Quanto durano le restrizioni di Giovanni Trovati

Quanto durano le restrizioni Nostro colloquio con il ministro dell'Industria Quanto durano le restrizioni De Mita : "Il divieto di circolare in auto la domenica non sarà tolto in gennaio, ma certamente non sarà in vigore in estate" - Incertezza sulla durata delle altre misure (Dal nostro corrispondente) Roma, 23 novembre. Le reazioni immediate dell'opinione pubblica alle misure di austerity sono state abbastanza positive, forse per quel sentimento che tutti solletica quando si è chiamati ai sacrifici. Poi, a mano a mano che si facevano le considerazioni, sono cominciati i dubbi, le critiche, le proteste. Ma si doveva proprio dare così tanti soldi ai petrolieri, per trar fuori il gasolio tenuto nascosto? Non si è pensato al danno per il turismo, quello di fuori porta e quello della j montagna e del mare? Alle conseguenze per l'industria dell'automobile? Quanto du- j reranno queste misure restrittive? Dobbiamo prepararci a nuovi giri di vite? Il capovolgimento delle abitudini non sarà troppo brusco? Come si può negare ai prigionieri della città lo sfogo dell'evasione domenicale e ai giovani dei paesi lo sfogo della partita in città o dello spettacolo teatrale? L'elenco degli interrogativi è lungo, e, bloccato il ministro dell'Industria De Mita alle 15,30, mentre usciva dall'ufficio, glieli abbiamo ripetuti. Ecco il risultato del colloquio. De Mita assicura che non c'era gasolio nascosto; adesso diventa di più facile acquisto, ma solo perché i nuovi prezzi inducono i petrolieri a importare più grezzo e a destinare all'Italia una maggior quantità di prodotto raffinato. Viviamo in un mercato aperto e non si può dimenticare la legge del profitto. «Ieri — dice —, prima dei provvedimenti, il gasolio in Italia costava 25,50 il chilo, a Rotterdam era pagato 122 lire». Si sarebbe anche potuto non toccare i prezzi, ma sarebbe mancata ogni garanzia di rifornimento. Si potevano contenere gli aumenti? A suo parere no. Alla fine di settembre, quando si è fatto il primo aumento, il greggio era valutato sulle 15 mila 200 lire la tonnellata: og- gi si fa una stima sulle 27-28 mila, ma l'Unione petrolifera parla già di 32-33 mila lire. Per calcolare i nuovi prezzi sono stati presi in considerazione il costo del greggio in novembre e dicembre, che è conosciuto, e la previsione di gennaio e febbraio, ossia i costi all'origine che vanno dal 1" novembre al 28 febbraio. In più si è tenuto conto di una media dei noli, ora diminuiti, prima troppo alti. Con i prezzi fissati dal governo ieri notte c'è la garanzia di rifornimento per tutto questo periodo, nella misura dell'80 per cento, senza altri ritocchi. Dopo sarà tutto da rivedere, ma intanto il freddo più duro sarà passato, e il governo potrà contrattare con i petrolieri da una posizione di maggior forza, perché potrà allora servirsi anche delle scorte. Il pei ha domandato questa mattina perché non sono state subito utilizzate le scorte d'obbligo: la risposta è che si possono utilizzare una volta sola e bisogna badare a scegliere il momento migliore. La situazione del gasolio per riscaldamento era preoccupante: sabato e domenica con le prime punte di freddo le richieste sono state forti, i prefetti non sapevano che cosa fare, in alcune zone sono state assaltate le autocisterne. Lunedì il governo aveva pronti i decreti di requisizione Questo indica a qual punto era giunta la crisi e spiega il perché dei provvedimenti decisi e subito attuati. Per la benzina ci sono deficienze questa settimana di fine novembre e tutto dicembre, però si compensano integrando le disponibilità con quel quantitativo che viene all'Italia quale pagamento in natura per la raffinazione conto terzi. E il divieto di circolazione per auto, moto, natanti, aerei privati sino a quando durerà? «Il governo non ha posto un limite, ma se dovesse durare solo poche domeniche non servirebbe allo scopo». E allora? «E allora — risponde De Mita — dovrei dire che il divieto non sarà certamente tolto a gennaio, certamente non sarà in vigore in estate». E i limiti di velocità? «Quelli non saranno aboliti». Il governo si rende conto del danno che subirà il turismo. Tuttavia ritiene che non sarà così grave come gli operatori temono. Se non si potrà usare l'automobile privata la domenica, saranno sempre in servizio i pullman. «Un privato non potrà noleggiare per sé solo un pullman, però continueranno a viaggiare quelli delle varie agenzie. Ci saranno treni della neve e pullman della neve: l'eccezione per i mezzi destinati a servizio collettivo è stata voluta per il turismo». Umberto Agnelli in una dichiarazione questa mattina osservava, tra l'altro, che i provvedimenti ritarderanno la «necessaria modernizzazione dell'agricoltura» e provocheranno danni all'economia industriale. De Mita risponde che il problema era di garantire il gasolio per i trattori: costa di più, ma almeno c'è. «Per l'olio combustibile destinato all'industria, il governo ha fissato un prezzo che si può definire politico: invece di 14-15 lire, l'aumento è stato contenuto in 6 lire, e il costo da 13,8 è stato portato a 20 lire ». Il ministro accetta la previsione che l'industria automobilistica in particolare subisca un rallentamento, ma ritiene che sarà contingente. I provvedimenti introducono un fattore di temporanea difficoltà, però dovrebbero accelerare la soluzione dei piani dei servizi trasporti urbani, con conseguenze positive e per l'industria e per il cittadino. «Questi svantaggi transitori e limitati potrebbero e dovrebbero avviare la svolta per una nuova organizzazione del Paese». E la domenica in città senza evasione? «Perché negare a priori che la necessaria evasione non la si trovi nella città a nuova dimensione, senza auto e senza moto?». Giovanni Trovati II ministro De Mita

Persone citate: De Mita, Umberto Agnelli

Luoghi citati: Italia, Roma, Rotterdam