Riposa il "guerriero,, Arcari

Riposa il "guerriero,, Arcari Torna da Copenaghen rinfrancato da un match trionfale Riposa il "guerriero,, Arcari Le polemiche sulla regolarità del pugno decisivo si sono subito smorzate - L'italiano aveva già annullato il volenteroso Hansen - Ora i programmi per il futuro - Probabile una nuova difesa del titolo questa volta in Italia contro il panamense Frazer (Dal nostro inviato speciale) Copenaghen. 2 novembre. Con il volo 393 dell'Alitai ia diretto a Milano, il campione del mondo Arcari è tornato a casa stasera per riunirsi alla famiglia le cui gioie gli sono state negate per quasi un mese e mezzo, secondo la rigida disciplina della preparazione all'incontro di Copenaghen. Bruno ha logicamente il diritto di tirare il fiato dopo i sacrifici sostenuti per presentarsi in impeccabili condizioni di forma all'appuntamento In Danimarca, ma quanto a condizioni fisiche potrebbe tornare a combattere anche domani, visto che il confronto di ieri sera con Jórgen Hansen si è tradotto per lui in una specie di passeggiata. Stamane quando il campione del mondo è sceso dalla sua camera all'hotel Codan, dopo una notte di tranquillo riposo, sembrava reduce da una gita in barca e non dalla sua ottava difesa del titolo mondiale. L'elegante danese Jorgen Hansen è stato una delusione: senz'altro il più debole dopo l'argentino Jana degli antagonisti di Bruno per la cintura dei pesi welters junior. Un avversario più facile dello stesso Raimondo Diaz che a Genova, prima di finire regolarmente k.o., aveva dato all'incontro un brivido di suspense spaccando un sopracciglio ad Arcari con un maligno pugno strisciato. Hansen non è riuscito nemmeno a questo poiché la boxe " sporca » è un'arte, se così la si può chiamare, piuttosto difficile da apprendere: le scorrettezze non riescono a chi non è abituato a farle, ad un buon dilettante che combatte seguendo rigidamente le regole di un manuale che per lui non è andato molto al di là dei fondamentali. Il danese ha provato un paio di volte con un destro portato con l'interno del guanto e con un goffo movimento della testa ad aprirsi la strada verso la vittoria per ferita, ma i tentativi sono andati a vuoto senza provocare nemmeno un graffietto sulle fragili sopracciglia del campione. Hansen, senza altre possibilità di rovesciare il pronostico, ha dovuto rassegnarsi sin troppo presto alla sua sorte, restando paralizzato dalla paura quando si è accorto che il suo destro, che pure gli ha dato frequenti successi prima del limite, di fronte ad Arcari si rivelava non un'arma ma un boomerang. Ogni volta che lo sfidante alzava il braccio per preparare il diretto o il gancio verso il volto del campione. Arcari lo anticipava scaricandogli il sinistro al fegato o allo stomaco: Hansen ha dovuto perciò rini nciare a fare della sua arma migliore l'uso più logico in offesa e tenersi il destro incollato I mapmsdnpA I addosso a protezione delle maligne inesorabili bordate del guardia destra genovese. Il danese si è Infilato praticamente da solo sul gancio sinistro alla mascella che l'ha atterrato per la prima volta ed era praticamente già k.o. in piedi riverso sulle corde quando l'arbitro Baldeyrou è intervenuto per invitare il danese a togliersi dalla posizione irregolare. Mentre Hansen riprendeva una posizione corretta, Arcari ha fatto un passo indietro euppidcpvusip e ha giustiziato l'avversario con un perfetto montante sinistro alla punta del mento, uno di quei colpi che non perdonano. Niente di irregolare né nel comportamento dell'arbitro, né nell'azione del campione del mondo. Le puerili proteste del danese che sosteneva di essere stato colpito dopo un break che non c'è stato, lasciano il tempo che trovano. E il k. o. riporta Jorgen Hansen al posto che gli tocca fra i mediocri. Dalla fin troppo facile vittoria n a i o l i o E l . a di Arcari. è venuta la conferma dell'attività diplomatica e organizzativa del match-maker danese Mogens Palle, il quale era riuscito a far salire al quarto posto delle classifiche mondiali un pugile i cui limiti sono chiaramente indicati dai k. o. contro Menetrey e ora di fronte ad Arcari. Il pugile genovese, come si era già detto in sede di presentazione, aveva bisogno anche di una avventura di questo genere con pochi rischi e molti soldi per da¬ re un senso ai sacrifici a cui viene continuamente sottoposto per restare, a 31 anni compiuti, fisicamente all'altezza del suo prestigio. Grazie ai 60 milioni, quattro milioni al minuto, guadagnati sul ring di Copenaghen. Bruno può ora guardare al futuro senza quell'insoddisfazione che lo tormentava prima e prepararsi ad accettare nuovi sacrifici che potrebbero dargli la prospettiva di un guadagno minore. Per Rocco Agostino, manager del campione, il futuro di Bruno è presto tracciato. « E' nostra intenzione — 'lice — incontrare lo sfidante illudale designato dal Wbc entro la line dell'anno tanto per togliersi questo fastidio e poi progettare eventualmente un'altra dilesa volontaria per la primavera prossima ». — Chi sarà lo sfidante? « Dipenderà dalle valutazioni del Wbc. Può imporci il colombiano Cervantes, anche se questi, riconosciuto campione del mondo dalla Wba. ben difficilmente accetterà un confronto diretto con Bruno nella veste di sfidante. Come del resto faremmo noi al suo posto. Il brasiliano Henrique sembra fuori causa, poiché Bruno lo ha già battuto due volte. La soluzione più logica sarebbe il pana| mense Alfonso Frazer. che è già I stato campione del mondo per la | Wba. oppure lo spagnolo Toni Or| tiz, attuale campione d'Europa. | Noi ci orientiamo verso la soluzione Frazer. — Andrete quindi a Panama? » Niente avventure guesta volta. Il match in Danimarca è stato ! accettato per i soldi, la prossima I dilesa, invece, ha come unico obiettivo guello di mantenere il i titolo, dato il diverso valore dell'avversario. Bruno è il campione e ha il diritto di combattere in Italia. Quando e dove, lo vedremo appena sapremo le decisioni della Wbc e potremo stringere I tempi delle trattative ». il futuro di Bruno Arcari per ora si ferma qui, anche se il campione del mondo, pur nella fugacità della troppo facile avventura di Copenaghen ha fornito elementi sufficienti per giudicare con un certo ottimismo la sua resistenza all'usura del tempo. Gianni Pignata Copenaghen. Bruno Arcari esultante dopo avere mandato al tappeto lo sfidante Hansen alla quinta ripresa (Telef.)