Incanto antico colore moderno

Incanto antico colore moderno LE MOSTRE d'ARTE di Marziano Bernardi Incanto antico colore moderno « Qui me délivrera des Grecs et des Romains? ». Riecheggiante il poeta francese (Berchoux, 1765-1839), è un po' il grido eli battaglia dell'amatore d'arte « avanzata ». Ma a costui diciamo che giova ogni tanto ricondursi a una prospettiva storica dell'arte, gettare qualche sguardo sul passato. E poiché nel concerto dissonante delle mostre torinesi l'occasione è. rara, cogliamo questa, offertaci dalle gallerie Zabert (piazza Cavour 10) e, Caretto (via Maria Vittoria 10). Nella prima, una preziosa antologia d'una cinquantina d'opere dal XIV al XIX secolo; nella seconda, lo svolgimento d'un tema divertente attraverso una settantina di dipinti di «marinisti» europei del Seicento e Settecento. • • L'eclettica passione di Gilberto Zabert gli consente ricerche nelle più varie direzioni. Per esempio, dall'avvincente grande studio monocromo presentato come prima .idea del Jeu de la itiain chaude, uno dei quattro « giochi in giardino » dipinti da Fragonard ed oggi alla Galleria di Washington, alla Madonna in trono di scuola lombarda tardo-quattrocentesca che fa parte di un trittico i cui laterali sono al Museo di Houston nel Texas, complesso attribuito a Bonifacio Bembo da Lionello Venturi e dal Van Marie, a Giovanni della Chiesa da Roberto Longhi e da Giuseppe Fiocco, studiato dallo Zeri in Paragone, (1958, n. 103). Sono questi — con la Madonna in irono e santi già esposta a Londra nel 1879 ed assegnata a Bicci di Lorenzo (1373-1452), con alcune belle sculture quattrocentesche, col raro ritratto caravaggesco dato al Baglione, col fondo oro orcagnesco, con la fiammingheggiante Crocifissione attribuita' a Jean de Bourgogne — tra i pezzi più interessanti, e di piti alto valore della mostra. Ma l'attenzione si sposta volentieri anche su due incantevoli quadretti: una Deposizione, secondo il catalogo, di Defendente Ferrari, e infatti soffusa d'una luce crepuscolare che ci richiama alla celebre tavoletta torinese del 1510, e, per le barbe dei ; vecchioni, vicina olla predella di S. Antonio sdi-.Ranver-, <so;. ed una dolcissima Ade"trazióne (in catalogo « Artista settentrionale del XV se,colo») che non può essere dello Spanzotti, ima il cui i Bambino è di gusto delizfo.samente spanzottiano. Mari in tempesta con galeoni e caravelle caracollanti sui flutti, placide rade dove la caduta del vento lascia immobili i velieri, porti fortificati e coste rocciose contro le quali s'infrangono gli scafi sbattuti dalla burrasca, canotti gremiti di naufraghi in balia dell'uragano e pittoresche battaglie navali, folle assiepate sui moli a salutar l'arrivo di gloriosi vascelli e marinai che s'avviano all'imbarco che li terrà lontani dalla patria per mesi e per anni... questo folto e vario racconto (perché qui la pittura davvero «racconta ») d'avventure marinare specialmente nordiche, e di forte impronta barocco-romantica, è stato pazientemente composto da Giorgio Caretto in anni di ricerche nelle aste e nelle private raccolte soprattutto londinesi; e lo spettacolo ch'egli ora ci offre con quadri.in prevalenza olandesi, fiamminghi, inglesi, francesi (ma non mancano opere degli italiani Bisson, Tassi, Spolverini, -Brivio, Foschi, Borzone), sarà difficilmente ripetibile. Approfittatene: anche per la sua piacevolezza, per la :.sua atmosfera fortunosa che ci riporta alle letture d'adolescenza di Conrad, Verne, Salgari. Non sempre, s'intende, alla rappresentazione episodica risponde un livello stilistico eccelso. Ma molti di questi dipinti, firmati, siglati, sicuramente attribuibili per documenti e confronti a noti maestri, rientrano nella sfera dell'ottima pittura. Citiamo alcuni nomi: Adriaen Bloemaert, Van Borssoom, Jan van De Cappelle, Bellevois, Willem van Diest, Esselens, Allaert van Everdingen, Lacroix de Marseille, Mangiarci, George Morland, Pieter Mulier, Mattieu van Plattenberg, Aernout Smydt, Abraham Storck, Pieter van De Velde, John Wootom, James Webb, Hendrik Vroom, Simon De Vlieger, Claude Joseph Vernet, Ludolf Backhuysen, Gerrit Pompe. ★ ★ Una mostra intitolata ad Alexander Calder, nato in Pennsylvania nel 1898, immediatamente fa pensare ai suoi famosi Mobiles, le grandi o minuscole sculture (se così si vuol chiamarle) semoventi per la minima brezza all'aperto o al chiuso; e fu Marcel Duchamp a dargli questo nome. Ma a parte il fatto che Calder ha creato degli Stabiles che nemmeno un tornado li smuoverebbe d'un millìmetro (quello esposto a Spoleto nel 1962 era alto 18 metri), ciò che abbiam visto a « La Bussola » di via Pò 9 non era scultura, bensì pittura, che l'artista-ingegnere americano ha, del resto, slnptrllufq sempre coltivato. Si legge nel libro Calder (Milano, Silvana Editoriale d'Arte, 1971): « All'improvviso ora, a trentadue anni, ebbi voglia di dipingere e di fare dell'astratto». E astratte sono, naturalmente, le tempere e litografie esposte alla « Bussola ». Ma questo scultore dalle forme estrose, balzanti, è un colorista entusiasmante. Le sue immagini senza significato divampano d'una luce cui l'occhio a malapena regge; e c'è in esse la stessa ilare grazia dei più primaverili Mobiles. * ★ Di Michel Ciry parlammo qui diffusamente quando quatti''anni fa alla « Dantesca » di piazza Carlo Felice 19 Mario Fògola lo fece conoscere ai •torinesi anche come futuro illustratore del Pascal nella splendida collana per bibliofili delle Edizioni Fògola. Rivedendo ora nella stessa galleria le acquaforti, i disegni, i pochi oli di questo grande (non esitiamo sull'aggettivo) artista francese, che è anche lo scrittore affascinante di "un Journal di cui Plon va pubblicando i volumi, non ci sembra di scorgere alcun mutamento né nella moralità artistica, connessa con una religiosità profonda, che informa e guida la sua opera, né nella classicità di uno stile che rispetta ed esalta il volto umano quale specchio di una dignità spirituale. Egli è uno dei vertici della grafica' europea contemporanea. Il suo segno ha la cristallina impronta di un Van Eyck, la cristiana passionalità di un Rouault. Ci scusiamo che lo spazio avaro ci vieti di commentare il giudizio di un suo critico: « La maìn sans défaillance de Michel Ciry». mar. ber.

Luoghi citati: Houston, Londra, Milano, Pennsylvania, Spoleto, Texas, Washington