Comimia domani il negoziato Fiat Ecco le richieste fatte dai sindacati

Comimia domani il negoziato Fiat Ecco le richieste fatte dai sindacati Comimia domani il negoziato Fiat Ecco le richieste fatte dai sindacati I punti principali: investimenti e occupazione al Sud; servizi e infrastrutture sociali; trasformazione e organizzazione del lavoro; rivendicazioni salariali e normative (mensa e ferie) -1 colloqui avverranno all'Unione industriale di Torino La trattativa per i 200 mila dipendenti della Fiat-Om-Autobianchi comincia domani allb 16 all'Unione industriale di Torino. Sono trascorse poco più di due settimane dalla riunione di Roma, nel corso della quale il «coordinamento Fiat» ha approvato il testo definitvo della «piattaforma rivendicativa» e una settimana dal momento in cui il documento venne presentato alla direzione dell'azienda. Sono di fronte, al tavolo del negoziato, la massima industria privata italiana e la più potente federazione di categoria, quella dei metalmeccanici. Non soltanto per le dimensioni, ma anche per i problemi che saranno discussi, la trattativa Fiat è considerata la «vertenza pilota» dell'autunno sindacale. In numerose altre grandi aziende i sindacati si accingono a presentare le «piattaforme», come all'Alfa Romeo, alla Zanussi, alla Olivetti, nella siderurgia pubblica. Trattative sono già in corso alla Riv-Skf e alla Piaggio. Anche nel settore chimico e in quello tessile si stanno sviluppando le vertenze aziendali. Spinte di base L'economia nazionale avrebbe bisogno di una rapida conclusione per non compromettere i segni di ripresa che si manfestano nell'apparato produttivo, ma soprattutto perché il Paese ha bisogno di tutti nel momento in cui si addensano sull'Europa grosse nubi in seguito alla crisi dei rifornimenti di petrolio. Il contratto nazionale dei metalmeccanici, concluso nell'aprile scorso, è costato mesi di agitazioni ed è stato giudicato un errore non aver rag- giunto l'intesa parecchio prima. I tessili, qualche mese dopo, sono riusciti a concludere il contratto nazionale in un tempo relativamente breve e con poche ore di sciopero. Il mese scorso, Cgil, Cisl, Uil hanno raggiunto l'intesa con il governo sul grosso tema delle pensioni, degli assegni familiari e dell'indennità di disoccupazione, senza un'ora di agitazione. Nella riunione del direttivo della Federazione delle Confederazioni, tenutasi a Roma alla fine di ottobre, alcuni sindacalisti di base hanno affermato che il non aver mobilitato le categorie a sostegno della trattativa con il governo è stato un errore psicologico perché la gente ha accolto l'accordo come «un regalo» anche se comporterà per lo Stato un onere di oltre 1300 miliardi, di cui una parte a carico delle aziende, in conseguenza dello sblocco dei massimali per gli assegni familiari. I dirigenti nazionali hanno replicato ricordando che il sindacato «non misura la bontà degli accordi dalle ore di sciopero». Le trattative alla Fiat si aprono in un momento difficile per l'azienda e mentre la situazione internazionale sta diventando sempre più delicata per la riduzione delle fonti di energia. Anche i sindacati hanno problemi seri che derivano dalle spinte di base per una rivalutazione del potere d'acquisto dei salari eroso dall'inflazione. Pur senza escludere la componente salariale i sindacati hanno deciso di respingere la tentazione di una rincorsa «salari-prezzi» per puntare sullo sviluppo degli investimenti nel Mezzogiorno e sulla organizzazione del lavoro. Questi tre temi caratterizzano la «piattaforma» e formano, nelle intenzioni dei sindacalisti, un tutto unico. I dirigenti nazionali della Federazione lavoratori metalmeccanici, nei giorni scorsi, hanno particolarmente insistito sulla «unità e globalità della vertenza», che viene giudicata una questione essenziale per un buon avvio del negoziato con la Fiat. Al tavolo della trattativa, all'Unione industriale, domani sederanno i tre segretari generali dei metalmeccanici (Bruno Trentin, della Cgil, Pierre Camiti, della Cisl, Giorgio Benvenuto, della Uil), anche in vista dell'intervento dell'amministratore delegato della Fiat, Umberto