Cresce l'angoscia, i rapitori dell'industriale contano spietatamente sulla utilità di un loro lungo silenzio di Luigi Rossi

Cresce l'angoscia, i rapitori dell'industriale contano spietatamente sulla utilità di un loro lungo silenzio Non si sa nulla di Luigi Rossi di Montelera scomparso dalle 9,30 di mercoledì Cresce l'angoscia, i rapitori dell'industriale contano spietatamente sulla utilità di un loro lungo silenzio Non hanno dato prove alla famiglia che il giovane sia vivo • Indagini difficili, indizi molto scarsi - Ieri la Criminalpol ha battuto la campagna di Settimo; i carabinieri la zona di Chieri e Tortona - Un "vertice" (due ore e mezzo) degli inquirenti presso il procuratore della Repubblica "per il coordinamento delle indagini" ■ Conferenza stampa dell'avvocato: "La famiglia ha ricevuto una sola telefonata; chi parlava non ha fatto riferimento al riscatto" - I fratelli: "Luigi non è certo fuggito; e non crediamo neppure al motivo politico del rapimento" E' il tempo dell'attesa snervante, angosciosa, quando ogni minuto che passa pare un secolo; i rapitori di Luigi Rossi di Montelera lo sanno e certo hanno già spietatamente calcolato quanto sarà loro utile il silenzio che, da giovedì sera, momento della loro unica telefonata. sembrano essersi imposti. Del giovane non si sa più niente dalle 9,30 di mercoledì quando, al termine della partita a tennis al Dopolavoro ferroviario è salito sulla sua Bmw 1802 diretto i allo stabilimento della «Mar- I tini e Rossi» di Pessione. | Per il momento, i rapitori I non hanno dato alla famiglia una prova concreta che Luigi di Montelera sia vivo. Le indagini si muovono fra mille difficoltà, fra incertezze e timori, come sempre accade in si- tuazioni simili. Gli indizi, sui qua- u lavorano gli inquirenti, sono molto scarsi. Anzitutto la telefo- nata di giovedì a villa Lydia: l'hanno fatta i rapitori, il tono duro e deciso della voce, il secco comando di « tenersi a disposizione » lo dimostrerebbero. Poi l'auto ritrovata e che, fra le altre, potrebbe conservare le impronte di un bandito. Infine qualche segnalazione, spesso falsa, ma che non bisogna trascurare. Gli uomini della Criminalpol, diretti dal dott. Montesano, per tutto il pomeriggio di ieri hanno battuto la nebbiosa campagna fra Settimo e Volpiano, frugato in una decina di cascine abbandonate dove era stata segnalata la presenza del giovane industriale e dei suoi carcerieri. Dal canto loro i carabinieri hanno proseguito le ricerche nella collina di Moncalieri e di Chieri mentre alcuni uomini sono tornati nella zona di Tortona. In mattinata c'era stato un vertice nell'ufficio del procuratore della Repubblica La Marca, al quale hanno partecipato II sostituto procuratore Sciarada; il cap. Formato, comandante del Nucleo investigativo; il dottor Falsone, capo della Mobile; l'avv. Chiusano, che tutela gli Interessi della famiglia dei Montelera. La discussione si è svolta dalle 11,20 alle 13,45. Al termine 1 volti, oltre a stanchezza, denunciavano un'estrema tensione. Il sostituto procuratore dott. Sciarada ha più volte ripetuto che era stato esaminato il «coordinamento delle Indagini ». Il procuratore La Marca, invece, ha bruscamente rifiutato il colloquio con 1 giornalisti. Non molte persone avevano varcato, al mattino, il cancello di villa Lydia. Un sacerdote, amico di famiglia, il marchese Spinola, cugino di Napoleone di Montelera, padre del giovane scomparso, pochi altri amici, alcuni familiari. Nel pomeriggio nello studio dell'avv. Chiusano, presenti i fratelli Ernesto e Lorenzo di Montelera, è stata tenuta una conferenza stampa. In città si era sparsa la voce che i banditi avessero già fatto conoscere il prezzo del riscatto: un miliardo. L'avvocato ha voluto precisare che (d'unica teletonala che si può attribuire con una certa sicurezza agli autori del ratto è stata semplicemente una presa di contatto, priva di qualsiasi contenuto economico. Nego e smentisco nel modo più categorico che ci sia stato un qualsiasi riferimento a cifre da sborsare per la liberazione di Luigi di Montelera. Successivamente a quella, a villa Lydia, è arrivata un'altra telefonata: uno sciacallo presto smascherato ». Chiusano ha anche detto di aver fatto presente al procuratore della Repubblica « di studiare la possibilità, a un certo momento, di interrompere le indagini per favorire l'eventuale presa di contatto con i rapitori. Ho insomma voluto chiarire anche quali potrebbero essere in un prossimo t ■■■■■■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiitiiinttaii futuro, le esigenze della famiglia. Non è stata assolutamente una "richiesta" di sospensione. E' bene che non si equivochino le mie parole. E' stato solo il discorso che si fa in situazioni del genere con la preghiera di valutare anche una simile eventualità ». L'avvocato, che si era assunto il compito di rispondere alle domande « tecniche », cioè quelle ri¬ guardanti le indagini, gli Indizi, ha confermato che la « voce metallica » al telefono ha indicato il rapito come « Luigino ». Così il giovane era chiamato all'università, quando era politicamente impegnato su posizioni monarchiche. Secondo la famiglia il particolare non sarebbe determinante, perché anche in casa « il giovane veniva chiamato con quel diminutivo, o con quello di Gigi». Per la prima volta, da quando avvengono sequestri in Italia, si ignora dove il ratto sia avvenuto e come. Si pensa che Luigi sia stato seguito dal campo di tennis, ma il suo itinerario doveva essere conosciuto molto in precedenza, poiché quella di mercoledì mattina era per lui solo la terza lezione e le precedenti risalivano a una quindicina di giorni avanti. Dunque qualcuno doveva avere studiato nei dettagli i movimenti del giovane, i suoi orari, la strada che avrebbe fatto, che neppure in famiglia conoscevano nei dettagli. Tesi, ma molto controllati e gentili, Ernesto e Lorenzo di Montelera hanno poi risposto ad altre domande: escludono che qualcuno della servitù possa aver fatto, anche inconsapevolmente da tramite ai rapitori; la possibilità che qualche vecchia amica abbiamo deciso di approfittare in modo così sciagurato delle eventuali notizie in suo possesso. Escludono infine qualsiasi altra eventualità che non sia il rapimento. « Luigi non è certo scappato con una ballerina — ha detto Lorenzo — magari fosse vero, a questo punto. No, lo hanno rapito, anche se non crediamo che l'abbiano fatto per motivi politici: è sempre stato un moderato ». Servizio a cura di: Vincenzo Tessandori, Claudio Giacchino, Marco Marello, Ezio Mascarino, Renato Romanelli. La Criminalpol col dott. Montesano ispeziona cascine disabitate - I fratelli del rapito e l'avv. Chiusano danno le ultime informazioni - La cognata dello scomparso

Luoghi citati: Chieri, Italia, Moncalieri, Tortona