L'accusa dice: "Chiederò nove condanne e l'assoluzione degli altri sette imputati,,

L'accusa dice: "Chiederò nove condanne e l'assoluzione degli altri sette imputati,, La requisitoria del dott. Zagrebelsky al processo dei clinici L'accusa dice: "Chiederò nove condanne e l'assoluzione degli altri sette imputati,, Motivi: peculato per i professori Dogliotti, Roccia, Brunetti, Midana, Torre, Bocci; interesse privato per Morino; omissione di atti d'ufficio per Dardanello; concorso in truffa per l'ing. Giovacchini - Le assoluzioni riguarderanno i professori: Ciocatto, Beretta, Bergonzelli, Galtenga, Vecchietti, Durando e il dott. Mattucci - L'intervento del magistrato è durato 4 ore - Oggi si conosceranno le richieste definitive Il rappresentante degli ospedali: "Giudici, €a€€iate i mercanti dal tempio, Al termine della prima parte della sua requisitoria, II pubblico ministero dott. Zagrebelsky ha annunciato che oggi chiederà la condanna per peculato dei professori Dogliotti, Roccia, Brunetti (anche per la truffa), Midana (anche per interesse privato). Torre, Bocci (solo per le visite ambulatoriali a pagamento e la distruzione dei bollettari): del prof. Morino (per interesse privato), dell'avv. Dardanello (omissione di atti d'ufficio) e dcll'lng. Giovacchini (per concorso in truffa con Brunetti). E proporrà l'assoluzione, con formula ampia o dubitativa, per gli altri Imputati: 1 professori Ciocatto, Beretta Anguissola, Bergonzelli, Gallenga, Vecchietti, Durando c il dott. Mattucci, ex direttore amministrativo della Università. Il pubblico ministero ha parlato per circa 4 ore, dalle 11 alle 13 e dalle 15,45 alle 17,10, con tono pacato e incisivo. Nel suo intervento essenzialmente tecnico, ogni parola mirava all'essenziale: I non c'è stato spazio per espressioni di colore, divagazioni, commenti. Solo al termine della requisitoria ha citato una frase di Machiavelli, ma l'ha buttata li, senza compiacimenti estetici. Non sono mancate, improvvise, parole sferzanti: come graffi dal solco profondo, messi a segno da una mano che, per il resto della discussione, è sempre stata delicata ma sicura. L'aula del Tribunale era gremita: presenti quasi tutti i clinici, lo schieramento difensivo al completo, parenti, amici degli imputati. L'udienza è incominciata alle 9,20 con l'arringa del rappresentante di parte civile, avv. Tortonese che tutela gli interessi i 1 degli ospedali San Giovanni e I ; Sant'Anna. «Chi ha arrecato un I danno ai due ospedali — ha det-1 i to — sono gli imputati Darda- \ nello. Brunetti. Dogliotti, Bocci. Chiedo che il Tribunale ricono sca la loro responsabilità. Non mi sento di proporre la condan na del dott. Durando, assistente del prof. Bocci e del dott. Mal- tucci i quali, a mio parere, non sono colpevoli. E' increscioso per me sostenere l'accusa contro l'avo. Dardanello (ex presidente del San Giovanni, n.d.r.) che ritengo non abbia percepito una lira in tutta questa vicenda. Ma è indubbio che il suo comportamento è stato manchevole, poiché non ha fatto osservare la convenzione stipulata tra i clinici e l'ospedale». Passando all'esame del peculato, il rappresentante di parte civile ha detto: « L'università è ente pubblico, i direttori degli istituti clinici sono pubblici ufficiali, come tali non hanno autonomia, dipendono in tutto dal consiglio di amministrazione dell'ateneo. Quando incassano delle somme, sono degli impiegati dell'università e all'università dovevano versare tutto. Il loro compito è un altro, più alto, più nobile: la responsabilità degli studenti, la ricerca scientifica, la didattica ». pcGdngdpProf. Gallo: « Ma per chi par-1 cla? Per l'università o per gli ! pospedali? ». I hPubblico ministero: « L'avi: Tortonese deve pur motivare il peculato ». «Come si difendono, gli imputati? — ha proseguito Tortonese —. Con la prassi. Ma non agivano tutti allo stesso modo. Alcuni versavano qualcosa, altri niente. E allora? Sono medici 0 bottegai? ». Esaminate le singole posizioni degli imputati (in totale, la somma non versata ai due ospedali si aggira sui 100 milioni), Tortonese ha osservato: « In Italia si parla tanto dì riforme. Ma non aspettiamoci idee chiare dai politici. Noi, le idee chiare, le aspettiamo da voi, giudici, che avete il dovere di colpire chi consapevolmente, ha trattenuto denaro fuori dalla legalità». La parte civile ha ricordato infine che i giovani entrando oggi in un istituto clinico vogliono aver maestri con « le mani pulite ». E ha lanciato un appello al tribunale: «Cacciate i mercanti dal tempio della scienza ». Dopo una breve pausa, ha preso la parola il dott. Zagrebelsky. « Questo processo — ha detto — non è contro medici, ma contro amministratori pubblici che hanno male amministrato. E poiché 1 fatti, mi pare, sono accertati, occorre fare un discorso preliminare in linea di diritto». Il p.m. ha ricordato che l'inchiesta ha tctefcdtle—dtstndsdarcl 1 Hill lllllllllllil preso le mosse dal '64 perché la circolare di quell'anno, a firma Guy, rappresenta un punto fondamentale per i rapporti tra cliniche, ospedali e università. « Ci troviamo di fronte a irregolarità enormi, a un caso am¬ ministrativo pauroso ». ha proseguito. Eppure, si sarebbe potuto ovviare a questa generale confusione, se si fossero rispettate le convenzioni, «t In esse — ha