Roma: proteste, petizioni contro l'isola pedonaie» di Francesco Santini

Roma: proteste, petizioni contro l'isola pedonaie» Niente auto anche in via Condotti Roma: proteste, petizioni contro l'isola pedonaie» I negozianti denunciano un "attentato" ai loro profitti • Gli amministratori ribattono e portano l'esempio del precedente provvedimento per piazza Venezia, il Quirinale, che protegge anche la Fontana di Trevi (Nostro servizio particolare) Roma, 2 novembre. Una nuova fetta del centro storico di Roma sarà chiusa al traffico privato. Gli amministratori sono decisi a percorrere la strada intrapresa e, per la fine del mese, i 22 ettari del quadrilatero compreso tra piazza di Spagna e il Corso, il Tritone e via Condotti, si salderanno alla grande isola pedonale che tra piazza Venezia e il Quirinale, protegge dal luglio scorso la fontana di Trevi. Molte sono le resistenze, si preannunciano duri scontri in Campidoglio, si organizzano marce, si firmano petizioni. Questa volta, come in passato, la protesta parte dai negoziante che nella innovazione vedono un attentato ai loro profitti. I primi a muoversi, tra i settecento interessati al provvedimento, sono stati gli esercenti di via Condotti, che sarà interamente riservata ai mezzi pubblici. In un telegramma all'assessore al traffico, Pallottini, si dichiarano «allarmatissimi per la nuova disciplina, che umilia la strada più importante della capitale al ruolo di autostrada di scorrimento». Questo nel telegramma. Nei loro discorsi invece scoppia il livore. Chiedono una riduzione delle tasse. Si dicono pronti ad abbassare le saracinesche fin dalla vigilia del provvedimento. La protesta è simile a quella di piazza Navona, a Santa Maria in Trastevere e in via Frattina, con episodi di intolleranza al nascere delle prime isole pedonali che si sono mostrate invece, per ogni esercizio commerciale, un affare d'oro; una manna, per i proprietari degli immobili. Triplicati in due anni i canoni d'affitto, gli antichi abitanti della zona sono stati costretti ad un esodo lento ed inesorabile per far posto ad uffici, per trasformare in magazzini le abitazioni, per ricavare ne gozi e bottegucce dai sottoscala fino ai primi tre piani degli stabili. Gli abitanti se ne sono andati, i commercianti si sono raddoppiati, i consumatori moltiplicati. Tutto cambia nelle giornate di festa, a serrande chiuse. Le strade appaioni irriconoscibili il silenzio è sepolcrale, le luci spente, le finestre chiuse. Su ventidue ettari, che a fine mese saranno dichiarati isola pedonale, i residenti an¬ cora rimasti sono soltanto duemila e duecento: cento metri quadrati a persona, la densità ottimale di un centro residenziale di lusso in aperta campagna. In realtà il venticinque per cento degli abitanti dei 22 ettari è rappresentato dalle famiglie dei portinai e dei custodi. La prospettiva di chiudere progressivamente il centro della città, voluta dall'assessore Pallottini, non ha trovato alcun apporto nei responsabili dell'azienda comunale di trasporti pubblici le cui carenze sono destinate ad ingigantirsi. Oggi l'Atac dispone di 2200 autobus rispetto ad un fabbisogno reale stimato in tremila unità. Con l'esclusione delle vetture private, i romani dovranno far ricorso ai mezzi pubblici ma soltanto nell'aprile del prossimo anno l'azienda potrà disporre dei 420 nuovi autobus annunciati. La corrente di traffico privata, esclusa dal quadrilatero tra piazza di Spagna e il Corso, il Tritone e via Condotti, si riverserà così su itinerari ormai saturi. Le file, di un'ora e più per gli ultimi cinquecento metri del muro Torto, in direzione di piazzale Flaminio, si triplicheranno nelle ore di punta; i lungotevere diverranno intransitabili, il caos automobilistico raggiungerà la paralisi definitiva. Gli amministratori comunali dicono di aver pensato anche a questo; ma l'unica proposta avanzata, fino ad oggi, è la riapertura al traffico privato di Villa Borghese. Il problema parcheggi resta nel limbo dei sogni ed il rimedio è inesistente. Si pensa di ampliare di cinquecento posti il parcheggio del «Villaggio Olimpico» e di reperire lo spazio sufficiente ad oltre cinquecento vetture in piazza maresciallo Giardino, alle falde di Monte Mario. Nessuno sembra invece occuparsi dei collegamenti tra periferie che già oggi richiedono in macchina o con i mezzi pubblici più di due ore di tempo. Francesco Santini

Persone citate: Pallottini, Torto

Luoghi citati: Roma, Trevi