Trovata a Nizza la casa dove ha abitato per alcuni mesi lo scomparso La Chioma di Clemente Granata

Trovata a Nizza la casa dove ha abitato per alcuni mesi lo scomparso La Chioma Prima positiva conclusione delle nostre indagini Trovata a Nizza la casa dove ha abitato per alcuni mesi lo scomparso La Chioma C'è anche un garage dove, secondo Tarcisio Pan, il giovane sarebbe stato ucciso - Si ha notizia di un cadavere seppellito senza nome - Era stato trovato a fior di terra, in un sacco di nailon - Sarà riesumato Il nostro inviato ci telefona da Nizza: Ho trovato l'appartamento che Giovanni La Chioma ha abitato a Nizza fino al febbraio 1973. E' alla periferia, sulla strada di Montecarlo, in rue Barou. I vicini di casa ricordano appena l'uomo che sarebbe stato ucciso da Paolo Pan, come racconta suo fratello Tarcisio. A piano terra, ognuno degli alloggi del piccolo condominio in cui c'è l'ex appartamento di Giovanni La Chioma ha a disposizione un piccolo garage: sono otto box in fila, ciascuno con una serranda a biiancere, che si alza dall'esterno. Tarcisio Pan, nella confidenza all'amico Paolo Rossini (che registrava la conversazione in auto) avrebbe detto: «Dopo aver mangiato in casa, io, Paolo, Germano La Chioma e suo cugino Giovanni siamo scesl per prendere la macchina nel box. Mentre Giovanni alzava la serranda, Paolo gli ha sparato alla nuca». Inutile chiedere a chi ora abita gli appartamenti del condominio di rue Barou se ricordano qualcosa di quella sera. «Né colpi di pistola — dicono — né altri rumori. A un certo punto non abbiamo più visto il nostro vicino, l'amministratore dello stabile ha affittato l'alloggio a una coppia di sposi». E' qui che Giovanni La Chioma è stato «giustiziato»? Forse lo sa- premo nei prossimi giorni. C'è un cadavere, senza nome, recuperato dalla gendarmeria francese. Appartiene a un uomo sulla trentina, I che vestiva calzoni grigi, camicia bianca sotto un maglione nocciola, calze rosse. E' stato trovato sepolto sotto dieci centimetri di terra, avvolto in un sacco di nailon, otto mesi fa. In settimana, con la sua riesumazione, sapremo se c'è qualche elemento che possa far parlare di lui come dello scomparso. Una cosa è certa: Nizza era un punto di passaggio dei personaggi che ruotano attorno alla tragica vicenda di Fulvio Magliacani. Se vi si fermavano (la polizia lo ri tiene possibile) o trovavano ospitalità presso amici implicati negli stessi traffici oppure lo facevano sotto falso nome. Non era difficile, perché erano specializzati in falsificazioni di documenti. Per questo le tracce dei cugini La Chioma e dei fratelli Pan nella città costiera sono labili, legate a luoghi dov'è facile nascondersi nell'anonimato: place Massena e rue Gallieni per Giovanni La Chioma, place Wilson per Paolo Pan. Come si è giunti a quest'ultimo indirizzo? I carabinieri durante una perquisizione compiuta nell'alloggio dell'amante di Franca Ballerini, hanno trovato un biglietto timbrato: Nice place Wilson, 26 settembre 1973 e una cifra. Una pensione, un albergo, un ristorante vicino alla piazza? Abbiamo visitato la zona nel centro di Nizza. C'è un hotel Wilson (si tratta in realtà di una pensione piuttosto scadente). Abbiamo mostrato le fotografie dei fratelli Paolo e Tarcisio Pan alla proprietaria. Ha scosso il capo: mai visti. C'è un garage Wilson, ma anche qui nessuno si ricorda dei due fratelli. Infine l'ufficio delle poste e dei telefoni. Qui rilasciano ricevute con timbri analoghi a quello che si trova sul biglietto di Paolo Pan. Dunque il giovane il 26 settembre scorso era con ogni probabilità a Nizza, alloggiato poco lontano dall'ufficio postale (in città ce ne sono altri diciassette) e ha telefonato. Perché e a chi? Sul retro del biglietto c'è un'altra indicazione importante. Una data scritta a mano: 17 ottobre, ore 8,30. Non è un giorno qualunque. Il 17 ottobre, infatti, il tribunale di Nizza ha processato Ger mano La Chioma per la nota vicenda collegata al suo arresto da parte della gendarmeria di Sospel. Sulla sua «Alfa Romeo 2UUU», gli agenti avevano trovato venticinque chili di carte d'identità e di libretti di circolazione pronti per essere falsificati. Il cugino di Giovanni La Chioma è stato condannato dai giudici francesi a due anni di prigione, che dovrà scontare nelle carceri di Aix-en-Prcvence. Dunque, Paolo Pan il 26 settembre scorso conosceva la data e l'o- i ra del processo e l'ha comunicata par telefono a qualcuno, ncn si sa a chi. La cifra, 39,25, indica probabilmente i franchi pagati per la comunicazione, una somma elevata, la quale dimostra che il colloquio è stato molto lungo. La polizia giudiziaria francese ritiene molto importante questo nuovo elemento, barabba una prova ulteriore dei contatti che esistevano tra i fratelli Pan e Germano La Chioma K' troppo poco però per stabilire se c'è una relazione tra questi loro rapporti e la scomparsa di Giovanni La Chioma. Sappiamo che cosa ha detto Tarcisio Pan durante un colloquio con un amico, registrato dai carabinieri: «A Nizza mio fratello ha ucciso con due colpi di rivoltella Giovanni La Chioma mentre abbassava la saracinesca di un garage. Eravamo presenti io e Germano La Chioma». Ora il giovane nega di aver pronunciato quelle parole. Un fatto però è certo: durante la prima parte del colloquio egli ha parlato anche della morte di Fulvio Magliacani e le sue indicazioni si sono rivelate esatte: infatti il corpo del rappresentante è stato scoperto la settimana scorsa accanto al greto del torrente Ceronda. Qui a Nizza, la polizia giudiziaria afferma: «Se Tarcisio Pan ha detto la verità sul rappresentante, e possibile che l'abbia fatto anche a proposito di Giovanni La Chioma». L'inchiesta però appare molto complicata. Prima di tutto c'è una questione di date. Germano La Chioma è in carcere dal 6 aprile scorso. Quindi se ha assistito alla morte di suo cugino, il delitto deve essere avvenuto prima di quel giorno. Non si comprende però per qual motivo, al memento dell'arresto, egli aveva dichiarato alla gendarmeria che doveva consegnare il materiale in suo possesso al cugino Giovanni, in place Massena. Forse perché lo sapeva già morto. Clemente Granata

Luoghi citati: Montecarlo, Nizza