Narratori del Sud di Lorenzo Mondo

Narratori del Sud Luigi Compagnone e Cassieri Narratori del Sud Luigi Compagnone: « Città di mare con abitanti », Ed. Rusconi, pag. 182, lire 3600; «Che Puzo » Epigrammi e nonsense, Ed. Scheiwiller, pagine 90, lire 1500. Giuseppe Cassieri: « Le caste pareti », Ed. Garzanti, pag. 193, lire 2500. Apologhi, favole, bozzetti, in questi capitoli così autonomi c miniati che pure riescono a suggerirti l'idea di un coerente bulicame, il mare c'è appena come nostalgico-ironico controcanto alluso nel titolo: il mare autentico che Napoli ha perduto ecologicamente, il mare di tutta una tradizione cantabile che Compagnone ha voluto perdere, dimenticare. 11 primo capitoletto (non fa le due pagine) già offre uno dei motivi fondamentali, la più rilevante sostanza figurativa del libro: la vecchia Immacolata Cercone che, appena fuori dal letto, si aggrappa con un balzo alla canna fecale esterna e si precipita a velocità vertiginosa nell'immondo liquame che circonda la sua casa, irridendo di finestra in finestra ai più tardi inquilini, è ben l'immagine esemplare di un mondo stravolto, di un girone infernale di nera comicità. Dinanzi a questi poveri che guazzano felici, diventa meno eccezionale e feroce il gesto più volte ripetuto nel libro, con assurdo automatismo, del gettare ii. posti infami, letamaio o immondezzaio, i resti del nemico, del prossimo fastidioso: fastidioso e talora terrificante per la sua normalità fisica o morale, per la trasgressione di una norma abbietta. Non inganni l'innocenza apparente, il sottofondo di mercatino e di vicolo che anima queste pagine, i nomi quasi aureolati del candore d'una cronaca popolana; se poi neanche in sogno si riesce ad abdicare alla sordidezza, alla violenza: come dimostra l'affanno dell'uomo che invano cerca, nella realtà diurna, un nemico fantomatico, inesistente, per trarne vendetta: « Prima o poi apparirà nella mia vita, e allora vedremo ». La tenerezza e la saggezza, l'ironia e la rivolta di una plebe antica sembrano sopravvivere soltanto nelle ricorrenti filastrocche di Antonio Palabra: immagine vitale del pezzente, del gueux, che Compagnone desume miticamente dalla storia di Napoli, che per lui è il lascito più importante della dominazione spagnola. Ed insieme — palabra, parola — quasi un autoritratto dell'autore, delle sue difficili alchimie verbali tra dolente irrisione e aereo nonsense. E' abbastanza sorprendente pensare che questo libro miasmatico era già pronto prima che Napoli vivesse i giorni del colera; valga come dato in più a fissare le radici iperreali del surrealismo di Compagnone: un estro che per scattare, non ha più bisogno di appoggiarsi, come nella Vito nova di Pinocchio, alle grandi figure della letteratura e della storia. Quanto al gusto di Compagnone per l'irriverenza e il nonsense :i veda, su un piano più esterno di graffio e di lazzo, la racco!.ma pubblicata da Scheiwiller, divertito e divertente jeu de massacrc tra i birilli della letteratura e del costume contemporaneo. Basti, per tutti, questo innominato Kafka all'italiana: « // dì che fu colpito I dall'Accusa leni bile I eluse il Tribunale I e conciliò col vigile ». ★ ★ Solo anagraficamente Cassieri appartiene al Sud, quello di Puglia, garganico. Qui, almeno, è scrittore che elude le coordinate geografiche, che riflette semmai certi ambienti apolidi della capitale con il loro linguaggio standardizzato, velato appena di romanesco. Le caste pareti è la storia di una coppia perfettamente, e sinistramente, affiatata che scopre all'improvviso, nei rapporti affettivi e negli scambi intellettuali, una strana incrinatura, un acuto senso di disagi Lei è titolare d'una rubrica di consigli in un settimanale, bastantemente femminista, aggiornatissima su statistiche e parametri sociologici. Lui lavora in un istituto di bellezza che si è posto all'avanguardia innestando sulla cosmesi i più moderni trattamenti psicodinamici. Immerge clienti facoltosi in acque turchine che dovrebbero restituirli al grembo prenatale, li blandisce con l'armonia delle superne sfere suscitata dalla Musiktherapie. E poiché questo « dragaggio coscienziale », registrato scrupolosamente dal magnetofono, riesce di rado eccitante, trascorre il tempo libero in studi fisiognomici sui ritratti di Filippo II e simili personaggi. epgzdlrlsgldfunenn In un'esistenza cosi regolata e asettica, dove non c'è posto per il dubbio c l'inquietudine, già l'interesse per uomini eccezionali è uno scarto, un segno di insofferente vitalità. La quale trova legittimazione, sia pure costantemente osteggiata, nell'annuncio che tempeste solari scatenano piogge di elettroni sugli uomini, «inermi come milioni di anni fa contro forze dalle quali non possiamo difenderci né circondandoci con una cortina dì fuoco né vivendo nelle caverne contro i megateri e i dinosauri, o più di recente nei rifugi antiatomici contro noi stessi... ». * * Non dipenderà da questi influssi astrali la sua ricerca di più esigenti amplessi? il suo scetticismo mentre, ai bordi del- la vasca, ascolta le banali esalozioni dei pazienti? la sortita che rispolvera nelle terapie, tra stanchezza e beffa, i consigli va 'n della nonna? Oltre l'ironico confronto tra scienza e superstizione, oltre le frequenti sovrapposizioni e scambi tra tecnica e mantica. finisce col vincerla la banale, ma vera, non sofisticata seduzione di una notte di plenilunio. L'abbandono all'istinto, alla I forza incommensurabile delle emozioni conclude questo elegante romanzo in cui Cassieri prosegue con varietà di registro, dal grottesco all'ossessiva, un po' soffocante mimesi, il suo ironico discorso sull'uomo contemporaneo, sul progresso impazzito, già avviato con il romanzo Andare a Liverpool. Qui è la donna che racconta, con il cicaleccio saccente che impiega di solito nella rubrica, rivolgendosi indefettibilmente alle « amiche carissime »: e ci vuol tutta l'abilità di Cassieri, perché questa figurina spigolosa e proterriesca infine a scapricciarsi donnesche seduzioni. Lorenzo Mondo i

Luoghi citati: Liverpool, Napoli, Puglia