I lottatori del Fiat si recano a Tiflis per affrontare i "maestri,, dell'Urss
I lottatori del Fiat si recano a Tiflis per affrontare i "maestri,, dell'Urss Per la Coppa dei Campioni di "grecoromana,, I lottatori del Fiat si recano a Tiflis per affrontare i "maestri,, dell'Urss La squadra di lotta grecoromana del C.S. Fiat partirà domattina in aereo per Tiflis [Unione Sovietica), dove sabato e domenica si svolgeranno gli incontri della Coppa dei Campioni 1973. Accompagnati dal direttore del centro sportivo, cav. Calgaro, dall'allenatore Gramellini e dal medico sociale, dott. Bianchi, prenderanno parte all'impegnativo confronto dodici atleti: Caltabiano, Calafiore, Inglesi, Di Mauro, Giuffrida, Villa, Ranzi, Rocco, Mussap, Vittucci, Orlandi e Filipponi. Gli italiani, reduci da un brillante secondo posto conquistato l'anno scorso a Zagabria, dovranno affrontare nel loro girone i campioni dell'Urss, della Finlandia e della Spagna: « Punteremo alla piazza d'onore — confessa l'allenatore Gramellini — perché penso che i sovietici, soprattutto di fronte al loro pubblico, siano imbattibili. I finlandesi, che del resto sono gli unici ad avere grandi aspirazioni oltre ai russi, a dire il vero non r,.i preoccupano troppo, in quanto ho in squadra atleti di grande valore ». Disputeranno la Coppa dei Campioni le società vincitrici del campionato di otto Paesi, divise in due gironi: gli incontri, articolati in dieci categorie a seconda del peso, saranno diretti, con due punti assegnati per la vittoria, uno per il pareggio e nessuno per la sconfitta. Si laureerà campione la squadra che avrà ottenuto il maggior punteggio complessivo. « Non so neppure con esattezza quali squadre parteciperanno alla competizione — continua l'allenatore — perché la federazione internazionale non è stata ancora In grado di comunicare l'elenco definitivo; e questo dipende dal fatto che alcune società sono costrette a rinunciare spesso per mancanza di fondi ». « // nostro è uno sport povero ma sano » sottolinea Gian Matteo Ranzi, 26 anni, di Faenza, uno dei « gioielli » del Centro Sportivo Fiat, e medaglia di bronzo alle ultime Olimpiadi —. £ poi vorrei statare un preconcetto che non ci fa troppo onore: non è assolutamente vero che nel nostro sport sia sufficiente la torza fisica. E' necessaria l'intelligenza, bisogna saper prevedere le intenzioni dell'avversario. Ciò che più conta sono la prontezza di rillessi e l'accurata preparazione fisica, lo ad esempio mi alleno tutti i giorni, non guadagno nulla e spesso sono costretto a duri sacrifici, ma devo conlessare che la mia più grande aspirazione è quella di combattere fino a quarantanni e di avere un figlio che diventi, come me, un lottatore ». c. c. Gian Matteo Ranzi, uno dei migliori lottatori del G. S. Fiat. Rappresentante della celebre scuola romagnola, ha conquistato alle Olimpiadi di Monaco la medaglia di bronzo
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