Condannato Ordine Nuovo: è fascista Ora il movimento può essere sciolto di Fabrizio Carbone

Condannato Ordine Nuovo: è fascista Ora il movimento può essere sciolto Una sentenza che applica per la prima volta la legge Sceiba Condannato Ordine Nuovo: è fascista Ora il movimento può essere sciolto Il tribunale di Roma ha inflitto pene varianti da 6 mesi a 5 anni per i 30 imputati, tutti a piede libero - La sentenza trasmessa subito al ministero dell'Interno: questo, secondo la legge, può ordinare che il movimento venga proibito - I particolari del lungo processo (Nostro servizio particolare) Roma, 21 novembre. I 30 maggiori imputati del processo a « Ordine nuovo » j sono colpevoli di avere ricostituito il disciolto partito fascista. Per questo la prima sezione penale del tribunale di Roma, dopo nove ore e mezzo di camera di consiglio, li ha condannati, in base agli articoli 1, 2 e 3 della legge Sceiba, a pene varianti da 5 anni e 3 mesi fino a 6 mesi. La sentenza è stata trasmessa immediatamente al ministero dell'Interno. Lo stesso ministero, secondo la legge, può ora ordinare che il movimento « Ordine nuovo » venga sciolto e eventualmente, tramite l'autorità giudiziaria, chiedere l'arresto dei condannati e degli aderenti al gruppo neofascista. Alle 21,30 di questa sera, il presidente della prima sezione penale del tribunale è entrato in aula. Cordoni di carabinieri e poliziotti mantenevano l'ordine, ma il banco degli imputati era assolutamente vuoto: essendo tutti a piede libero, gli esponenti di « Ordine nuovo » non si erano presentati in aula per timore di arresti. Appena entrato, il presidente del tribunale ha chiesto il silenzio più assoluto, riferendosi ai numerosi incidenti avvenuti nel corso delle 29 udienze del processo e sfociati il 6 novembre, giorno della requisitoria del p.m., in uno scontro in cui tre persone rimanevano ferite. Clemente Graziani, il maggiore degli imputati al processo, è stato condannato alla massima pena: 5 anni e 3 mesi, interdizione perpetua dai pubblici uffici e pagamento delle spese processuali. Sono stati condannati a 4 anni di reclusione Elio Massagrande, Besutti e Mazzeo; Tedeschi e Gaetano Graziani a 3 anni e 3 mesi; 3 anni hanno pure avuto Ragusa, Della Corte, Morlunghi, Smantelli, Balistreri, Bizzarri e Marletta. Per gli altri, la pena varia dai 2 anni di Moschetto ed Esposito a 1 anno e 9 mesi di Lo Mobile, Tornei, Marino, Pastore e De Maio. Per altri 9 imputati, simpatizzanti dell'organizzazione fascista, la pena è stata di 6 mesi. Dieci persone sono state assolte: 3 per insufficienza di prove (Pastore, Rocchini e Cardullo) e altre 7 per non aver commesso il fatto. Il pubblico ministero, Vittorio Occorsio, nella sua requisitoria aveva chiesto dure condanne per 32 imputati e 8 assoluzioni. Per i capi dell'organizzazione erano state formulata le richieste più dure: 8 anni per Clemente Graziani; per gli altri membri del direttivo pene dai 3 ai 5 anni. E' stato un processo lungo, apertosi il 6 giugno scorso. L'accusa, al termine di una inchiesta durata due anni, era di ricostituzione del disciolto partito fascista in base agli articoli della « legge Sceiba ». Ci sono state ventotto udienze; molte burrascose per l'in- temperanza degli accusati, e una lunga serie di eccezioni presentate dagli avvocati della difesa su presunte illegittimità costituzionali e su questioni procedurali. Nel corso delle udienze il tribunale ha respinto ogni tentativo della difesa di mandare per le lunghe il dibattimento, riuscendo ad arrivare alla sentenza. Ci sono stati altri episodi degni di menzione: la settimana scorsa fu presentato in tribunale un « dossier » dell'ex capo dell'ufficio politico della questura di Roma, Bonaventura Provenza, datato 1" giugno '73, che elenca una serie incredibile di episodi di violenza di cui si sono resi responsabili — secondo la polizia — aderenti all'organizzazione « Ordine nuovo » e rende noto che in altre città sono in corso 5 procedimenti penali nei confronti del gruppo neofascista. Ci sono 44 denunce a partire dal 1970, nella maggioranza pendenti in istruttoria o in attesa di dibattimento contro un centinaio di « ordinovisti ». I reati più gravi addebitati sono lesioni aggravate, minacce aggravate, violazione di domicilio, rissa, incendio doloso, percosse, fabbricazione, porto e detenzione di armi ed esplosivi, danneggiamento e, in un caso, tentato omicidio. Il significato del processo, conclusosi oggi, è essenzialmente politico: nella sostanza può essere considerato la prova generale di quello che sarà il processo all'onorevole Giorgio Almirante e al msi. L'accusa (tentata ricostituzione del partito fascista) è la stessa e il criterio adottato dai giudici per questo caso è destinato ad avere riflessi determinanti sull'altro. I limiti di questo processo, importante perché per la prima volta è stata applicata la legge Sceiba, sono stati più volte ripetuti. L'indagine di I Occorsio infatti si interessò ! al gruppo neofascista dal 211 dicembre del '69 ( 9 giorni do po la strage di piazza Fon tana) fino alla fine di aprile del '71. Questo malgrado il movimento abbia una lunga storia, quasi ventennale. « Ordine nuovo » nasce nel '57, quando Pino Rauti, già | indiziato e arrestato per la | « trama nera » Freda-Ventura ì e oggi parlamentare missino, | uscì da quel partito nel cor so di un congresso. Rauti si faceva chiamare « figlio del Sole » e contestava all'allora capo missino, Michelini, una linea politica troppo « morbida ». Ufficialmente l'organizzazione, esaltatrice della « difesa della razza », della « violenza purificatrice » e della « rivolu zione nazionale » e che ha co me simbolo una nera scure bipenne, si sciolse nel novem¬ bre del '69 quando Rauti decise di rientrare nelle alte sfere del msi, condividendo l'impostazione politica data da Almirante al partito. E' indicativa, a questo proposito, una definizione di Almirante del '70 in cui « Ordine nuovo » appariva come « il più consistente, più serio e più nobile » tra i gruppi che s'erano mossi al di fuori del msi. Fabrizio Carbone

Luoghi citati: Ragusa, Roma