Così i torinesi di fronte all'austerità

Così i torinesi di fronte all'austerità Comincia per tutti un lungo periodo di sacrifici e di autodisciplina Così i torinesi di fronte all'austerità In maggioranza la gente si rende conto che la strada imboccata è giusta - Industrie: preoccupazioni per i regolari rifornimenti energetici, per le lavorazioni continue e la manutenzione: "Dovranno essere rinforzati i mezzi di trasporto anche con iniziative aziendali" - Un sindacalista: "Misure sconvolgenti" - Commercianti: "Per noi è un grave danno" - Insegne: angoscia tra le aziende costruttrici - Tram: alla domenica corse ogni 5-6 minuti; due problemi: personale e gasolio per gli autobus - Taxi: il 2 dicembre, tutti in servizio - Autolinee: "Possiamo trasportare l'80 per cento di passeggeri in più" - "Treni per la neve" - Illuminazione pubblica: spente due lampadine su tre sulle grandi arterie - Come la Stradale controllerà la velocità Il programma di austerità varato dal governo non ha colto di sorpresa i torinesi che da giorni attendevano le misure di emergenza. «Come in Olanda, o in Germania, o negli Stati Uniti » si diceva. Domande, dubbi, perplessità, le mille voci che circolavano circa la «linea dura » del forzato risparmio, lasciano il posto ora alla certezza che dovremo adeguarci tutti al razionamento dei carburanti e combustibili, a un diverso modo di vita che sconvolgerà le nostre abitudini. La considerazione del disagio a cui saremo sottoposti dal primo dicembre (e non si sa per quanto tempo), dell'indubbio sacrificio che dovremo sopportare è presente nella coscienza generale. Le prime reazioni sono tuttavia favorevoli anche se non mancano segni di incertezza in merito alla pratica applicazione delle misure governative. Centinaia di telefonate sono giunte ieri a La Stampa per chiedere spiegazioni e chiarire i punti oscuri del decreto. Interrogativi e mugugni, approvazione e dissenso, timori per ciò che avverrà. Chi esprimeva il suo problema particolare alla ricerca di un'Impossibile scappatoia; chi faceva finta di non capire; chi si credeva già più « furbo » degli altri. Altri si mostravano, se non contenti, almeno convinti che la strada imboccata è quella giusta. Pazienza se la domenica dovremo andare a piedi o In tram alla partita, pazienza se non tutti riusciremo a salire su un pullman della neve. Commenti colti al volo: « Riscopriremo Torino », « La citta diventerà tranquilla almeno per un giorno ». « L'austerità ci aiuterà a conoscerci meglio ». Prime impressioni d'impulso, soddisfazione e rabbia ancora sotto lo choc dell'annuncio. Avremo tutto il tempo di rimeditare i prò e i contro. Un fatto è certo: tutti cambieremo un po', costretti dagli eventi. Si attendono per 1 prossimi giorni, si spera fra oggi e lunedi le istruzioni esplicative del decreto. Le direttive, o come dice un funzionario della prefettura, la « normativa di dettaglio », è importante per tutta una serie di questioni rimaste in sospeso. Gli esperti del Comune, le industrie, gli enti elettrici, le aziende di trasporto, le categorie commerciali, gli operatori turistici sono alle prese con le « Interpretazioni » del provvedimenti. Appena se ne sapra di più, sul divieti, sulle eccezioni, sui limiti alle erogazioni di energia, sugli orari dei negozi « si potrà pensare al da farsi ». Ma i giorni, è il caso di dirlo, sono contati. Fra una settimana dovremo essere pronti. Facciamo una rapida panoramica delle reazioni e dei problemi « aperti ». INDUSTRIE — «E' indispensabile conoscere l'esatta portata dei provvedimenti per esprimere un parere circostanziato » si dice all'Unione Industriale. Il mondo Imprenditoriale è però « preoccupato che ulteriori intralci possano rallentare il ritmo