Mercurio, luna nera ha offuscato il Sole di Bruno Ghibaudi

Mercurio, luna nera ha offuscato il Sole E' passato tra l'astro e la Terra Mercurio, luna nera ha offuscato il Sole Ieri, per cinque ore e mezzo - II fenomeno studiato dagli astronomi Un pianeta poco conosciuto - Una sonda lo fotograferà in marzo (Nostro servigio particolare) Roma, ili novembre. Una piccola luna nera ha offuscato oggi per cinque ore e mezzo il disco del sole Era Mercurio, il pianeta più vicino all'astro, che per una coincidenza astronomica non molto frequente transitava sullo stesso piano del Sole e della Terra. Il fenomeno è iniziato alle 8,48 e si è concluso alle 14,18. Gli astronomi d'Europa e di buona parte dell'Africa settentrionale lo hanno osservato a lungo, compiendo rilievi con le strumentazioni più moderne. In numerosi osservatori astronomici italiani, e i in particolar modo in quelli di Catania, Arcetri e Varese, si è fatto altrettanto. Un evento come questo è sempre un avvenimento insolito, dalla cui valutazione possono scaturire nuove conoscenze sui corpi celesti, in questo caso su Mercurio. Di questo pianeta si conosce infatti ben poco. A causa della sua ridotta distanza dal Sole (mediamente 58 milioni di chilometri con un minimo di 45 milioni di km) la luce solare gli riverbera intorno e impedisce le osservazioni più dettagliate. Non ci dobbiamo I pertanto meravigliare se solo i nel 1965, con l'aiuto di osservazioni radar, è stato possibi- j ,e accertare che „ pianeta | ruota su se stesso in 58 giornj \ e mezzo anziché in un giorno, | come si riteneva in preceden- za. Sebbene il suo diametro sia di circa 4700 chilometri, cioè meno della metà di quello terrestre, la sua massa è appena un ventesimo di quella terrestre, con una densità che si ritiene dalle 4 alle 6 volte quella dell'acqua. Si suppone perciò che il nucleo centrale sia composto prevalentemente di materiali pesanti. Secondo alcuni astronomi la concentrazione di tali elementi al centro del pianeta sarebbe la conseguenza della vicinanza al Sole, in quanto il forte calore dell'astro avrebbe allontanato l'atmosfera e fatto vaporizzare i materiali più leggeri contenuti nella crosta originaria. Altri, scienziati preferiscono invece ipotizzare che la concentrazione degli elementi pesanti sia dovuta al fatto che Mercurio si è formato quasi al centro del nostro sistema, in una zona molto vicino alla fucina solate, dove gli elementi pesanti erano più numerosi di quelli leggeri. Con ogni probabilità l'atmosfera di Mercurio è molto rarefatta o manca del tutto. E forse proprio a questo particolare, oltre che alla vicinanza con il Sole, si deve il fatto che sulla faccia illuminata la temperatura è tanto alta da fondere il piombo, mentre su quella in ombra si arriva ai 150 gradi sotto lo zero. Il «transito di Mercurio», come l'hanno denominato gli astronomi, consentirà di accertare meglio il movimento del pianeta e le sue caratteristiche. Il compito di fornire altri dati toccherà invece alla sonda americana «Mariner 10», lanciata da Capo Kennedy il 2 novembre scorso e destinata a giungere in prossimità di Mercurio il 29 marzo prossimo. Due telecamere e numerosi strumenti scientifici osserveranno Mercurio da vicino, scattando alcune mi- gliaia di fotografie e raccogliendo un gran numero di dati sulla crosta e sull'ambiente del pianeta. E sarà la prima volta che una sonda strumentale fotograferà e osserverà Mercurio da distanza ravvicinata. Bruno Ghibaudi

Persone citate: Mariner

Luoghi citati: Africa, Arcetri, Catania, Europa, Roma, Varese