Teme la vendetta dei suoi camerati di Giuliano Marchesini

Teme la vendetta dei suoi camerati Il medico del complotto nero Teme la vendetta dei suoi camerati Sembra voglia rifiutare un'eventuale libertà provvisoria - Preparazione del colpo di Stato (Dal nostro inviato speciale) Padova, 22 novembre. Giampaolo Porta Casucci, il medico al centro dell'inchiesta sui piani eversivi fascisti della «.Rosa dei venti», è andato in Versilia, ma in mezzo a una fitta scorta di carabinieri. Era con lui il sostituto procuratore della Repubblica di Padova, dott. Luigi Nunziante, che evidentemente si proponeva di raccogliere altro materiale da aggiungere a quello che è andato accumulandosi, in questi giorni, sui tavoli della magistratura. Questo viaggio è stato preceduto da un interrogatorio cui Giampaolo Porta Casucci è stato sottoposto ieri sera: verso le 18, il dott. Nunziante ha lasciato il Palazzo di giustizia, una cartella gonfia sotto braccio, ed è salito su un'auto che s'è diretta verso il carcere. Probabilmente, si trattava di ascoltare una deposizione volontaria del medico di Ortonovo di Sarzana, che pare sia stato finora prodigo di particolari nel descrivere certi percorsi della «pista nera». Da Viareggio venivano le esplosive dichiarazioni di Amedeo Orlandini, l'ex paracadutista interrogato dal pretore. L'uomo dice d'aver conosciuto Sandro Rampazzo, uno dei due giovani che furono bloccati in Versilia dalla polizia mentre andavano in giro in auto con un piccclo arsenale. Rampazzo s'intendeva di palestre riservate a rudi combattenti. Anche le cosid- e r e i . dette «arti marziali» entrano in questa bellicosa storia fascista: judo e karaté, spietato «kung-fu» nero, tavolette di legno spezzate con il taglio della mano, terrificanti grida d'assalto. Ma Amedeo Orlandini ha parlato anche di qualcosa di molto più interessante: un incontro in cui si discuteva di 180 milioni. L'ex para credeva che si trattasse soltanto di riscuotere un credito, invece avrebbe appreso sbalordito che quel mucchio di denaro sarebbe stato destinato a irrobustire la «trama nera». E avrebbe sentito far accenno anche a una data: 5 ottobre, giorno che nel pazzesco calendario del neofascismo sarebbe stato dedicato al golpe, e i poi depennato per oscuri motivi. Non soltanto colpi di karaté per spaccare tavolette di legno. Il programma della «Rosa dei venti» doveva comprendere una serie di mosse per spezzare colonne vertebrali, fratturare clavicole, menar fendenti a carotidi. E molte armi, di cui ora si stanno affannosamente cercando i canali di rifornimento, dal Veneto alla Versilia. Il verbale delle dichiarazioni rese da Amedeo Orlandini è stato trasmesso al procuratore della Repubblica di Padova, dott. Aldo Fais. Questa mattina, verso le 7, il sostituto procuratore Nunziante è andato a prendere Giampaolo Porta Casucci: il medico è uscito dal portone del carcere tra un nugolo di carabinieri, le manette ai polsi, l'aria stranita, e s'è infilato svelto nella vettura. La partenza è avvenuta con la maggior discrezione possibile. E' evidente che la magistratura attribuisce molta importanza a questo viaggio insieme con Giampaolo Porta Casucci, fascista condotto sulle tracce dei fascisti e dei loro progetti di sovversione. Portando con sé il nostalgico ex ufficiale della Marina tedesca, che sembra disposto a dir parecchie cose, gli inquirenti proseguono nella lunga ricerca dei sotterranei del complotto, di altri personaggi forse molto più «importanti» di quelli che ora sono rinchiusi nel carcere di Padova. Giampaolo Porta Casucci si conferma, per il momento, il protagonista di questa inchiesta. Deposto il dossier della cellula eversiva tra le mani degli inquirenti, il medico di Ortonovo ha aggiunto agli scritti molte parole. E' probabile che quest'uomo sappia ancora parecchie cose, e il fatto che gli inquirenti l'abbiano condotto oggi in Versilia per questa nuova serie di accertamenti dimostra come si attendano ancora molto da lui. Si sente ripetere che per la sua «collaborazione» Giampaolo Porta Casucci abbia la possibilità di ottenere, un giorno o l'altro, la libertà provvisoria. Ma pare che, per ora, lui non ne voglia sentir parlare. Mentre rispondeva alle domande del procuratore, tirando qualche filo della trama nera, il medico ha subito frequenti furiosi assalti da parte dei «camerati». Giampaolo Porta Casucci ha paura, adesso è un fascista circondato dal livore fascista. Giuliano Marchesini

Luoghi citati: Ortonovo, Padova, Sarzana, Veneto, Viareggio