Bilancio italiano di 9 mesi Costruiti 1.384.000 veicoli

Bilancio italiano di 9 mesi Costruiti 1.384.000 veicoli Bilancio italiano di 9 mesi Costruiti 1.384.000 veicoli Il consuntivo è lievemente inferiore all'anno scorso - Una sensibile ripresa si è avuta soltanto dopo aprile-maggio - Regresso nell'esportazione - Le immatricolazioni sono stazionarie Le cifre oggi disponibili sull'andamento dell'automobile in Italia (produzione, esportazione, immatricolazioni) si fermano al 30 settembre scorso. Le indicazioni che se ne possono trarre non sono troppo incoraggianti ma, a ben guardare, neppure pessimistiche, nel senso che rispetto ai consuntivi di metà anno si è manifestata una certa ripresa, per lo meno in qualche settore. Nei confronti con il 1972, la situazione globale appare ancora di segno negativo, oppure senza variazioni apprezzabili in alcune voci; ma occorre tener presente che l'anno scorso non era stato affatto brillante. Vediamo in dettaglio. La produzione nei primi nove mesi è stata complessivamente di 1.384.462 unità, delle quali 1.290.976 vetture e 93.485 veicoli industriali. Rispetto allo stesso periodo 1972 si è registrata una lieve contrazione (— 0,9 per cento) dovuta al minor numero di vetture costruite (— 2,1 per cento ), mentre gli autoveicoli industriali hanno segnato un forte incremento (+ 19,8 per cento). L'insieme della produzione sembra dunque segnare una certa stabilità in confronto all'anno scorso, ma l'impressione deve essere corretta, se si tiene conto che fino ad aprile-maggio l'andamento statistico appariva addirittura disastroso: alla fine dei primi cinque mesi la diminuzione sul 1972 aveva superato il 14 per cento. Questo significa che da giugno a settembre c'è stato un recupero abbastanza importante. Bisognerà adesso vedere se la linea di tendenza verrà mantenuta fino al 31 dicembre, di fronte alle incognite del problema petrolio e all'esito delle trattative per i contratti integrativi aziendali. Esportazioni. In questo settore si è registrata, ma con forte accentuazione, la stessa curva di andamento della produzione: 510.977 unità inviate all'estero con un calo del 7 per cento, suddivise in 475.558 vetture (— 8,7 per cento) e 35.419 tra autocarri e autobus (+ 22,3 per cento). Il favorevole momento di questi ultimi è stato sottolineato in occasione del recente Salone del veicolo industriale; ma nel complesso sembra ormai impossibile risalire almeno al livello del '72, durante il quale erano state esportate quasi 700.000 macchine italiane. Sarebbe la prima volta, dal 1964, che il volume annuale delle esportazioni di autoveicoli non registra un incremento sull'anno precedente. Tuttavia, anche in questo settore si è avuto un miglioramento sostanziale dopo la primavera: a fine maggio la contrazione sullo stesso periodo del '72 aveva raggiunto il 18,3 per cento. C'è da aggiungere che il regresso delle nostre spedizioni all'estero, più che a una diminuita competitività è da imputare a persistenti difficoltà di consegne. Sempre al 30 settembre scorso, le immatricolazoni sono state pressoché stazionarie: 1.173.349 unità contro 1.174.696 nei primi nove mesi dello scorso anno. La diminuzione percentuale sarebbe pressoché irrilevante (—0,11) se osservando la serie storica delle immatricolazioni di autoveicoli nel nostro Paese non si rilevasse che negli ultimi quindici anni — ad eccezione del '64 e del '65 — si erano sempre registrati progressi, anche rilevanti. Nei primi nove mesi le vetture immatricolate sono state 1.110.177 (—0,36 per cento), gli autoveicoli industriali 63 mila 172 (+4,4 per cento). Anche se, per questi ultimi, la tendenza favorevole non si attenuerà, sarà comunque impossibile superare il totalerecord del 1969, che era stato di oltre 91 mila unità. Sia per le vetture che per gli industriali, comunque, la recentissima punta della crisi petrolifera potrebbe avere gravi conseguenze nelle vendite dei veicoli nuovi. E' verosimile che tale eventualità non scoraggi a tempo breve la produzione, ma a prezzo di uno stoccaggio di macchine che inevitabilmente sarebbe poi di freno alla produzione stessa, a meno che non si potessero incrementare le spedizioni all'estero. Che è, o potrebbe diventare, speranza illusoria, ove si allargassero i provvedimenti per contenere i consumi di benzina e di gasolio. In conclusione, l'esame delle statistiche sull'andamento dell'automobile in Italia non induce a pensieri ottimistici, ma l'immediato avvenire sembrerebbe ancor meno incoraggiante. Ferruccio Bernabò L'AUTOMOBILE IN ITALIA: andamento di 9 mesi negli ultimi quattro anni «70 1971 1972 1973

Persone citate: Ferruccio Bernabò

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