Marinaio del Tauranga scompare nelle fredde acque dell'Oceano

Marinaio del Tauranga scompare nelle fredde acque dell'Oceano Il messaggio di Erik Pascoli durante la regata mondiale Marinaio del Tauranga scompare nelle fredde acque dell'Oceano La vittima, un inglese di 25 anni, è stata catapultata nel mare in tempesta da un colpo di vela - Inutili tutte le ricerche - L'imbarcazióne si trovava presso le isole Crozet sulla difficile rotta Città del Capo-Sydney (Nostro servizio particolare) Da bordo del Tauranga, 20 novembre. Durante una delle più violente tempeste incontrate nella mia vita di navigatore, la •tragedia si è abbattuta sul Tauranga. Alle quattro del mattino del 20 novembre, Paul Waterhouse, uno dei membri del mio equipaggio, è stato letteralmente catapultato in acqua. Stavamo navigando con vento in poppa e le trinchette gemelle tangonate. Appunto uno dei tangoni si è staccato per la rottura del giunto che lo collegava all'albero. Paul, di turno in quel momento, si è precipitato a prua per cercare di fermare le vele che sbattevano. Si è attaccato ad uria scotta; la vela si è rigonfiata di colpo e l'ha gettato in acqua, con un volo di due o tre metri. In quell'istante ci trovavamo a 1800 miglia circa da Città del Capo, poco a Nord delle isole Crozet a 44°00' Sud 56°35' Est. Il mare era forza nove, con vento a cinquanta nodi, oltre ottanta chilometri all'ora. Subito abbiamo gettato un salvagente ed iniziato le monovre che sono state estremamente dure, per la violenza delle raffiche. Abbiamo attaccato il motore, che però rendeva poco contro di vento terribile. Disperatamente abbiamo iniziato le ricerche, nonostante le difficoltà create dalla tempesta. Siamo riusciti a recuperare il salvagente. Di Paul nessuna traccia. Mentre il mare sballottava di' Tauranga abbiamo rotto una crocetta e strappato una vela. Per tre ore, mentre un'angoscia sempre piti profonda attanagliava il cuore di tutti noi, abbiamo incrociato nella zona. In acque gelide — e quelle dell'Oceano Indiano a questa latitudine lo sono particolarmente — le possibilità di sopravvivenza sono minime, limitate a poche decine di minuti. Noi non volevamo arrenderci ed abbiamo insistito ai limiti della resistenza nostra e soprattutto della barca. Per radio abbiamo lanciato l'allarme subito raccolto dall'Adventure, una delle barche concorrenti. Lo yacht della Royal Navy ha dato il tragico annuncio a tutti i gareggianti invitandoli a vigilare. Tutto è stato vano. A giorno fatto, quando la speranza di ritrovare vivo Paul era caduta da un pezzo, abbiamo puntato verso zone meno tempestose dove ripa- rare i nostri, danni. Se avessimo continuato nelle ricerche del corpo del nostro coni' pagno la vita di tutto l'equipaggio sarebbe stata in grave pericolo. A bordo siamo affranti dal dolóre. La sfortuna sembra volerci perseguitare. Già nella prima tappa avevamo avuto noie al trimmer (la'parte posteriore della chiglia che si snoda come un secondo timone); ora la morte di Paul ci annichilisce. Paul aveva compiuto la prima tappa della Round The World Race a bordo del British Soldier. Era caporale del 7° Dragoni. Poiché i soldati di questa imbarcazione si danno il turno ad ogni scalo, Paul aveva chiesto al ministero della Guerra un permesso speciale per imbarcarsi sul Tauranga. Alto, biondo, simpatico ed estroverso si era unito a noi a Città del Capo, diventando ben presto un amico di tutti. Non era sposato. Era nato 25 anni fa ad Hull, nello Yòrkshire. Conoscendo bene Guy Piazzini gli era stato facile ottenere di proseguire nella gigantesca regata mondiale. ' • In uno stato d'animo che è .facile immaginare stiamo ora puntando verso settentrione. Ci troviamo nella posizione 42°00' Sud 60°50' Est. Navighiamo con velatura ridotta, per non sottoporre ad uno sforzo eccessivo l'albero con una crocetta spezzata. Erik Pascoli Erik Pascoli, comandante del Tauranga, nella regata intorno al mondo

Persone citate: Di Paul, Erik Pascoli, Erik Pascoli Erik Pascoli, Hull, Paul Waterhouse, Race

Luoghi citati: Città Del Capo, Sydney