60 anni di giornalismo sempre in prima linea di Vittorio Varale

60 anni di giornalismo sempre in prima linea È morto a Bordighera Vittorio Varale 60 anni di giornalismo sempre in prima linea II giornalismo sportivo è In lutto per la scomparsa di Vittorio Varale, deceduto. Ieri, all'età di 82 anni, a Bordighera, dov'era andato a vivere dopo aver concluso, nove anni fa, la sua lunga e movimentata carriera. Con lui il mondo dello sport perde uno del suoi più appassionati cantori, con lui • La Stampa • perde uno dei collaboratori più illustri nel suo campo e più fedeli, giacché Varale — salvo un breve periodo nell'immediato dopoguerra — ha scritto per questo giornale per circa trentacinque anni. Chi scrive ricorda In lui un maestro che gli svelò, ventanni fa, i primi segreti di un mondo, quello del ciclismo, che per lui segreti non ne aveva più dal tempi di Giovanni Gerbi, cose di sessantanni fa. Varale aveva una torte personalità, un temperamento battagliero; un carattere a volte Insofferen¬ te, guidato da un assoluto rispetto della verità a qualunque costo, dell'onestà a qualsiasi prezzo. Per questo aveva pochi amici e se li sceglieva soltanto tra gli onesti come lui, cresciuti come lui negli ambienti del ciclismo, della montagna, dell'autentico antifascismo: per questo aveva molti oppositori dei quali quasi si vantava: « E' un titolo di merito — diceva — essere avversato dai voltagabbana, dai pavidi, dai disonesti ». Ma anche i suoi « nemici » non possono negare quanto ha dato Vittorio Varale al giornalismo, allo sport, alla cultura, con oltre mezzo secolo di attività che lo ha visto sempre in prima linea, come corrispondente di guerra, come responsabile dei servizi esteri di un grande quotidiano, come cronista fedele e appassionato delle vicende del ciclismo e della montagna, come autore dì pubblica- zlonl che, soprattutto nel campo dell'alpinismo, vengono considerate, dagli esperti, autentici capolavori, come I recentissimi « La battaglia del sesto grado » e « Sesto grado ». La sua vita giornalistica è stata, in molte occasioni, un'autentica battaglia, un cammino sempre sofferto in dilesa delle proprie Idee, giuste o sbagliate che fossero, lastricato di aspre polemiche, di proverbiali litigi, di scambi di chiaflonl, di querele, addirittura di duelli. Quello che aveva dentro scriveva, senza guardar in faccia nessuno e talvolta pagando in proprio le conseguenze della sua prosa pungente, della sua incapacità di stare tranquillo, ad aspettare gli eventi, anche quando le circostanze consigliavano di piegarsi prudentemente al vento. Sfogliando nella sua cartella personale, in archivio, abbiamo trovato, accanto ad innumeri esemplificazioni della sua brillante carriera, la foto-copia di un documento che Vittorio sbandierava come uno del suol migliori trofei: la comunicazione del Sindacato fascista del giornalisti con la quale gli si annunciava la sua cancellazione dall'Albo dei giornalisti, per « indegnità ». Era il 18 dicembre 1944, Vittorio Varale rimase disoccupato soltanto per pochi mesi. La Liberazione lo riportò alla ribalta, dapprima alla 'Gazzetta del Popolo» poi, dopo qualche anno di esilio dal suo ambiente naturale, con II ritorno a • La Stampa • per la quale ha seguito le ultime imprese di Coppi, Bartali e Magni ed ha commentato I più fulgidi episodi della storia dell'alpinismo. Nel 1964 Varale ha lasciato il giornalismo attivo. Era rimasto solo, dopo che la moglie Mary, compagna non solo nella vita ma anche nell'alpinismo attivo, lo aveva lasciato, stroncata da una tremenda malattìa. Nel suo « ritiro » di Bordighera ha continuato a scrivere, traendo dalle sue esperienze di mezzo secolo, dall'Inesauribile archivio del suoi ricordi, il materiale per tre libri: « I vittoriosi » ed / due volumi sul sesto grado. Recentemente aveva dovuto trascorrere un breve periodo in cllnica a Nervi. La malattia sembrava superata ma tornato a casa, a Bordighera, la solitudine lo ha vinto. E Vittorio Varale, che da giornalista militante non aveva ceduto mal a nessuno, si è arreso. Gianni Pignata

Persone citate: Bartali, Coppi, Gianni Pignata, Giovanni Gerbi, Magni, Vittorio Varale

Luoghi citati: Bordighera