I cristalli

I cristalli Saper spendere I cristalli Come si possono evitare sprechi di denaro e di fatica - Un errore irreparabile Avere un aiuto nelle faccende di casa sta diventando una rarità costosa. Le collaboratrici domestiche sono poche e preziose: le tariffe medie hanno raggiunto ornai quotazioni inaccessibili a molte borse. Eppure fare da sé per una madre di tre figli come la signora Daria M. di Udine è impresa ardua. « MI mancherà forse lo spirito organizzativo — scrive — ma conlesso di non venire mai a capo di tutti i lavori, che mi spettano nella mia qualità di donna di casa e madre di famiglia. Soprattutto le pulizie, quelle a fondo, che mi piacciono tanto e che evitano all'alloggio di deteriorarsi troppo rapidamente, richiedono tanto tempo e pazienza. E se io ho pazienza, mi manca purtroppo il tempo. Il mio cruccio sembrerà sciocco a chi ne sa più di me, ma come si possono pulire i lampadari a gocce di cristallo senza dedicare a questa operazione almeno un'ora? E il pregio è che dopo pochi giorni la polvere ha di nuovo reso opaco il cristallo. Esiste forse un liquido che faciliti il lavoro? ». ** Un colpo di bacchetta magica e tutto brilla. E' il desiderio di chi dedica alla cura della casa molte ore di fatica di solito poco apprezzata dalla famiglia. E perché non credere ai sogni? In un negozio di articoli casalinghi abbiamo trovato un prodotto utile: si spruzza sui lampadari di cristallo a circa 15 cm di distanza e si attende. - La polvere e lo sporco goccioleranno giù sul pavimento che sarà stato coperto in precedenza con carta o stracci e il cristallo sarà pulito e scintillante ». Abbiamo voluto fare la prova ed il risultato è stato soddisfacente. Per amor di perfezione abbiamo concluso l'opera passando sulle gocce di cristallo un panno asciutto, ma non ce n'era bisogno. Era già asciutto e lucido. Due sole avvertenze: evitare di spruzzare il liquido della bomboletta spray sul portalampade, unico pezzo che sì deve pulire manualmente, ed accertarsi, prima di accendere la luce, che i fili e i collegamenti elettrici siano asciutti. Nessun timore per eventuali parti metalliche: il liquido non le intacca. Invieremo privatamente alla lettrice di Udine notizie più precise per favorire la sua ricerca del prodotto. Il prezzo è 2100 lire per la bombola spray da 400 gr. Se non la trovasse, potrà rivolgersi al negozio di Torino del quale le daremo l'indirizzo. Una giovane signora della nostra équipe ha un metodo spiccio e forse meno costoso per pulire i lampadari a goccia: usa uno straccetto e un liquido per vetri Assicura che impiega un quarto d'ora, non di più, per lampadario. [Nella foto: un lampadario « a gocce nel ristorante di Cavour). Olio canforato a poco prezzo - Non è certo necessario avere una laurea per preparare in casa l'olio canforato • scrive il dott. Gastaldi di Vistrorio in risposta alla richiesta del signor Emanuele. Il costo è Irrisorio e con poca fatica si eviterà l'acquisto del prodotto pronto in farmacia venduto a caro prezzo, anche 700 lire per una boccetta. « Per ottenere olio canforato occorrono 200 gr di olio d'oliva (circa un bicchiere e mezzo) che dovrà essere riscaldato per facilitare lo scioglimento; sì aggiungono 4 tavolette di canfora naturale oppure 20 gr di canfora sintetica, si mescola adagio fino allo scioglimento completo e l'olio è pronto ». Con un metodo analogo si può preparare anche l'alcol canforato: » 200 gr. di alcol da liquore e 4 tavolette di canfora ». « Ma per carità, non vi venga in mente di mettere il tutto sul fuoco — avverte l'esperto. — La canfora si scioglierà egualmente a freddo, magari rompendo o polverizzando a mano le tavolette prima di unirle all'alcol ». La damigiana non serve per conservare il vino Si commettono errori irreparabili anche con le migliori intenzioni. Alla signora Lucia di Torino l'inesperienza ha giocato un brutto scherzo: 30 litri di buon vino andati a male. > Lo comprai lo scorso anno in damigiana — scrive — e non lo imbottigliai pensando che con il travaso si sarebbe guastato. E' capitato invece il contrario: il vino è diventato "forte" anche nella damigiana. Sarà possibile riportarlo alla normalità? Oppure se ne può fare aceto senza procedimenti troppo complicati? ». ** Risponde l'enotecnico Bruno Rivella: « Perché temeva di rovinare il vino travasandolo nelle bottiglie? E' vero che durante questa operazione il vino assorbe aria e ne soffre, ma la crisi è breve e sarà presto completamente superata. Nella damigiana che è un recipiente da trasporto e non da conservazione, l'ingresso di aria nel vino è più limitato come quantità rispetto all'operazione di travaso, ma continua ininterrottamente durante tutto il periodo di permanenza del vino in questo contenitore inadatto: il tappo della damigiana inlatti è forato per evitare che scoppi ». L'errore ha compromesso la bontà del vino senza rimedio. . Può soltanto cercare di ricavarne buon aceto — suggerisce l'esperto —. Lo metta in un barilotto di legno evitando di colmarlo del tutto; copra il foro con un pezzo di tela ed attenda. Quanto più sarà paziente, tanto migliore sarà il suo aceto ». * Nonna Giovanna scrive: « Noi tacciamo molto uso di carne tritata sia perché costa meno sia per l'età avanzata che non ci permette una perfetta masticazione. Mi è stato detto che si deve consumare subito, perché subisce rapidamente alterazioni dannose per l'organismo, lo la tengo nel frigorifero, ma ho timore che questa precauzione non sia sufficiente ». Per tre, al massimo quattro giorni, la carne tritata resta ottima se conservata in frigorifero nello scomparto adatto, cioè su- ! bito sotto il congelatore dove | si forma II ghiaccio. Importante è non mangiarla cruda, ma farla cuocere bene, magari con l'aggiunta di qualche goccia di limone. * « A che serve la ruta? » domanda la signora Ida Gatti di Asti. A trasformare una semplice robusta grappa in grappa alla ruta, di sapore particolare e di colore leggermente verdognolo. In quanto alla preparazione del liquore di menta, le invieremo privatamente copia della ricetta pubblicata due anni fa sulla nostra rubrica. Per ringraziarci la lettrice ci unisce una ricetta di stagione: marmellata di castagne. ■ Si sbucciano le castagne e si fanno bollire in acqua leggermente salata. SI privano della pellicola interna e si passano al setaccio. Mettere lo stesso peso di zucchero In una casseruola con acqua (300 gr su un chilo di zucchero) o far bollire per circa dieci minuti. Unire anche una stecca di vaniglia e a poco a poco il passato dì castagne. Continuando a rimescolare lasciare sul fuoco per circa 30 minuti, finché ia marmellata si rassoda. Aggiungere infine un bicchierino abbondante di rhum. A questo punto si può mettere nel vasi e nasconderli se si vuole conservare a lungo la marmellata. Simonetta atdaucdp

Persone citate: Bruno Rivella, Cavour, Daria M., Gastaldi, Ida Gatti, Nonna Giovanna

Luoghi citati: Asti, Torino, Udine, Vistrorio