Il teatro politico e in piemontese

Il teatro politico e in piemontese Il teatro politico e in piemontese "La ballata dello spettro" al Piccolo Regio - La Piota al Gobetti - " L gieugh 'd le 3 carte" all'Erba (per.) Con due rappresentazioni al Piccolo Regio e ima recita unica stasera al circolo culturale di Collegno, si presenta ai torinesi la compagnia di Nuova Scena, nella novità di Vittorio Franceschi: La ballata dello spettro. L'ispirazione del lavoro è satirica e politica. I diseredati — nella prima parte ambientata in un Medioevo volutamente di maniera — non hanno nemmeno diritto a difendersi. Un tale che non ha consegnato tutte le decime al suo signore, cerca di difendersi dall'accusa di furto. Ma i potenti non glielo concedono. Il furto è concepibile solo tra pari grado e se un uomo del popolo porta via la roba alla classe dirigente, si tratterà di disobbedienza: un gesto da bambini, una punizione da criminali. Cosi, nel finale trasferito nel nostro secolo, l'incolpevole ignoranza dei diseredati spingerà questi a credere in una tiritera di stampo dannunziano e ad arruolarsi felici in una guerra interminabile. Per cinque-sei quadri la scrittura di Franceschi e l'affiatamento degli interpreti danno l'impressione di una piacevole novità. A poco a poco tuttavia, forse per un malinteso compiacimento dei gusti del popolo, La ballata dello spettro perde in mordente e diventa simile a una vecchia predica comunista, di quelle in auge alla fine degli Anni 40. Davvero singolare il contrasto tra i due tempi. ★ ★ (e.) La Piola, dopo otto anni, ritorno nella casa dove è nata, al Gobetti: come allora, e un po' diversa da allora. Alla ribalta sono sempre Roberto Balocco e Silvana Lombardo, la scenografia è semplice, la regia affidata soprattutto al gioco delle luci. E lo spettacolo ripresenta in una nuova prospettiva, tanti dei pezzi che hanno reso familiari al pubblico lo chansonnier e l'attrice torinesi. « Le nostre cansson » riprende parte dello spettacolo andato in scena la scorsa primavera al Carignano, impostato sul recupero di un folk classico, dal 1300 al Risorgimento; e lo completa con una carrellata finale dove ritornano alcune canzoni popolari del primo Novecento e quelle nuove della Piola, a indicare una continuità persistente. 11 confronto, è inevitabile, va a favore delle composizioni antiche; ma gli spettatori come è altrettanto inevitabile, mostrano di appassionarsi di più alle ultime. Fra le quali se ne potrebbe con vantaggio eliminare una, « Il marziano », sul tema della immigrazione, che suscita alcuni sospetti applausi, certo non sollecitati, nel loro spirito, dai due leali interpreti. * * Spettacolo piemontese anche al Teatro Erba, dove ieri sera la compagnia della Tradizione popolare, con Luisella Guidetti, ha esordito nella novità di Carlo Trabucco « 'L gieugh 'd le tre carte ». Accanto all'attrice-soubrette ne sono interpreti Armando Rossi, Thea Bozzola, Michele Maina, Sergio Benzi, Marco Manino e Dede Bozzola nella parte di Frida. Le scene e la regìa sono di Gian Mesturino, i costumi di Germana Erba; la recensione dello spettacolo apparirà domani.

Luoghi citati: Collegno, Nuova Scena