II "caro-scippo,, di Giuseppe Alberti

II "caro-scippo,, L'ASSICURAZIONE II "caro-scippo,, Le rapine, le aggressioni, gli « scippi » a persone che portano ingenti somme, come paghe di un'azienda o incassi di un'esattoria, sono stati numerosi, negli ultimi tempi. Per fortuna quelli che hanno maggiormente preoccupato l'opinione pubblica in quanto si è giunti all'omicidio, sono stati abbastanza rari. Quelli che invece preoccupano le compagnie di assicurazioni, che, ovviamente, devono badare alla statistica più che agli aspetti umani, sono i ben più numerosi episodi non sanguinosi, talora anche senza l'uso di armi: di conseguenza pur continuando a esistere nelle tariffe ufficiali le polizze riservate ai • portavalori » vi sono spesso delle notevoli difficoltà ad ottenere, in pratica, la stipulazione. In particolar modo le compagnie non amano assicurare le donne, anche se hanno già previsto una tariffa maggiorata, in taluni casi, del 20 per cento, a pari condizioni, rispetto all'uomo. Ciò in base a considerazioni statistiche, fondate, fra l'altro, sui numerosi • scippi ■ che, indubbiamente, sono facilitati dall'uso della borsetta, nonché sulla minor resistenza fisica di una donna nell'ipotesi, beninteso, in cui ci si trovi di fronte a un assalitore disarmato, ma robusto. In passato una ditta nell'assumere una persona che dovesse portare valori di qualsiasi genere si preoccupava soprattutto che fosse assolutamente fidata: anche un vecchietto, di indubbia onestà, magari congedato da molti anni dalla p.s. o dai carabinieri, andava bene. Oggi, anche se ovviamente nessuno oserebbe opporsi a certi banditi armati, sembra che si dia la preferenza a persone aitanti, esperte di lotta giapponese. Più volte gli uffici assunzioni delle compagnie hanno registrato richieste di sconti in considerazione del fatto che la persona era, se non « cintura nera », perlomeno esperta di Judo o karaté. Hanno dovuto rifiutare, perché la circostanza non è prevista dalle tariffe, ma sembra che in questi casi le difficoltà ad accettare il contratto siano state minori del solito. Le categorie imprenditoriali che più sono esposte a questo rischio sono quelle che effettuano i loro trasporti in ore fisse ed in certe zone della città. Di conseguenza le « operazioni » dei rapinatori si concentrano. Per i • grandi > trasporti spesso esiste la scorta armata, per quelli più modesti, invece, ci si affida quasi sempre a geniali, ma infantili trucchi, e soprattutto alla fortuna per eludere il « controllo > dei banditi. Sovente gli incaricati che svolgono Questa delicata e pericololosa attività mettono in serio pericolo la propria incolumità personale, soprattutto quando ad eseguirla son giovani impiegate, anziani fattorini o impiegati al primo lavoro. In materia di previdenza verso questa categoria di lavoratori non esiste alcuna forma che possa compensare il rischio. Pertanto non è sufficiente assicurare il « valore » materiale, ma provvedere anche a garantire le persone. Un'impiegata assalita, percossa e ferita con seri postumi di invalidità, specie al viso, difficilmente potrà in seguito trovare impiego. Cosa assai più grave quando queste lesioni possono compromettere la psiche. Dovrebbe essere creata per questo settore di lavoratori una forma di previdenza, anche del tipo privato che, con poche migliaia di lire di premio l'anno, possa assicurare un discreto capitale. Non è il primo caso che il privato provvede a se stesso là dove dovrebbe intervenire lo Stato per la tutela della salute pubblica. Una lettrice ci scrive: « Da poco tempo ho conseguito il diploma di Infermiera. Poiché è mia Intenzione svolgere tale professione, vorrei sapere se per la nostra categoria esiste un'apposita polizza per eventuali danni cagionati al clienti. Distinti saluti V. Zanolotti - Bologna ». Salvo eccezioni, non esiste una apposita polizza, per la responsabilità civile dell'infermiere. Posso però confermarle che quasi tutte le compagnie assicurano questo tipo di • rischio » che, dal punto di vista statistico, non è tra quelli pericolosi. La meccanica della polizza è assai semplice. Essa entra in funzione qualora il cliente riceva un danno per colpa (involontaria) dell'Infermiere (solo per le attività a questi consentite, escluse quindi le operazioni che richiedano l'intervento di un medico, ecc.) come potrebbero essere la mancata applicazione dei regolamenti sanitari, il cattivo uso di apparecchiature in genere, ecc. La garanzia si estende a qualsiasi danno, patrimoniale o non, riconosciuto dalla legge che derivi da una lesione o pregiudizio corporale alla persona. Pertanto la compagnia si obbliga a tenere indenne l'assicurato di quanto questi debba pagare al danneggiato. Una polizza per cento milioni per sinistro, 30 milioni per persona e 10 milioni per danni a cose e animali, costa circa 15 mila lire l'anno. Giuseppe Alberti

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