Saclà, esordio europeo

Saclà, esordio europeo Stasera al Palasport via alla Coppa delle Coppe Saclà, esordio europeo Contro gli svizzeri del Pregassona, "rinforzati" dall'americano Sanford e dal turco Nacaroglu Fra i torinesi Kirkland al fianco di Laing ■ Si gioca alle 21, mercoledì prossimo gara di ritorno Poco più di quattro anni fa, nella primavera del 1969, il Saclà giocava in serie D, cominciava un'ascesa che lo ha portato in fretta al vertice nazionale: nel '72 è arrivata la promozione alla A, quest'anno c'è pure l'ingresso nel - giro » internazionale con la partecipazione alla Coppa delle Coppe. L'esordio europeo del Saclà avviene stasera a Torino, con una partita che presenta un contenuto tecnico piuttosto relativo ma ha un significato tutto speciale per i padroni di casa e per il basket piemontese che finalmente trova un posto nei tornei continentali. La squadra del Pregassona non è certo — né per tradizione, né per consistenza tecnico-atletica — qualificabile tra le « grandi » del basket europeo: è al suo primo campionato nella serie A svizzera (dove attualmente si trova al secondo posto, con sei punti in quattro partite), sta cercando con molto entusiasmo di rendere popolari i canestri anche nel Ticino ricorrendo a » rinforzi » stranieri come l'americano Sanford e il turco Nacaroglu nonché l'olandese residente a Lugano Vanderweerd. Si può dire che di partite come questa il Saclà ne ha già giocate molte, che di avversari come questi se ne trovano di frequente: però Saclà-Pregassona è una partita che conta parecchio e segna l'inizio di un'epoca nuova per tutto un ambiente. Tra le partecipanti alla Coppa delle Coppe il Saclà occupa un ruolo di primo piano. Può puntare in alto, almeno alle semifinali, senza dover soffrire troppo nei turni Iniziali. E stasera contro il Pregassona deve aspirare ad una vittoria di ampie proporzioni, con jn vantaggio (circa venti punti] che faccia da scudo sicuro contro ogni sorpresa per la gara di ritorno che si giocherà mercoledì prossimo nella piccola palestra (solo 800 posti) vicino a Lugano. Certo ci vorrà concentrazione costante, impegno deciso per portare avanti una partita senza pause e far pesare sino all'ultimo minuto quell'indubbia superiorità collettiva che il Saclà vanta: superiorità tecnica e atletica, superiorità di organizzazione tattica. Il Pregassona si presenta con credenziali ridotte ma interessanti. Ha due personaggi curiosi in squadra: Nicaroglu, ex-nazionale turco, regista di 1 metro e 83, abituato a concludere molto spesso le azioni offensive con il tiro da fuori o con le « entrate » acrobatiche nonché a scattare in contropiede ogni volta che Sanford conquista il rimbalzo difensivo. Sanford è l'altra « stella » della formazione, sfrutta la sua statura (206 centimetri] e la sua agilità per farsi valere sotto i tabelloni fa da perno per il gioco d'attacco dove può diventare un cannoniere temibile quando si sveglia il suo estro di fuoriclasse bizzarro, abituato a concedersi pause e sva gatezze. Si può pensare comun que che stasera Sanford debba trovare motivi sufficienti per stimolare il suo orgoglio: si rlpresenta ai tifosi italiani che lo ricordano protagonista del loro campionato in maglia Noalex quattro anni fa, si trova di fronte al « tandem » americano del Saclà (Laing il biondo e Kirkland il nero). Laing ha esordito ottimamente domenica a Pesaro, mettendo in mostra quel suo tiro da manuale che gli consente di tenere altissime medie di realizzazione e «assorbendo» con bella disinvoltura il primo contatto (non proprio morbido) con il clima — come dire? — rovente del nostro campionato. Stasera l'americano « nuovo » del Saclà avrà al proprio fianco l'americano « vecchio », Willy Kirkland, adibito quest'anno all'esclusivo compito di • straniero di Coppa ». Kirkland è il giocatore ideale per farsi valere in questo torneo, grazie alla sua esperienza Internazionale (ha giocato nel Panathinaykos Atene in Coppa dei Campioni prima di venire in Italia) ed al suo fisico agilissimo che gli consente di entrare (e restare) in forma senza difficoltà pur con un limitato numero di impegni agonistici. Considerando che ora c'è pure De Simone, oltre al capitano Merlati e a Frediana il Saclà può presentare in Coppa una « batteria » di giganti che non teme confronti. Il problema, forse, sarà quello di dosare saggiamente l'impiego dei singoli, di « fondere » bene il gioco secondo quanto detta l'estrosa vena di Caglieris, playmaker con pochi rivali, pronto ad imporsi pure in campo europeo. Antonio Tavarozzi Ronald Sanford fa lo yoga. Le foto che pubblichiamo sono di tre anni fa, si riferiscono al « periodo italiano » di questo cestista-giramondo: nato a Brooklin nel 1947 Sanford (che è alto 2 metri e 6 centimetri) è diventato un asso del basket all'Università di Albuquerque, nel New Mexico, poi è arrivato in Europa passando da una squadra all'altra. E' stato nella Gillette, ha giocato con la maglia della Noalex Reyer Venezia nel campionato 69-70, è passato poi in Francia (a Caen) e quindi in Portogallo dove ha svolto la du- ì plice attività di allenatore e già- catore nel Coimbra. Adesso San- I ford si è stabilito a Lugano, con ! moglie e figlia, e subito è di- ! ventato un beniamino dei tifosi ' di Pregassona e di tutta la Svizzera. Quando stava a Venezia, Sanford divenne popolare oltre che per le sue doti di fuoriclasse del canestro anche per certe estrosità, certi esibizionismi pittoreschi. Faceva collezione di gatti, spendeva grosse cifre per il suo abbigliamento stravagan- te, si univa volentieri ai più strambi personaggi che incontra va per strada. Però trovava an che il tempo per praticare lo yoga nel suo appartamento al Lido, come dimostrano le imma gini: <> Ho imparato lo yoga all'Università, grazie ad un mio amico — diceva Ronald — e ne ho avuto tanti benefici: è l'ideale per conservare lucidità di riflessi, per abituarsi alla concentrazione nervosa, per sopportare meglio il dolore fisico. Lo yoga riesce a fare estraniare lo spirito e a purificare il cervello ».