produttivo proprio nel momento in cui si richiede uno sforzo a tutto il sistema economico nazionale. Una prima preoccupazione è collegata alla perdurante incertezza sulla consistenza delle consegne di olio combustibile e sulle forniture di energia elettrica per il funzionamento dell'attività industriale ». Perciò « si attendono misure atte ad ovviare effettivamente alle attuali gravi carenze e a garantire più regolari flussi energetici ». Quanto al divieto di circolazione alla domenica e nei giorni festivi, il portavoce dell'Unione Industriale ha sottolineato il problema degli addetti ai cicli continui, ai servizi di manutenzione e di sorveglianza, al controllo centrali e impianti: « Si tratta di migliaia di lavoratori che iniziano o terminano l'attività nei yiorni festivi, anche in ore notturne in vari settori: siderurgia, meccanica, chimica, farmaceutica, cartiere, gomma ». Il problema dovrà essere affrontato in modo adeguato, « rafforzando i mezzi pubblici, concedendo deroghe oculate e, ove possibile, con iniziative aziendali per i trasporti. Tutto ciò richiede naturalmente una responsabile collaborazione dt tutte le parti sociali ». Si pone l'accento anche sui problemi degli altri settori: autostrade, impianti di funivie e di risalita, attività turistica, « con particolare riferimento all'utilizzazione del personale a seguito della riduzione di attività ». PICCOLA INDUSTRIA — L'ingegner Marengo, presidente dell'Api, ha detto: « Non mi aspetto particolari riflessi negativi dalle misure del governo, se non in particolari settori collegati all'Industria automobilistica. I provvedimenti non sono solo necessari ma giungono in ritardo, perché hanno creato nell'attesa gualche problema, derivato dall'accaparramento ». SINDACATI — « Sconvolgente » definisce le decisioni del governo il segretario provinciale della Clsl, Delpiano. Dice: «Ci sono provvedimenti che avranno conseguenze abbastanza gravi: il rincaro del combustibile (gasolio da riscaldamento), per i riflessi negativi sul costo-vita; le misure sugli orari dei dipendenti dei pubblici uffici, modificati senza neppure consultare le organizzazioni dei lavoratori; l'autorizzazione all'aumento di alcuni prezzi in base al rincaro delle materie prime ». Delpiano ha aggiunto: « Non ci interessa il divieto di usare la macchina privata net giorni di festa, purché la proibizione riguardi tutti e si risolva il problema dei trasporti collettivi ». Lunedi si riuniranno le segreterie Cgil, Clsl e Uil per un esame della situazione. COMMERCIANTI — Il presidente dell'associazione, dott. Bottinelli, riguardo alla « chiusura anticipata di un'ora e comunque non oltre le 19 per i negozi », ci ha detto: « Ci rendiamo conto della necessità del provvedimenti, ma essi aggraveranno la situazione commerciale, in un momento di crisi. Bisognerà vedere se la Regione imporrà la chiusura dei negozi alle 18,30 o alle 19. Noi stiamo preparando delle propo¬ ste ». Un aspetto particolarmente negativo viene giudicato dai commercianti lo spegnimento delle insegne e delle vetrine. INSEGNE LUMINOSE — Resteranno spente per l'intera giornata. « Sembrerà di essere tornati ai tempi dell'oscuramento », dice la gente. La misura colpi¬ sce le 40 aziende costruttrici, che danno lavoro a 3 mila persone. « Di cosa vivremo? », si sono chiesti titolari d'azienda e lavoratori. « Siamo condannati alla fame ». Ne hanno discusso in una riunione ieri, inviando, alla fine, telegrammi al presidente del Consiglio Rumor, ai sindacati, al sin- dctns daco e al prefetto. « La nostra categoria risentirà più d'ogni altra delle misure restrittive », hanno detto, affermando che le insegne consumano pochissimo. ATM — « Eravamo già pronti da questa domenica a sopportare