Lisbona: quali sono i tronfi della Iona contro il regime di Luca Giurato

Lisbona: quali sono i tronfi della Iona contro il regime Come agiscono gli oppositori di Caetano Lisbona: quali sono i tronfi della Iona contro il regime La massiccia astensione ha rappresentato un successo dell'opposizione - "Chi pensa, non vota; chi non pensa, vota per il governo" - Comunicato di socialisti e comunisti (Dal nostro inviato speciale) Lisbona, 1 novembre. La lotta contro il regime, in Portogallo, si svolge in vari modi c su vari fronti: quello legale (che tra censure e ritorsioni si manifesta solo ogni quattro anni, durante i trenta giorni della campagna elettorale), quello «scmilcgalc» (con riunioni e contatti segreti tra i gruppi dell'opposizione; con la creazione all'interno dei sindacati fascisti di piccoli sindacati indipendenti), quello illegale (scioperi, occupazioni delle fabbriche; scontri di piazza; attività politica clandestina). Talvolta, questi fronti trovano un'intesa, anche se spesso confusa e contraddittoria; talvolta, i contrasti li paralizzano, c al di là delle limitate pos- sibilila della loro azione la cosa | favorisce il regime di Marcello | Cadano. Per le «elezioni», l'intesa ha funzionalo e il bilancio tàttico è positivo. Più complesso il discorso strategico sul «dopo elezioni», anche perché si deve fare i conti con una repressione mollo dura, che colpisce indiscriminatamente. Pur mantenendo caratteri e programmi propri, i gruppi anti-uliras hanno raggiunto molli degli obicttivi che si erano prefissi: avvicinare l'opinione pubblica, dialogare con essa, sensibilizzarla ai problemi veri del Paese. Non è stalo facile: il governo ha proibito i comizi negli stadi c nelle piazze, pur avendo il monopolio assoluto della radio c della televisione. Tra le tante riunioni al chiuso che la polizia ha voluto interrompere, ce stata anche quella al teatro «Laura Alucs» proprio mentre uno dei leaders, Arons De Carvalho. pronunciava queste parole: «Ninguéni rouba a ninguém aquila que nào lui». L'ha interrotto la voce d'un capitano: «In nome del governato- | | ; ; : |;!■ |!| i■' re civile e come suo rappresentante dichiaro chiusa questa riunione". Il' uno dei tanti episodi che ha dissipato gli ultimi dubbi degli oppositori incerti se presentarsi o no alle elezioni: «La decisione ili non presentarsi non era precostituita, ina è stata una conseguenza naturale dello svolgimento della campagna elettorale». Cadano aveva sperato, o liuto di sperare, in un ripensamento: il «no» l'ha irritato c l'ha ancor più irritalo il risultalo di questo no. che per oggi si è tradotto in una percentuale di astensioni fortissima e per domani rischia d'allargare ancor più le brecce che si sono aperte tra i gruppi di potere. Non ve dubbio che il merito maggiore di questo successo va diviso, anche se in parti non uguali, tra due gruppi dell'opposizionc, clic sino a un anno fa neppure si parlavano. 11 primo 6 il gruppo della Scdcs. che fa capo ai quattro ex ministri «tecnocrati» silurali da Caetano dopo una breve stagione di speranze riformiste c a Pinto Balscmào, che dirige un giornale moderato ma fortemente critico verso il governo: Espresso. Il secondo e il ps portoghese, con la tenace lotta dei suoi militanti nelle universila, nelle fabbriche, e di alcuni intellettuali, in particolare di Raul Rcgo. che tra difficoltà d'ogni genere dirige, con spregiudicatezza c grande coraggio, il più censurato dei giornali portoghesi Rcpublica, che e arrivato a ignorare sia il discorso di Cadano alla tv sia, a campagna elettorale finita, la «farsa» di domenica scorsa. I tecnocrati, tra polemiche clic ancora proseguono, sono riusciti a portarsi dietro la maggioranza degli elettori moderati o liberali, e da qui, forse, il gran numero di astenuti tra gli iscritti al volo. «/ granili problemi del nostro Paese sono l'industrializzazione, le libertà pubbliche e l'Oltremare — affermano alla Sedes —. L'opinione pubblica democrati cu chiede al governo che novità lui saputo tirar fuori: dove sono le riforme annunciate, dove si è fermala "a liberalizacao"?». Poi le frecciate agli alleali: «Il tentativo di partecipazione politica dei deputati liberali all'Assalibica è fallito completamente; da parte del governo perché conta va d'incorporare questi deputati nelle sue file, cosa che non c'è stala; da parte dei liberali per c/ié ritenevano la struttura del regime meno reazionaria di quanto di fatto non sia». «E' chiaro — precisa però Espresso — che l'interruzione del movimento liberalizzante sfociato nella campagna elettorale del '69 non ha avuto come sóli responsabili i deputati liberali. Ci sono stale altre cause: le agitazioni nelle università, le rivendicazioni dei sindacati, le inquietudini dei cattolici progressisti, la guerra d'Africa». Conclusio ne: «chi pensa, non vota; chi non pm voU, ,er (l govenw>K rf . . . .... , ■ [cnocrati, i socialisti portoghesi «anno preferito un linguaggio d'urlo, chc comunque ha avuto anch'esso uno sbocco efficace: un patio d'unità d'azione con i comunisti clic guarda sopranni- 10 al dopo elezioni e che potrebbe creare a Cadano, nonostante 11 suo potere, complicazioni serie grazie anche all'efficacia dell'organizzazione clandestina del pc c alle simpatie che gode non solo nel basso clero ma anche Ira alcuni grossi personaggi della gerarchia ecclcsiaslica portoghese. Se il ps è un parlilo giovane, il pc possiede una solida organizzazione radicala nella classe operaia, nelle masse. Pubblica all'interno del Paese la sua slampa clandestina, il cui organo centrale, Avellile!, esce ininterrottamente da trentatre anni. Possiede un solido nucleo di «quadri rivoluzionari», interamente votati alla causa del comunismo. I membri del comitato centrale, nella sua attuale composizione clandestina, hanno passalo un totale di ducccntocinquant'anni nelle prigioni fasciste. Nel comunicato congiunto emesso dai due partiti ci sono notevoli limiti ideologici e d'azione concreta. Ma va registrato, perche assume, all'interno della vita politica portoghese. [ una notevole importanza. I due partiti sono d'accordo nel rilevare che «i problemi nazionali, fondamentali e immediati sono: la liquidazione della dittatura fascista e la conquista delle libertà democratiche; la fine della guerra coloniale e i negoziati in vista dell'indipendenza completa e immediata dell'Angola, della Guinea-Iiissau e del Mozambico; lo scioglimento del Portogallo dal dominio dei monopoli». Si pronuncia per «una unità senza discriminazioni dei democratici portoghesi disposti a lottare uniti per gli obiettivi della libertà e della democrazia». Si guarda costantemente al domani del Paese e si decide che venga condotta «una campagna politica che tenga fondamentalmente e costantemente presente la mobilitazione delle masse e il rafforzamento dell'opposizione democratica per continuare a combattere dopo le "elezioni"». Il futuro (non immediato, ma prossimo) dirà quanto di questo programma unitario socialislacomunisla potrà concretizzarsi e quanto resterà utopia. Luca Giurato

Persone citate: Arons De Carvalho, Caetano Lisbona, Iona, Pinto Balscmào, Raul Rcgo

Luoghi citati: Africa, Lisbona, Portogallo