Grecia: cessati gli scontri resta la crisi del regime

Grecia: cessati gli scontri resta la crisi del regime Ad Atene c'è ancora il coprifuoco Grecia: cessati gli scontri resta la crisi del regime Celebrati i funerali delle vittime (undici) sotto la sorveglianza della polizia Arrestati altri dimostranti, vietata la pubblicazione dei giornali all'opposizione (Dal nostro inviato speciale) Atene, 20 novembre. La «normalizzazione» continua, ma continua anche l'evidente disagio politico del Paese. Oggi soltanto due grossi carri armati e due cingolati minori guardano al fianchi il palazzo del Parlamento in piazza della Costituzione; altri carri- sono più discretamente appostati nel vicino parco pubblico e in altri punti della città. Questa sera il coprifuoco vige nella sola Atene, e solo a partire dalle dieci. Oggi ci sono stati i primi funerali di vittime della repressione, salite nel frattempo al numero ufficiale di undici, mentre 150 sono 1 feriti, dei quali alcuni in gravissime condizioni, e 350 1 dimostranti in carcere. Funerali guardati a rista dalla polizia, col concorso di gente commossa, ma senza incidenti. Ci sono stati, nel solito quartiere nevralgico di piazza Omonia e via Patlssia, altri fermi di giovani, ma pa- re che siano stati identificati e rilasciati. In mattinata la polizia ha bloccato di nuovo, per qualche ora, le vie del centro: si temeva una manifestazione degli operai edili. Nel complesso, la pressione si allenta: è stato comunicato che domenica prossima si svolgeranno le partite di calcio rinviate per lo stato d'assedio, 11 che lascia pensare che nel frattempo la legge marziale possa essere abrogata. La crisi armata è dunque in via di superamento: resta la crisi di regime. Nemmeno oggi sono usciti i giornali dell'opposizione, e la diaspora politica ateniese è costretta a parlare attraverso le agenzie straniere. Adesso che le armi tacciono (ma sono sempre ben cariche e puntato sulla città), la parola è infatti ai politici. Dopo la presa di posizione del vecchio ex premier Panaiotis Kanellopulos, che ieri sera ha firmato una dichiarazione in cui si chiede un «governo di unità nazionale» per «ripristinare l'ordine e la legalità e riportare il Paese ad una normale vita politica», oggi ha parlato Giorgio Mavros, dell'Unione di centro. Ha detto che la Grecia si trova in uno stato di estrema confusione, che il Paese «he bisogno della solidarietà europea», che quindi l'unica soluzione possibile è un deciso cambio di rotta nella gestione del potere. Altri esponenti dell'opposizione hanno fatto sapere di essere disposti al tentativo delF«unità nazionale». All'ovvia obiezione che ciò comporterebbe, per la prima volta. un riconoscimento di Papadopulos presidente da parte dell'opposizione, perché proprio al massimo vertice costituzionale toccherebbe di dare il mandato per il nuovo governo, hanno risposto che la trattativa potrebbe essere condotta non già dal presidente, ma dal suo vice, che è il generale a riposo Odisseus Anghelis, un vecchio notabile dalla fisionomia politica abbastanza scialba. E han fatto capire che Papadopulos renderebbe un grande servizio alla nazione, consentendo al tentativo di Anghelis. E' evidente che qui ci si trova di fronte agli approcci di un'opposizione liberal-conservatrice, ugualmente spaventata dai carri armati che presidiano la città e, nonostante le dichiarazioni di appoggio, dagli obbiettivi di fondo della protesta studentesca. Che poi non era soltanto studentesca, come il governo non manca di far presente fornendo le cifre dei dimostranti fermati, di cui la metà sono operai, in massima parte edili. Finora non ci sono reazioni governative a queste prime avances politiche, solo un secco commento dell'ufficioso Elefteros Kosmos, che si limita a ricordare al partiti come i primi approcci siano stati a suo tempo tentati dal regime, con l'invito a partecipare alle elezioni del "74. Il primo ministro Markezinis è in piena attività: oggi ha avuto un colloquio con PapaAlfredo Venturi (Continua a pagina 2 in quinta colonna )

Persone citate: Giorgio Mavros, Panaiotis, Papadopulos, Venturi

Luoghi citati: Atene, Grecia