le conseguenze del divieto di circolazione alle auto private — dice il direttore dell'azienda, ing. Paschetto — una settimana in più a disposizione ci permetterà di meglio informare l'opinione pubblica sulle novità del servizio ». Sono quelle anticipate da La Stampa; consistono in un incremento delle corse pari al 40 per cento. Ciò significa che mediamente avverranno ogni cinque-sei minuti. Più frequenti ancora quelle dirette allo stadio per alleviare il disagio dei tifosi. Che cosa significa praticamente il piano d'emergenza dell'Atm? « L'impiego di tutti i circa 900 mezzi che abbiamo a disposizione — risponde l'ing. Paschetto — e il sacrificio del personale, che dovrà saltare i turni di riposo. Di questa necessità abbiamo informato i sindacati: insieme vedremo quali potranno essere le soluzioni più opportune. C'è, poi, un altro problema: quello dell'approvvigionamento di gasolio. Gli autobus ne consumano 40 mila litri al giorno, cioè due autocisterne. Speriamo di poter rimpinguare con puntualità tutte le scorte ». AUTOLINEE — Le società concessionarie hanno predisposto piani di emergenza. « C'è però da dire — precisa ring. Scamardella, direttore della Satti — che attualmente le nostre corriere sono semivuote. Praticamente, siamo in grado di sopportare sema difficoltà un aumento di passeggeri fino all'SO per cento. Se sarà necessario, intensificheremo anche il numero delle corse con pullman-bis ». Le varie società hanno dato ampie assicurazioni a proposito dei rispettivi parchi macchine. Quelle che già non lo fanno aumenteranno il numero delle fermate in città e nella cintura. « Eventuali altri provvedimenti saranno presi quando conosceremo meglio le reazioni della gente ai provvedimenti restrittivi ». E per andare in montagna? « Non potremo mal sostituire del tutto le auto private — ha commentato Scamardella —. I pullman, per esempio, che potranno salire fino al Sestriere saranno un centinaio o poco più, portando in tutto cinque o seimila persone, circa un quarto della folla che eravamo abituati a vedere sulla neve. Tuttavia, non potremo raggiungere tutte le località turistiche invernali: in alcuni casi sarà possibile arrivare IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIII in treno, in altre si dovrà assi stere a una crisi locale dell'in dustria alberghiera ». TRENI — « Per ora i nostri programmi non mutano — dicono alla divisione movimento delle Ferrovie —, dalla prossima settimana il numero dei viaggiatori domenicali aumenterà. Fronteggeremo la situazione in base alle disposizioni che riceveremo, al materiale e alle necessità che via vìa si presenteranno. Siamo pronti, insomma, sia per il traffico straordinario, sia per organizzare i cosiddetti treni della neve, che quest'anno saranno più frequentati ». TAXI — Da domenica 2 dicembre verrà attuato un rafforzamento sperimentale del servizio di auto pubbliche, cosi articolato: turno notte sabato dalle 19 alle 7 (prolungato fino alle 9) con circa 200 macchine; domenica il primo turno inzierebbe alle 6,30, ma con le nuove disposizioni tutti i taxi (800) anticiperanno l'uscita alle 6 mentre il rientro verrà posticipato alle 24. Le 200 auto del turno di riposo potranno entrare in servizio dalle 9 alle 21. Chi ha già lavorato nella notte fra sabato e domenica riprenderà servizio alle 16 (invece delle 19) e proseguirà fino alle 9 di lunedì mattina. Lunedi mattina ci sarà un incontro in prefettura perché venga garantito il rifornimento di carburante (benzina e gasolio). I taxisti chiederanno la precettazione di due distributori perché siano solo a loro disposizione. E' prevista anche una richiesta al Comune per l'adeguamento delle tariffe. AEREI — L'Alitalia ha adottato finora solo una riduzione