Il condono "finale,, di Mario Salvatorelli

Il condono "finale,, I nostri soldi Il condono "finale,, Supponiamo che il lisco abbia accertato, sia al contribuentc Tizio sia al contribuentc Caio, un reddito di 12 milioni, ai fini dell'imposta di ricchezza mobile o della complementare, ma che Tizio a suo tempo avesse denuncialo un reddito di 2 milioni e Caio, invece, un reddito di 6 milioni. In base all'articolo 2 del « condono fiscale ». Tizio potrà conciliare sulla base di 7 milioni e mezzo. Potrà detraile, dai 12 milioni accertati, il 40 per cento della differenza rispetto ai 2 milioni dichiarati, ben 10 milioni (quindi il 40 per celilo fa 4 milioni), mentre dovrà accontentarsi di detrarre ulteriormente solo mezzo milione, cioè 11 25 per cento della sua dichiarazione, tanto lontana dalla «verità» che conta, quella del fisco. Caio, invece, che ha denunciato tre volle di più di tizio, pur avendo — sempre secondo la « verità fiscale » — lo stesso reddito, dovrà conciliare sulla base di 8 milioni 100.000 lire. Nel suo caso, infatti, la differenza è appena di 6 milioni, che gli danno diritto a detrarre 2 milioni 400.000 lire (il 40 per cento), mentre l'ulteriore detrazione è cospicua, un altro milione e mezzo (il 25 per cento di 6 milioni), tuttavia non sufficiente a scendere al di sotto dell'anzidetta cifra di S milioni 100.000 lire. Una proposta Non si può proprio dire, in questo e in tulli gli altri casi del genere, che la formula, studiata per premiare i contribuenii più veritieri, assolva al suo compilo. In altri casi, certamente sì. ma in questi no. Provate ora a fare il caso di Sempronio, il migliore dei tre, perche, sempre di fronte a un reddito accertato dal fisco di 12 milioni, lui ne aveva denunciali 9 Che cosa succede? Che li dovrà pagare lutti e 9, perché il meccanismo, di fronte alla sua pratica, s'imballa c va fuori giri. Infatti, se si dovesse applicare l'articolo 2. l'incontro tra Sempronio e il fisco avverrebbe al livello di 8 milioni 550.000 lire (per una detrazione cumulativa di 5 milioni 450.000 lite che spetterebbe a Sempronio, rispetto ai 12 milioni accertali), quindi al di sotto del reddito a suo tempo dichiaralo. Forse, se Io si riterrà opportuno, si potrebbe inserire in sede parlamentare un punio in cui si preveda che quando la differenza tra le due « verità ». tra reddito dichiarato e reddito accertato, non supera il 50 per cento del reddito dichiarato, la pratica viene estinta d'ufficio. Si contribuirebbe, in tal modo, ad alleggerire il lavoro degli urtici finanziari (uno degli scopi del condono), evitando, inoltre, eventuali nuove contestazioni. Si è parlalo di giustizia «salomonica ». nei primi commenti alle norme per agevolare la definizione delle pendenze in materia tributaria. Dirci che il confronto non rende abbastanza onore al merito del decrelolegge Colombo. Innanzi lutto la l'ama di Salomone come giudice è legata a un episodio in cui c'era un solo caso da risolvere, menlrc qui i casi sono 5 milioni c mezzo. In secondo luogo, la sentenza di Salomone costituisce un esempio più di acume poliziesco che di sagacia giudiziaria. Si trattava, infatti, di scoprire chi era la vera madre del figlio conleso da due donne. Salomone decretò che il ragazzo venisse tagliato in due: la falsa madre accettò, la seconda rifiutò, a costo di lasciare il figlio all'altra. E il suo amore materno venne premialo. Un buon risultato Il condono, olire a risolvere 5 milioni e mezzo di pratiche, già un bel risultato, potrà far saltare fuori tanti contribuenti che finora hanno ritenuto opportuno, in buona fede o con malizia, di non dover nulla al fisco. Ora. messi nelle migliori condizioni di mettersi in regola, saranno indotti a farlo, con vantaggio reciproco, dei contribuenti e delle entrale statali. Da anni, quando mi si è presentala l'occasione, ho sempre scrino a favore del condono, non solo per la sua utilità pratica, ma anche per i suoi aspelli morali. Non ho mai accettalo, infatti, la distinzione secondo la quale chi ha pratiche in corso con il lisco non è un contribuente « oncsio », mentre lo è chi non ne ha. Tulli possiamo citare esempi di persone cui sono slati accertati redditi imponibili fuori della realtà, ed esempi di altre persone che l'hanno sempre « fatta franca ». Senza contare clic più di una | Volta, anche da parte di ministri delle Finanze in carica, è siala riconosciuta l'esosità del vecchio regime tributario, quello che morirà definitivamente alla mezzanotte del prossimo 51 dicembre. Quando si sente dire, come in questi giorni: «Siamo alle solile, i furbi hanno vinto e gli onesti ei hanno rimesso », non mi sento, quindi, di sottoscrivere. A parte qualche inconveniente tecnico, la decisione presa l'altro giorno dal governo potrà risolversi in un condono « finale » del vecchio regime tributario e nella preparazione migliore alla nascita di quello nuòvo. Mario Salvatorelli

Persone citate: Tulli