Gabon: economia aperta anche al lavoro italiano di Arturo Barone

Gabon: economia aperta anche al lavoro italiano La visita a Roma del presidente Bongo Gabon: economia aperta anche al lavoro italiano Da un decennio il Paese africano è in pieno "boom", grazie allo sfruttamento bene avviato di.immènse risorse naturali (tra cui il petrolio) - Invito al nostro Paese per una più stretta collaborazione in campo economico e culturale (Nostro servizio particolare) Roma, 20 novembre. Il Presidente del Gabon, Albert Bernard Bongo, è giunto oggi in aereo a Ciampino, proveniente da Libreville. Erano a riceverlo il Presidente Leone con la consorte Donna Vittoria, il sottosegretario agli Esteri Pedini, gli ambasciatóri del Gabon a Roma è d'Italia a Libreville, alti personaggi civili e militari dei due Paesi. Nel pomeriggio hanno avuto inizio i colloqui politici al Quirinale; in serata Leone ha dato un pranzo in onore dell'ospite africano, seguito da un ricevimento. Durante la visita ufficiale di due' giorni, il giovane statista (è nato nel 1935 in un villaggio dell'interno) s'incontrerà con operatori economici e visiterà alcuni centri industriali; in Italia egli spera infatti di acquisire ulteriori mezzi finanziari con cui affrettare lo sviluppo economico del suo Paese. Negli ambienti vicini all'Eni, il presidente Bongo (al potere dal novembre 1967) è simpaticamente noto per il suo -intervento personale presso il governo nigeriano a favore dei tecnici dell'ente di Stato, catturati dall'esercito vincitore, dopo la rotta delle truppe ribelli del Siafra. Ma l'invito a visitare il nostro Paese non è dettato soltanto dalla riconoscenza. Da quasi un arino sono in corso le trattative fra la Comunità e i Paesi africani associati per la revisione della convenzione di Yaoundè, che — dopo l'ingresso della Gran Bretagna nel Mec — dovrebbe essere riveduta e allargata ai Paesi anglofoni del Continente Nero. Non è poi un mistero che i rapporti economico-politici tra la Francia e le sue ex colonie africane sono in crisi sempre più, aperta, a causa dei criteri troppo angusta¬ mente contabili con cui i dirigenti di Parigi da anni amministrano i loro aiuti. La rigida applicazione del principio del do ut des rischia di tarpare le ali ai Paesi più dinamici del Terzo Mondo; fra questi può essere 'annoverata a giusto titolo la Repubblica del Gabon, retta da una classe dirigente la cui età media di trentanni ben-corrisponde allo slogan prediletto di Bongo: « Il rinnovamento vuol dire il ringiovanimento». Di superficie poco interiore a quella dell'Italia (268 mila chilometri quadrati), ma con una popolazione che non arriva ancora al milione di abitanti, il Gabon è protagonista da un decennio di un autentico boom, grazie allo sfruttamento bene avviato delle ingenti risorse minerarie e forestali, fra cui spiccano petrolio, manganese, minerali d'uranio e platino, minerali metallici e legnami pregiati. La produzione di greggio è in rapida ascesa: 1 milione di tonnellate nel 1964; 6 milioni nel 1971; almeno 8 milioni quest'anno; forse 10 milioni nel 1975. Lo stesso Bóngo, nel brindisi letto stasera, ha ringraziato Leone per il contributo diretto d'imprese italiane alla realizzazione del porto di Owendo (porto della capitale, nell'estuario del fiume che dà nome allo Stato) e alla costruzione della grande strada dell'Ogoouè (mag? giare fiume del Paese e asse di penetrazione nell'interno). Il più grande merito dell'Italia sarebbe tuttavia : l'appoggio dato al progetto.di ferrovia transgabonese «presupposto del decollo economico del Gabon», secondo le parole testuali dell'ospite: «Il ruolo dell'Italia presso 1» Cee è stato determinante affinché il relativo dossier venisse preso in considerazione». In questo 'contesto di fi¬ duciosa amicizia si possono comprendere le richieste di collaborazione esplicitamente formulate al governo' italiano: aiuto nella formazione professionale dei lavoratori; assistenza tecnica nel settore estrattivo (in particolare per il marmo) ed agricolo; invio d'insegnanti d'italiano (la nostra è stata .scelta come-seconda lingua per l'istruzione superiore); collaborazione culturale nel campo radiotelevisivo. Il presidente Bongo, dopo un incontro con il presidente Rumor a Villa Madama, concluderà la sua visita ufficiale in Italia. Egli si tratterrà nel nostro Paese in forma,.privata fino a lunedì prossimo quando ritornerà a Roma per essere ricevuto in Vaticano da Paolo VI. Arturo Barone

Persone citate: Albert Bernard Bongo, Bongo, Paolo Vi, Rumor