della velocità dei voli. Con disagio minimo per 1 passeggeri, si riesce a risparmiare il 10 per cento di carburante. BENZINAI — Il presidente del sindacato Sagisc, Cottura, ci ha detto: n Siamo contrari alla riapertura dei chioschi alle 24 della domenica e del giorni festivi. Si favorirebbe solo la malavita e noi avremmo il rischio delle rapine. Noi proponiamo la riapertura alle 7 del lunedì. Tutta la categoria è comunque svantaggiata, anche per il nuovo aumento di prezzo ». ENEL — « Non ?ono stati definiti i criteri in 'mse ai quali applicheremo le misure d'emergenza — ha detto il dott. Salvati, dirigente dell'ente elettrico — il comunicato del governo precisa che il ministero dell'Industria inviterà l'Enel, le aziende municipalizzate e quelle autoproduttrici ad apportare, dalle 21 alle 7, una diminuzione della tensione dell'energia elettrica in misura del tì-7 per cento sempre nel limi¬ IIIIII I IMI I I Illllll ti della tolleranza. Non è però facile applicare queste disposizioni sul piano pratico. Stiamo elaborando i piani necessari. Fin d'ora invitiamo gli utenti all'autodisciplina, a evitare gli sprechi d'energia, a tenere accesi meno luci e meno apparecchi possibili ». ILLUMINAZIONE PUBBLICA — Un'eventuale riduzione è all'esame dell'assessore Lucci e dei suol collaboratori. « Molte strade sono buie e non applicheremo altre riduzioni. Lungo i viali più illuminati, invece, saranno spente due lampadine su tre. Purtroppo, questa misura comporterà il sacrificio delle più belle strade della città, quelle che rappresentavano il biglietto da visita di Torino ». LIMITI DI VELOCITA' — Molti si chiedono: come sarà confrollata la velocità delle auto su strade normali e autostrade? I limiti sono come è noto di 100 e 120 chilometri all'ora. Il capitano Marziani, della Stradale, ci ha detto: « Il controllo della velocità sarà fatto con apparecchi radar. Con onde radio che vengono lanciate contro la superficie dell'auto e rimbalzano sull'apparecchio di controllo. L'altro sistema è quello delle due linee tracciate a terra a 50 metri luna dall'altra: vengono scattate due foto successivamente nei due punti; si può rilevare la velocità attraverso un orologio incorporato negli apparecchi fotografici ». Ad ogni modo i controlli saranno « rigidissimi » anche se il lavoro delle pattuglie risulterà notevolmente superiore. CINEMA E TEATRI — La decisione di far terminare gli spettacoli entro le 23 scontenta il mondo dello spettacolo. Il vicepresidente nazionale dell'Agis, Bruno Ventavoli, è molto critico: « Così non si risolverà nulla. Il provvedimento ci priverà dell'ultima proiezione, la più redditizia (net giorni feriali rappresenta l'80 per cento degli incassi). Quanto al consumo dt energia, esso è minimo: durante la proiezione tutte le luci in sala so no spente, anche le caldaie dopo le 22 sono spente. Per non parlare dei locali periferici che dovranno adattarsi a uno spettacolo unico ». Conclusione: « La gente dovrà cambiare abitudini, ma credo che molti non potranno più andare al cinema. La città sarà un cimitero». Il dott. Chiarella, del teatro Carignano: « Che senso ha il limite delle 23 per il teatro? Una rappresentazione dura sempre lo stesso tempo. Dovremo Iniziare alle 20, avremo un grave danno ». MUSEI — Che faremo la domenica? Qualcuno ha proposto come alternativa alla gita fuori porta un « viaggio attraverso musei e gallerie ». Non pare un'idea attuabile. Scarseggia 11 personale, sorgono ostacoli burocratici per tenere aperti quelli attualmente chiusi nel giorni festivi. Il dott. Parmentola, direttore del Museo del Risorgimento, ci ha detto: « Lunedì proporrò al presidente di far tenere aperto anche la domenica pomeriggio, ma non so se sarà possibile ». L'assessore