Una stimolante "analisi" del fenomeno industria

Una stimolante "analisi" del fenomeno industria La conferenza di John Hicks all'Ife Una stimolante "analisi" del fenomeno industria La motivazione con la quale venne conferito il premio Nobel dell'economia a Sir John R. Hicks dice: «La teoria generale, portata ad un altissimo livello dai suol studi pionieristici ha dato un contributo fondamentale al rinnovamento delle teorie economiche». Personalità complessa, per certi versi contraddittoria, Hicks ha dato un saggio, lunedì sera a Torino (nella conferenza d'inaugurazione dell'Ite, Istituto per la formazione economica), del suo modo di affrontare e «dominare» un problema, con un'analisi minuziosa, ricchissima di stimoli ad approfondire la materia. Il tema era «Problemi e prospettive del processo d'industrializzazione». Nella relazione — una ventina di cartelle fitte che l'economista inglese ha gelosamente conservato scusandosi col fatto che, dopo un'ulteriore revisione, costituiranno l'ultimo capitolo d'un libro — si è colto, fin dall'inizio il tentativo di superare certi termini tradizionali. E' più proprio, ha detto sostanzialmente Hicks — ricordando in proposito gli scritti più recenti di Kuznets, altro «Nobel» dell'economia — parlare in termini d'industrializzazione che in termini di sviluppo del capitalismo: «I Paesi socialisti s'industrializzano come quelli capitalisti o semicapitalisti; si tratta d'un fenomeno a scala mondiale e non legato soltanto al "primo", al "secondo" o al "terzo" mondo. Anche se esistono molti elementi che agiscono in modo diverso nei due diversi sistemi (capitalista e socialista) quelli in comune sono di gran lunga più numerosi». Da questo punto di partenza l'analisi di Hicks diventa più complessa; soltanto una rilettura meditata del «capitolo» oggetto della conferenza pub consentire di cogliere tutte le implicazioni e il significato di certe affermazioni, come quelle che si riferiscono al1 l'attualità di Ricardo, ai limiti della tecnologia (il primo di quat tro elementi fondamentali nell'analisi di Hicks sul processo d'industrializzazione, con le economie di scala, il valore della produzione agricola, il ruolo della manodopera), all'insuperabilità della spirale prezzi-salari. Conservatore e progressista ad jin tempo (se ha un senso schematizzare) Hicks sembra individuare nelle imprese e nei sindacati due «corporazioni» che costituiscono a lungo termine un ostacolo ad uno sviluppo economicamente valido del «fenomeno-industria». E' comunque un approccio stimolante al futuro della nostra «civiltà», conseguente, ci sembra, alla sua grande opera di «sistematore» (soprattutto con «Value and Capital» del 1939) della teoria generale di Keynes, assai più valida ed importante di altre «Intuizioni» — come il Labour Standard contrapposto al Gold Standard — impropriamente evinte dal contesto generale e spesso presentate come il vero valore della sua opera. Con questa prima manifestazione l'Ite ha esordito brillantemente: ora l'attendono, su un terreno più concreto, altri programmi di lavoro tesi principalmente, come ha ricordato il presidente professor Silvio Golzio, a colmare il vuoto tra le scienze economiche e gli operatori economici ad ogni li vello d'attività. g- r.

Luoghi citati: Torino