Processo dei gollisti a Pompidou attaccato da destra e da sinistra di Alberto Cavallari

Processo dei gollisti a Pompidou attaccato da destra e da sinistra Al congresso di Nantes parlano le opposizioni Processo dei gollisti a Pompidou attaccato da destra e da sinistra Chaban Delmas ha raccolto molti consensi con una serie di critiche sfumate - Couve de Murville si è richiamato invece ai caratteri più duri e autoritari della tradizione gollista Si sono conclusi a Londra i colloqui franco-inglesi sull'Europa (Dal nostro corrispondente) Parigi, 17 novembre. La seconda giornata dei congresso nazionale gollista di Nantes è stata interamente occupata oggi dai «mattatori» dell'opposizione a Pompidou. Couve de Murville e Chaban Delmas, rispettivamente rappresentanti l'opposizione dura e l'opposizione morbida, sono saliti a poche ore di distanza sul palcoscenico per duellare tra di loro e strapparsi di mano l'iniziativa della «rinascita gollista» dopo la stagnazione e le recenti sconfitte. Chaban, come previsto, ha puntato tutto su questo congresso per la propria resurrezione politica. Si è presentato al congresso come la vera «vedette» del momento e ha trovato un limite solo in Couve de Murville che ha tentato (in alleanza con Debré) di contrapporgli una linea più intransigente. Si può comunque già dire che la posizione di Chaban è apparsa estremamente abile, forse più abile di quella di Couve. La sua critica al governo è stata più sfumata, più giocata su tutta la tastiera gollista, presentandosi come una concorrenza a Pompidou che cerca anche l'appoggio dei pompidoliani piuttosto che una opposizione radicale. Couve si è invece buttato allo scoperto in nome della continuità gollista più rigida e priva di compromessi. Volendo fare un'esatta fotografia del congresso bisogna dire che Chaban Delmas ha adottato la tecnica di scavalcare Pompidou, Couve quella del combattimento frontale. E i punti sui quali è avvenuto lo scavalcamento di Chaban sono i seguenti: 1) Europa. Chaban non si è opposto al rilancio di Pompidou ma lo ha oltrepassato nelle sue tesi proponendo «l'immediata creazione di un esecutivo europeo e di una difesa autonoma». 2) Governo. Sviluppando la sua teoria della «nuova società» Chaban ha criticato implicitamente il governo Messmer proponendo obbiettivi nuovi e diversi, soluzioni più adatte alla crisi di crescita francese, sostenendo che tutto ciò può essere frutto di un'aopera comune». Ha cioè proposto se stesso come candidato alla guida di una «nuova società», ma anche di una compagine governativa composta dagli uomini che oggi sono al potere con Messmer. 3) Gollismo. Il problema della continuità gollista non è stato esaminato da Chaban con rigore. Ha sostenuto che non vi sono «dogmi immobili», ma adattamenti delle grandi idee ereditate imposte dall'evoluzione del mondo. Ma tutto ciò (contrariamente al pragmatismo pompidoliano) deve avvenire nella visione golliana che il movimento Udr non può essere un partito di destra economica ma un «rassemblement» che riunisce «il meglio della destra e della sinistra». 4) Partecipazione. La linea fondamentale gollista è quella del riformismo coraggioso che porta tutti i ceti a parte- cipare alla gestione politica ed economica. Il presente classismo (pompidoliano e messmeriano) deve essere superato. I punti sui quali Couve de Murville ha lanciato l'offensiva diretta antipompidoliana, parallelamente, contrastando in modo più integralista Chaban, sono invece i seguenti: 1) Europa. Couve ha rimproverato che si abbandoni l'«ortodossia golliana»: niente esecutivi, niente vertici «a.nbigui», potenzialmente portatori di istituzioni sovrannazionali. Ciò che occorre è camminare «sulla strada maestra dell'Europa delle patrie». 2) Governo: Couve ha messo a fuoco soprattutto il principale problema sociale: l'inflazione. Ha criticato l'attuale tendenza «lassista» chiedendo che si opponga «il rigore alla facilità». Ha accusato il governo di Pompidou di avere «un solo generico obbiettivo, l'espansione ». Ha chiesto che si definiscano i rapporti tra partiti e governo, che «non può essere direttamente collocato alla nostra guida». 3) Gollismo. Non vi sono dogmi mobili né «pragmatismi sterili». Vi sono solo i grandi principi del generale e gli slanci del «riformismo gollista». LTJdr deve essere riportata alla «costante ricerca del giusto e del nuovo». Essa deve «liberarsi dai complessi verso gli alleati e verso il potere», non solo verso l'opposizione. 4) Partecipazione. Couve ha rimproverato il pompidolismo di procedere per «misure settoriali» senza «quelle riforme che possono chiamare tutti i ceti a partecipare alla gestione del potere». Esaminando le diverse posizioni sui quattro punti sono emerse differenze di tono nell'opposizione comune e le divergenze tra i due. Couve è preoccupato di coprirsi a destra, e di conquistare la leadership del movimento unicamente con le forze tradizionali. Chaban desidera invece sommare le fasce sociali del movimento alle fasce pragmatiche scontente di Pompidou, attraverso un'apologia sfrenata della concertazione e della partecipazione. Da un punto di vista ideologico è comunque chiaro che il congresso si delinea ormai come un rilancio del «riformismo gollista». Da un punto di vista più politico è infine confermato dopo gl'interventi più importanti che il congresso segna un processo a Pompidou. Il Presidente è accusato, con sfumature diverse, di usare il partito come strumento del suo potere personale. E' giudicato poi insufficiente sia come erede del generale sia come innovatore del post-gollismo. E' accusato infine di collusione con la destra economica e di preferire alleati come Giscard d'Estaing piuttosto che gollisti di «sicura fede». Domani, con il discorso di Messmer, si avrà la difesa del Presidente. Ma il successo di Chaban si delinea massiccio. Oggi è stato applaudito come negli stadi: «Allez Chaban, allez». Alberto Cavallari

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