L'Egitto chiede grano alla Cee di Renato Proni

L'Egitto chiede grano alla Cee La Comunità e il Medio Oriente L'Egitto chiede grano alla Cee La richiesta è di quattro volte superiore all'assistenza concessa nell'ultimo anno al Cairo - La decisione sarà presa il mese prossimo - Si profila un baratto con forniture di petrolio? (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 17 novembre. La Comunità economica europea — oltre ad alcuni Stati membri individualmente — ha ricevuto una richiesta di aiuti alimentari da parte dell'Egitto. Il Cairo desidera che la Cee gli fornisca per il prossimo anno 451 mila tonnellate di grano tenero sotto forma di aiuto, cioè gratuitamente. La richiesta è di quattro volte superiore all'assistenza alimentare concessa dalla Cee all'Egitto, fra il giugno del 1972 e il giugno di quest'anno, cioè 112 mila tonnellate di grano. Inoltre, l'Egitto vuole che alcuni Stati membri gli regalino altro grano per circa 200 mila tonnellate. La decisione sarà presa prossimamente dalla Direzione generale per la cooperazione e lo sviluppo della Cee. Le implicazioni di carattere politico di questa richiesta massiccia di aiuti (l'Egitto ha bisogno per il prossimo anno di tre milioni e mezzo di tonnellate di grano) sono evidenti, dato che avviene dopo che i Paesi arabi hanno ridotto le forniture di petrolio all'Europa. Gli europei, boicottati nel settore petrolifero, dovrebbero regalare all'Egitto, uno degli Stati guida del mondo arabo, 451 mila tonnellate di grano, mentre perdura una relativa penuria di questo cereale nella stessa Comunità. Infatti, benché la situazione sia migliorata rispetto a due mes- fa, e le previsioni sul raccolto siano discrete, la Cee impone tuttora un prelievo di 35 unità di conto (più di ventimila lire) per ogni tonnellata di grano destinata all'esportazione. Sì tratta ora di decidere se respingere la richiesta dell'Egitto, con il rischio di attirarsi altre rappresaglie nel settore delle forniture del petrolio, oppure di concedere il massimo possibile di aiuti alimentari (magari 300 mila tonnellate di grano tenero più un forte quantitativo da parte dei singoli Paesi) nella speranza che ciò serva ad ammorbidire la posizione degli arabi e faciliti la ripresa del flusso del petrolio verso l'Europa. Gli aumenti del costo del greggio già costeranno ai Paesi occidentali 9000 miliardi di lire in un anno. Anche gli Stati Uniti d'America devono risolvere questo dilemma. Si nota a Bruxelles che il vicepresidente eletto Ford ha detto di aver sentito che gii arabi hanno rilasciato alcune forniture di petrolio per gli Usa dopo aver ricevuto da Washington la promessa di grano gratuito per l'Egitto. Ford ha poi corretto questa dichiarazione. Da noi interrogato, un alto funzionario della Cee ha detto che la Comunità «darà la massima assistenza alimentare all'Egitto, senza tener conto del ricatto petrolifero e della relativa penuria di grano attualmente esistente». A Palazzo Berlaymont si fa osservare che la Commissione deve decidere alla luce della dichiarazione dei nove ministri dei Paesi membri del 6 novembre in cui l'Europa accettava sostanzialmente le tesi arabe per il ripristino della pace nel Medio Oriente. Ciò, in altri termini, significa che, se non interverranno fattori esterni di ordine politico, gli egiziani otterranno in misura ragguardevole ciò che chiedono alla Cee. Al Parlamento europeo, qualche giorno fa, si sono levate, tuttavia, voci che non hanno escluso «l'impiego di contromisure politico economiche nei riguardi di Paesi terzi», a proposito della crisi energetica. Il riferimento agli Stati arabi è chiaro. Questo paragrafo, comunque, è stato escluso dalla dichiarazione sulla politica comune per l'energia, in seguito all'opposizione dei conservatori. Oggi Le Monde, in un articolo di fondo, analizza il problema delle eventuali ritorsioni europee verso i Paesi arabi, ma arriva alla conclusione che di rappresaglia in rappresaglia si arriverebbe alla rottura completa con il mondo arabo. L'Europa, tra l'altro, ha fornito all'Egitto, in dodici mesi, 1.466.813 tonnellate di grano tenero e di farina a pagamento. La Cee dispone di circa 500 mila tonnellate di grano tenero da distribuire a tutti i Paesi in via di sviluppo sotto forma di aiuti in un anno e non potrà comunque soddisfare pienamente la richiesta dell'Egitto. A Bruxelles si riconosce che il problema delle forniture di grano, gratuite e a pagamento, dei Paesi europei all'Egitto rappresenta un problema politico. Saranno quindi riflessi politici del «vertice» europeo di Copenaghen, il 14 e 15 dicembre, a far adottare la decisione più opportuna. Resta da dire, però, che l'Europa ha precisi impegni di fornire grano all'Egitto, ai quali non sarà facile sottrarsi. Renato Proni