Agnelli, per un saluto d'apertura. Le delegazioni La delegazione della Cgil, Cisl, Uil sarà composta da 2540 rappresentanti a seconda della natura degli argomenti in discussione. Della delegazione faranno parte i tre coordinatori nazionali Fiat (Zilli, della Uil, Zavagnin, della Cgil, e Laveto, della Cisl); tre segretari nazionali dei metalmeccanici (Mattina, della Uil, Tridente della Cisl, e Pastorino, della Cgil); i tre segretari conferali della provincia di Torino (Ferrari, della Uil, Pugno, della Cgil, Delplano, della Cisl) ed i tre segretari provinciali torinesi dei metalmeccanici (Ferro della Uil, Pace della Cgil, Serafino della Cisl). La delegazione del Sindacato italiano dell'auto (Sida) sarà capeggiata dai segretari federali Clementi, Cavallito, Giordano con i segretari di zona ed i rappresentanti sindacali aziendali dei vari stabilimenti, per un totale di 25 persone. La delegazione Fiat varierà a seconda dei temi in discussione, con l'intervento dei dirigenti e dei tecnici dei diversi settori. Sintetizziamo i capitoli principali della piattaforma Fiat. Investimenti e occupazione nel Sud. Si afferma che «i nuovi investimenti devono essere collocati nel Meridione» e si indicano i seguenti «obiettivi prioritari»; aumento a 2 mila unità della Omeca di Reggio Calabria e ampliamento degli organici alla Ferrosud di Matera, oltre alla realizzazione del Centro ricerche e sviluppo nella Regione calabra; realizzazione, con ITri, dello stabilimento aeronautico di Foggia con 3 mila posti di lavoro; trasferimento nel Mezzogiorno degli uffici ricerca e progettazione del settore macchine movimento terra e garanzie di sviluppo a Lecce; creazione di «un'iniziativa industriale completa nel Mezzogiorno» per il trasporto pubblico su gomma; impegno delle aziende fornitrici della Fiat a realizzare i nuovi investimenti nel Sud. Per l'utilizzazione degli impianti al Sud il sindacato si dichiara disponibile al «sei per sei», cioè all'orario di sei ore per sei giorni alla settimana, con tre turni giornalieri. La riduzione da 40 a 36 ore dovrebbe avvenire mantenendo la retribuzione inalterata. Isuperminimi Servizi e infrastrutture sociali. Nella piattaforma i sindacati chiedono che la Fiat versi dei contributi, in misura da stabilire, per i servizi sociali delle aree dove costruirà i nuovi stabilimenti. In particolare il contributo dovrebbe essere versato subito per gli stabilimenti di Cassino e di Termoli già realizzati. Trasformazione e organizzazione del lavoro. Si affronta il problema del passaggio dalla linea all'isola di montaggio affermando che devono essere definiti programmi e tempi di attuazione precisi. Per le future isole di montaggio si avanzano parecchie rivendicazioni: contrattazione collettiva dei tempi e dei carichi di lavoro all'interno dell'isola; rotazione degli operai da un lavoro all'altro; aggregare le operazioni di montag¬ gio, di collaudo e verifica, in modo che diano luogo a un lavoro più interessante. Altre richieste riguardano i reparti di verniciatura e le fonderie di «seconda fusione». Rivendicazioni salariali e normative. Il prezzo della mensa dovrebbe essere ridotto a 100 lire al pasto (oggi a Torino è di 570 lire) comprendendo nella cifra le bevande e scomponendo i vari menù per consentire una maggiore scelta tra i vari piatti. La «quattordicesima mensilità» dovrebbe essere aumentata da 95 a 170 mila lire, non conteggiando nella cifra le 20 mila lire relative al mantenimento delle condizioni di migliore favore per le ferie. Si chiede un aumento di 40 lire all'ora uguale per tutti sul premio generale di stabilimento e la parificazione del premio tra i vari stabilimenti «portandolo ai valori più alti». Infine si punta alla «perequazione dei superminimi», attraverso aumenti nell'ambito delle cinque categorie stabilite dal nuovo contratto, garantendo comunque a tutti almeno un aumento di 10 lire orarie. I consigli di fabbrica dovrebbero essere messi in grado di «verificare ogni sei mesi» le paghe di fatto. s. d. v.

Persone citate: Bruno Trentin, Cavallito, Delplano, Giorgio Benvenuto, Pierre Camiti, Pugno, Tridente, Umberto Agnelli, Zavagnin, Zilli