comunale alla cultura, prof. Frida Malan: « Sarebbe un'ottima iniziativa, martedì prospetterò il problema in Giunta ». RISCALDAMENTO — Probabilmente (ora che si sa quanto è necessario risparmiare), gasolio, kerosene e nafta, sia pure in misura ridotta, torneranno In circolazione in quantità sufficienti a non farci patire il freddo. Ma grossisti e negozianti sono pessimisti. Aspettano di veder arrivare i camion con i rifornimenti. Una domanda: « E chi ha già pagato per tutto l'anno il riscaldamento, o sta pagando le rate, sarà rimborsato dagli amministratori delle case o dalle imprese per la parte di " calore " non goduto? ». Sarà processato oggi per direttissima dal pretore Dorigo, li grossista di prodotti per riscaldamento Giulio Porporato, 56 anni, corso Francia 65, Collegno. Il nucleo regionale polizia tributarla della Guardia di Finanza lo ha denunciato perché maggiorava 1 prezzi del kerosene e del gasolio da riscaldamento. L'attività del Porporato era seguita con particolare attenzione da quando la Guardia dt Finanza ha iniziato a compiere continui accertamenti per controllare l'osservanza del prezzi di vendita del prodotti petroliferi. Il grossista è accusato di avere venduto II kerosene a 1100 lire Invece che al prezzo limite consentito dalla legge di 920 lire. BAR E RISTORANTI — I titolari degli esercizi pubblici sono forse gli unici (con 1 costruttori e rivenditori di biciclette) che non si lamentano. « La chiusura alle 24 non è un problema — ci ha detto un funzionarlo dell'Epat — ma il divieto di circolazione alla domenica porterà grave danno al locali delle provincia ». Fra gli esercizi che dovranno rispettare la chiusura alle 24 sono compresi 1 « night clubs ». Come a dire: anche 1 viveurs diventano casalinghi. TABACCAI — Dovranno adeguarsi alle disposizioni sugli orari, chiusura per tutti entro le 19? Attualmente, non c'è un orarlo massimo. Il presidente della associazione, Doglianl, ha preso contatto con Roma. Lunedi si svolgerà un'assemblea all'associazione commercianti. MEDICI — Attualmente un migliaio di medici godono di uno speciale contrassegno rilasciato dal Comune per le soste vietate. Non saranno certo altrettante le eccezioni In deroga per circolare la domenica e i giorni festivi. All'Ordine del medici 11 presidente ci ha detto: « Sono preoccupati i medici degli ospedali che lavorano a tempo pieno ed hanno il problema della " reperibilità " ». INFERMIERI — Protestano quelli dei turni di notte negli ospedali. Molti (in maggior parte donne) abitano fuori città. Dicono: « II sabato sera cominciamo a lavorare alle 22. Arriviamo in auto. Come facciamo al mattino di domenica? ». FOTOGRAFI — Il vicepresidente dei fotolaboratori in conto terzi, Garetto, si dichiara preoccupato per il divieto domenicale alle auto: « Ci sarà un calo enorme nella nostra attività, collegata in modo speciale al tempo libero ». Forse avremo più tempo per guardarci attorno nell'ambito di casa nostra e adiacenze. Verranno lanciati i safari fotografici « sotto la Mole »? Per 1 matrimoni si prevede lo spostamento delle cerimonie nel giorni feriali. TRIBUNALE E PROCURA — I protessi dovranno concludersi entro e non oltre le ore 17,30 (orario degli uffici pubblici). Alla stessa ora chiuderanno gli uffici della Procura della Repubblica. Non si pone il problema per le cancellerie (orario 8-13). UFFICI PUBBLICI — Fanno tutti l'orarlo unico tranne il Comune. L'argomento sarà discusso la prossima settimana. Servizio di ANTONIO DE VITO RENATO ROMANELLI CLAUDIO GIACCHINO nici giorni festivi Torino diventerà un'immensa « isola pedonale » ma molto più frequentata di questa Giulio Porporato

Luoghi citati: Collegno, Germania, Olanda, Roma, Sestriere, Stati Uniti, Torino