L'industria chiede aumenti dei prezzi

L'industria chiede aumenti dei prezzi L'industria chiede aumenti dei prezzi Secondo la "Lettera Finanziaria" le richieste sono state avanzate dai settori auto, pneumatici e cotoniero - Gli aumenti, forse, a "tranches" Roma, 15 novembre. Le richieste di aumento dei prezzi avanzate dall'industria automobilistica, dai produttori di pneumatici e dai cotonieri sono state precisate — riferisce la «lettera finanziaria » de « L'Espresso » — in una serie di incontri del comitato di esperti per i prezzi industriali con i dirigenti della Pirelli, della Fiat, e con i rappresentanti dell'associazione cotoniera. La Pirelli e le altre industrie di pneumatici italiane e straniere hanno chiesto un aumento dei prezzi che va dall'8 al 13,5 per cento per il secondo equipaggiamento (cioè per i prodotti venduti direttamente al pubblico), motivandolo con il notevole rincaro della gomma, gli scatti della contingenza e altri oneri finanziari e aziendali. Gli esperti hanno preso in considerazione soltanto le prime due voci, com'era stato stabilito dai ministri economici e presenteranno entro un paio di settimane la loro relazione conclusiva. Comunque — secondo la «lettera» — verrà riconosciuto un aumento dei prezzi non inferiore al 5 per cento, che dovrebbe entrare in vigore all'inizio del mese prossimo se i ministri finanziari ed il Cipe non opporranno obiezioni. Per le automobili, la Fiat ha chiesto un aumento ponderato dei prezzi del 10 per cento (più alto cioè per le auto maggiormente richieste,» e più basso per le grosse cilindrate), mentre anche più elevata è la richiesta dell'Alfa Romeo, che per l'Alfasud chiede un rincaro del 15 per cento e per le altre produzioni aumenti differenziati, ma comunque superiori al 10 per cento. Oltre a queste due Case automobilistiche, hanno presentato domande tutte le altre marche italiane e straniere. Dato che le situazioni produttive nel settore dell'automobile sono molto differenziate, soprattutto per quanto riguarda le Case straniere danneggiate dalla perdita di va lore della lira nell'estate scorsa, gli esperti — prosegue la «lettera» — dovranno effettuare una serie di indagini supplementari. Tuttavia si prevede che gli aumenti verranno concessi in varie tranches, ma affrontando anche i problemi degli investimenti nel Mezzogiorno. Le industrie cotoniere, infine, chiedono in media rincari compresi fra il 15 e il 20 per cento, mentre le richieste da parte dei lanieri sono meno numerose e anche più moderate. Autorizzazioni ad aumentare i prezzi per alcuni prodotti tessili già sono state accordate, si prevede che comunque ai cotonieri saranno riconosciuti aumenti compresi fra il 7 e il 10 per cento. (Adnkronos)

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