare in senso riduttivo il livello di 7.400 miliardi di disavanzo del bilancio ». Anche oggi La Malfa, uscendo da una riunione presieduta da Rumor per magistrati e parastatali, ha detto, con una certa desolazione, rispondendo alla domanda se le richieste delle due categorie potessero essere accolte: « Mi strappano una penna alla volta. Tre quarti della giornata li spendo a difendermi dalle spese correnti e dal gravame del Tesoro sui vari disavanzi ». Giolitti concorda con La Malfa sulla politica di contenimento dell'inflazione, ma punta su una crescita del reddito nazionale del 6 per cento: cioè su un contemporaneo aumento degli investimenti. Non vi è distanza sostanziale, come ha rilevato oggi La Malfa, fra la sua posizione e quella di Giolitti. Tuttavia, le sopraggiunte difficoltà, che hanno provocato l'austerity nel campo dell'energia, possono determinare conseguenze sul terreno economico e, quindi, su quello politico. E' appunto, la materia del vertice di maggioranza. Oggi De Martino, aprendo i lavori della direzione che si concluderanno domani, presente Nenni, ha rapidamente aggiornato la sua reLamberto Fumo (Continua a pagina 2 in seconda colonna)

Luoghi citati: Milano, Roma