Calmi, verso gli iceberg

Calmi, verso gli iceberg Il giro del mondo a vela Calmi, verso gli iceberg Quest'anno, nell'Antartico, le montagne di ghiaccio dovrebbero essere poche • La baleniera sovietica (Nostro servizio particolare) da bordo dello Cserb-Koala, 14 novembre, (d. m.) Se le latitudini dei 40 gradi Sud per i venti forti ed i marosi sono chiamate fin dai tempi delle grandi navi a vela « dei 40 ruggenti », le latitudini dei 58 gradi, dove da cinque o sei giorni stiamo navigando, dovrebbero essere definite al minimo dei « 58 miagolanti ». Cinque o sei giorni fa raffiche di vento a 40-50 nodi, qualcosa come 70-90 chilometri all'ora, sono state il benvenuto dell'Oceano Indiano all'equipaggio di mediterranei dello Cserb. A bordo come è noto ora siamo, oltre ad Alessandro Loiacono e me, fissi per tutto il giro. Franco Malingri, mio fratello nonché progettista dì molti apparati di bordo, il che può essere particolarmente utile. Se ci sarà qualcosa che non funziona: è sempre piacevole, sul piano psicologico almeno, avere sotto mano qualcuno da insultare direttamente; non servirà dal punto di vista dell'efficienza, ma fa tanto bene ai nervi. Paolo Grazioli è l'esempio più brillante di rapidità di decisione che io conosca. Un membro dell'equipaggio è risultato indisponibile all'ultimo momento, una telefonata da Cape Town sabato sera recuperava Paolo su una barca a Chiavari, lunedi mattina questo metro e 85 di dirigente di un istituto finanziario torinese era a bordo del Koala con armi e bagagli e persino il visto per l'Australia. Maurizio Curci, ex giocatore di rugby della nazionale italia- na, nonché ottimo velista, e Constante Imbert completano questo gruppo di fanatici di ma-re attualmente sballottati nei mari australi. Dopo la calma di vento puntiamo direttamente verso Sud per evitare il banco di Aghulas che si stende davan- ti al Capo di Buona Speranza per un centinaio di miglia e che con i suoi bassi fondali può essere molto pericoloso. Poi si trotta verso Sud-Est, ci addentriamo in una zona entro i limiti degli iceberg. Mi piacerebbe vederne qualcuno prima o poi. abbastanza distante da evitarlo in tempo. Non sarebbe divertente andare a sbatterci contro a sei nodi. Al briefing, la riunione degli skipper, prima della partenza, un meteorologo che sembrava uscito da una vignette! tirando fuori con aria furbesca una carta della situazione dei ghiacci, dopo aver comunicato di averla ricevuta da una base antartica russa che l'aveva intercettata da un satellite meteorologico americano (un bell'esempio di cooperazione internazionale), ci ha rassicurati. Quest'anno gli iceberg dovrebbero essere pochi. Di russo, a proposito, abbiamo incontrato dopo la prima notte di buriana una baleniera con il suo bravo cannoncino lancia-arpioni a prua, ma con una selva di apparecchi e radar che fanno sospettare che te balene in questo posto, diventato strategico per la navigazione dopo la chiusura di Suez, non siano proprio il suo principale interesse. Ci ha seguiti per un po' e poi, con l'equipaggio che faceva grandi cenni di saluto, se ne è andata ballonzolando per questo mare enorme circondata da albatros e uccelli vari. Poco dopo la prima comunicazione radio tra i concorrenti ci dava la situazione degli altri. Lo Cserb continua ad essere in buona posizione, tra le burelle piccole siamo i più avanti, il Guia è una sessantina di miglia indietro e il Tauranga è a [ Nord. Davanti a noi, oltre ai « mostri » Pen Duick c Great | Britain è /'/ 33 Export, ina di i poco. Tuttavia, non sono le po1 sizioni che interessano di più. Contrariamente a quanto succe- deva durante la prima tappa, in questo appuntamento-ràdio quotidiano l'interesse più vivo riguarda le condizioni in cui si ! trovano barche ed equipaggi, j Ormai importa di più a tutti sapere che gli altri stanno bene più che conoscerne la posizione. In proposito, ieri mattina due notizie sono spiaciute a tutti: la Concorde, la barca più piccola iscritta solo per la seconda lappa, si è dovuta ritirare per un attacco di appendicite di un membro dell'equipaggio. Il Burton Cutter ha una falla a prua da cui imbarca acqua: nulla di gravissimo, ma è costretto a rientrare a Pori Elizabeth, ili Sud Africa per le riparazioni. Alcune delle imbarcazioni impegnate nel giro del mondo a vela (telefoto Upi)

Persone citate: Alessandro Loiacono, Britain, Cape, Franco Malingri, Guia, Imbert, Maurizio Curci, Paolo Grazioli

Luoghi citati: Antartico, Australia, Chiavari, Sud Africa, Suez