Trepper, famosa spia di guerra è potuto uscire dalla Polonia

Trepper, famosa spia di guerra è potuto uscire dalla Polonia Agì a favore dell'Unione Sovietica a danno dei nazisti Trepper, famosa spia di guerra è potuto uscire dalla Polonia Varsavia, 2 novembre. Leopoldi Trepper, la famosa spia, che diresse «L'orchestra rossa» durante la seconda guerra mondiale, è partito oggi da Varsavia, diretto a Londra, dopo essersi battuto per tre anni per ottenere il passaporto. Trepper, 69 anni, verrà ricoverato al St. Thomas Hospital, a Londra, per curarsi di una grave malattia del sangue. Le autorità polacche hanno finalmente consentito a concedere il passaporto a Trepper per espatriare tre settimane fa, dopo averglielo rifiutato per tre anni per «ragioni di Stato». La famiglia di Trepper si trova già all'estero. Sua moglie ed un figlio vivono a Copenaghen, e gli altri due figli in Canada e in Israele. I tre figli lasciarono la Polonia nel 1968, dopo le persecuzioni contro gli ebrei. Prima di partire dall'aeroporto di Varsavia, dove erano a salutarlo soltanto un piccolo gruppo di amici, Trepper ha lasciato intendere che una volta guarito potrebbe scrivere le sue memorie, «il 70 anni — egli ha detto — ci terrei a far conoscere la verità sui membri dev'Orchestra rossa, i quali hanno sacrificato la loro vita per questa rete spionistica che, benché sotto la direzione dell'Urss, riuniva persone di 13 diverse nazionalità; cosa che rappresenta un bell'esempio di cooperazione tra Est ed Ovest». Militante comunista impegnato nel movimento rivolu¬ zionario da 50 anni, Leopoldi Trepper, ebreo polacco, nato a Neumerk, presso Zakopane, il 23 febbraio del 1904, durante la seconda guerra mondiale diresse in Francia ed in Belgio una rete spionistica sovietica, che stendeva le sue ramificazioni in numerosi paesi occupati dalla Germania nazista. Al suo ritorno nell'Urss, al termine delle ostilità, fu accusato da Stalin di aver fatto il doppio gioco e scontò 10 anni di prigione nell'Unione Sovietica. Liberato e riabilitato, rientrò nel 1957 in Polonia, dove divenne presidente dell'associazione culturale e sociale degli ebrei polacchi, carica dalla quale si rimise dopo le repressioni anti-ebraiche del 1967. ( Ansa-Reuter-Afp-Upi)

Persone citate: Stalin, Thomas Hospital