precisato il p.m. — non esiste il concetto di un ente clinico autonomo. Ai direttori non è riservata la gestione delle cliniche che dipende dal consiglio d'amministrazione dell'università. Non c'è alcuna differenza tra clinica e università ». I pilastri su cui poggia l'accusa, quindi, sono le convenzioni stipulate con 11 San Giovanni, Il San Lazzaro, Il Sant'Anna. Differiscono tra loro su alcuni punti marginali, ma tutte stabiliscono che 1 proventi, detratta una percentuale per l'ospedale, debbono finire nelle casse universitarie. Alle convenzioni si aggiungono poi le circolari ministeriali che Integrano c completano le prime. SI arriva cosi ai « pareri », quello del commissario di governo e quello del prof. Papaldo, voluto dall'ex presidente del Consiglio Andreottl. Pareri che avrebbero dovuto gettare un po' di luce e dire una parola definitiva, nel gran calderone di leggi, decreti, convenzioni e circolari che i clinici o ignoravano o mal interpretavano, compreso lo stesso ex rettore Allara. Sulla relazione Papaldo Zagrebelsky ha avuto parole esplicite: si tratta, ha detto in sostanza, di « un'ingerenza del potere esecutivo con quello giudiziario », tanto più inutile e inopportuno, in quanto si tratta di un parere su problemi amministrativi che, come tali, non devono riguardare il processo penale. Nel pomeriggio la requisitoria del p. m. è entrata nel vivo della causa. « I criteri seguiti dai vari imputati — ha osservato — sono disparati. Ad esemplo, Dogliotti trattiene i proventi mututltstìcì e versa quelli dei paganti; mentre Bocci si comporta nel modo opposto, trattenendo gli introiti dei paganti e versando gli altri. L'assurdo è che l direttori di Istituto sedevano tutti insieme al tavolo del consiglio del clinici e avrebbero dovuto accorgersi che, staccandosi dalla legge, ognuno andava per conto suo ». Quali somme si sono trattenute, e in che modo? La risposta non è facile perché il processo « ha rilevato tali e tante mancanze che è impossibile dire che cosa vi fosse di regolare nell'amministrazione universttaria torinese ». Per questo il p. m. ha parlato di « totale arbttrto » nella gestione delle somme da parte dei direttori che autodeterminavano le proprie quote, distribuendone anche a personale assunto da loro stessi e pertanto non dipendente dall'Università. « Comunque — ha precisato Zagrebelsky — c'è uno bella differenza tra il comportamento di Roccia, ceh si teneva tutto, e quello di Ciocatto, che ridistribuiva gli introiti tra il personale della cllnica ». Come ha potuto verificarsi questa « violazione massiccia della legge universitaria »? La causa, secondo la pubblica accusa, sarebbe da ricercarsi nei consigli dei clinici, per i quali ha avuto parole molto dure. « Il consiglio dei clinici sorse come organo a sé, con compiti precìsi e limitati, per trattare e discutere ciò che il consiglio di amministrazione doveva decidere di fare In ordine alle prestazioni a pagamento. In realtà il consiglio dei clinici ha assunto, col passar del tempo, un potere di fatto, trasferendo al direttori dt istituto una forza che non gli spettava. Basti pensare che il consiglio si radunò una volta per discutere delle tasse private di ciascun componente. Questo è un episodio di abiezione ed avvilimento di un organo pubblico ». « Voglio preventre un Intervento dei difensori — ha proseguito il p.m. —: essi vi diranno, giudici, che il mio giudizio negativo sul consiglio del clinici va temperato alla luce delle singole personalità del direttori di Istituto, tutta gente che eccelle nell'attività di medici, di studiosi e di insegnanti. Ebbene, voglio ricordarvi in proposito un passo del Machiavelli che denuncia proprio il pericolo dell'uomo "sommo" che, forte della sua posizione, dtsprezza la legge, fino a diventare "Impertinente". Io stesso non faceto di tutte le erbe un fascio: nel consiglio, distinguo tra promotori, conniventi e, diciamolo pure, vittime. Ma tutti hanno visto, tutti hanno capito, tutti hanno lasciato che le cose andassero per conto loro. Io per alcunt chiederò l'assoluzione, ma il mio giudìzio negativo investe tutti gli imputati ». Incalzando con gelida calma, 11 dott. Zagrebelsky ha ricordato (argomento da « brivido ») che nel corso dell'Istruttoria si prese pure In esame la possibilità di spiccare ordini di cattura per I clinici: decisione che fu poi superata perché li pubblico ministero e 11 giudice Istruttore ravvisarono nel comportamento del singoli Imputati 11 « concorso di reato » solo con Allara, e non singolarmente l'uno con l'altro. L'ultima sferzata, come suggello a questa prima parte di requisitoria, Zagrebelsky l'ha riservata all'Università che non si è costituita parte civile contro 1 suol « cattivi amministratori ». « Vi avverto — ha detto rivolto ai clinici — che il p. m. ha il dovere di promuovere anche l'azione civile per il risarcimento del danni ». Come dire: « Se non l'ha fatto l'Università, potrò sempre farlo io ». E su questo ammonimento caduto nell'aula immersa in un silenzio attonito, si è conclusa l'udienza. Questa mattina il pubblico ministero non parlerà più di miliardi « trattenuti », ma di anni di carcere. Sergio Ronchetti p. m. Vladimiro Zagrebelsky durante il suo pacato c incisivo intervento

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