Capello: "Si è visto il vero Mazzola" di Bruno Bernardi

Capello: "Si è visto il vero Mazzola" Determinante l'apporto dei bianconeri nella qualificazione degli azzurri Capello: "Si è visto il vero Mazzola" "Con l'innesto di Causio, Sandrino magnifico regista avanzato" - Anastasi: "La forma è sgusciata via, non capisco perché" Morini: "Valcareggi aveva previsto il caos iniziale" - Spinosi: "Il posto è mio" - Zoff: "Ora posso incassare anche un gol" (Dal nostro inviato speciale) Roma, 21 ottobre. La discussa Juventus ha dato ancora una volta il suo apporto alla Nazionale in una partita decisiva per la qualificazione a Monaco. Era già successo ad Istanbul dove sette bianconeri tolsero dai guai Valcareggi e lo « staff » azzurro. Ieri, contro la Svizzera, erano cinque in campo nel primo tempo più Causio dopo l'infortunio (i maligni dicono provvidenziale) a Rivera. L'innesto di Causio ha consentito a Mazzola di giocare nel suo ruolo di interno e la squadra ha preso a « girare » cancellando la scialba prestazione dei primi 45 minuti. Capello era piaciuto anche nel primo tempo. Nella ripresa il suo ordine è risaltato di più. Capello è sempre molto equilibrato nelle sue opinioni. «Non mi accorgo quando gioco bene — dice —, ed è più facile che mi accorga quando gioco male. Le polemiche che mi avevano preso di mira dopo Napoli e il sospetto che noi juventini pensassimo solo alla Nazionale, anche solo inconsciamente, finiscono con la partita di ieri. Torniamo ad essere soprattutto juventini e daremo tutto per la Juventus». «In Nazionale lei gioca in una posizione diversa rispetto a quella che ha nella Juventus?». «Non c'è differenza. In entrambe le squadre sono un centromediano metodista. In questa posizione rendo di più». «La gente ricorda i gol che lei aveva segnato due anni fa e non si accontenta più...». «Quei gol li avevo fatti proprio partendo dalle retrovie, inserendomi nell'azione offensiva all'ultimo momento. Posso ancora segnare, ma ho compiti ben precisi». «Tutto chiarito con Causio?». «C'era un equivoco. E' stato chiarito. Da parte mia non avevo motivi di rivalità con Causio. Ieri ha giocato molto bene. Con lui in campo anche Mazzola è andato forte. Nel primo tempo Sandrino era un po' isolato, nella ripresa ha giocato nel suo ruolo, quello di regista avanzato, cioè nella posizione di Rivera, ed è stato magnifico. Grande anche Riva. Mi ero accorto, in allenamento, che Gigi era in forma strepitosa. Non poteva sbagliare all'Olimpico. Se sbagliava era solo colpa nostra». «In Nazionale torna d'attualità il problema del centrocampo. Che ne pensa?». «Non sta a me rispondere. Ieri abbiamo vinto. Nel primo tempo eravamo nervosi, nella ripresa si è giocato bene. Ora che l'obiettivo della qualificazione è stato raggiunto, i responsabili azzurri potranno effettuare qualche esperimento per perfezionare la squadra utilizzando elementi nuovi. La "rosa" è vastissima ». Capello si è trattenuto a Roma dopo la partita e ieri sera è stato festeggiato insieme con Anastasi, Morini e Spinosi nel corso di un «party» in onore degli azzurri al quale hanno partecipato numerosi esponenti del calcio e dello sport italiano nonché del mondo del cinema, del teatro, della musica leggera e della televisione. Anastasi non appare piena mente soddisfatto di sé: «Avrei voluto ripetere la prova di San Siro con la Svezia ma non ci sono riuscito. La forma mi è sgusciata via e non capisco bene il perché. Comunque ho giocato per i compagni aprendo gli spazi per Riva. Gigi è tornato quello dei tempi d'oro come avevo previsto sin dalla disfatta di Bruxelles. Al contrario di altre partite in cui stava in posizione d'attesa, ieri si è mosso molto, è anche arretrato. Per noi juventini questa vittoria avrà favorevoli ripercussioni sul morale e in campionato». Morini paragona la partita con la Svizzera a quella di Istanbul. Dice: «Dovevamo vincere a tutti i costi ed eravamo nervosi, preoccupati di non prendere gol. Gli svizzeri hanno cercato di confonderci le idee facendo arretrare gli attaccanti e sganciando i difensori. Una tattica ridicola, un boomerang per gli elvetici. Valcareggi aveva previsto tutto e ci aveva detto di aspettarli in "zona". Il caos iniziale nelle marcature era dovuto, più che altro, dai troppi pas¬ saggi sbagliati. Si temeva di fare la fine dell'Inghilterra. Per me è stata una partita bellissima, non tanto sul piano spettacolare e stilìstico, quanto per l'importanza che aveva e per l'andamento». «Ci sono state critiche sul gioco...». «Non era la partita più indicata per fare del bel gioco. Comunque quei giocatori che ci hanno criticati sono quelli che parlano tanto, ma quando vanno in campo loro tremano di paura. Ritengo che quelli che hanno giocato ieri, in una gara tanto delicata, meriterebbero tutti di andare a Monaco». «Voi della Juventus vi siete riscattati dopo le delusioni del campionato. La crisi è passata?». «Dicevano che eravamo fuori forma ed abbiamo dimostrato il contrario. Tutti abbiamo giocato ad un buon livello. Io ho fatto la mia parte. Con Mueller non è stata una lotta all'ultimo sangue anche se il rissoso centravanti, eccitato, ha cercato continuamente di provocarmi. Gridava e insultava. L'ho spinto con l'avambraccio, non con un pugno, e lui si è gettato a terra, ha fatto la scena, ma l'arbitro non ha abboccato. Spinosi è andato bene. Anastasi ha creato degli spazi per Riva. Capello ha giocato con ordine. Causio, entrato quando gli svizzeri erano ormai "cotti", li ha messi ulteriormente in difficoltà con la sua "verve" crossando ottimi palloni per le punte. Insomma questa Juventus targata Nazionale non mi sembra ammalata grave. Abbiamo giocato bene per due anni ed un mese di alti e bassi non fa testo. Ci basterà battere la Lazio domenica prossima per sistemare tutto. Avrò un compito arduo con Chinaglia ma sono pronto». Spinosi ha impedito al temuto Jeandupeux di minacciare Zoff. La concorrenza di Sabadini non gli fa più paura: Ormai — dice — il posto me lo sono riconquistato. Era mio ed è tornato mio. Saranno i responsabili a decidere, ma a Londra dovrei essere riconfermato». Zoff ha lasciato Roma subito dopo la partita. Era soddisfatto di aver conservato la propria rete inviolata. Diceva: «Contro la Svizzera il record contava. Adesso posso anche subire un gol in azzurro». « L'ideale sarebbe non incassarne a Monaco, non crede? ». « Sarebbe troppo bello, ma contano di più le vittorie. Prima dei Mondiali ci saranno alcune partite di preparazione. A Monaco ci andremo tra otto mesi. C'è tempo. Adesso penso solo al campionato. La vittoria sulla Svizzera farà del bene anche alla Juventus ». Bruno Bernardi Capello: "Si è visto il vero Mazzola" Determinante l'apporto dei bianconeri nella qualificazione degli azzurri Capello: "Si è visto il vero Mazzola" "Con l'innesto di Causio, Sandrino magnifico regista avanzato" - Anastasi: "La forma è sgusciata via, non capisco perché" Morini: "Valcareggi aveva previsto il caos iniziale" - Spinosi: "Il posto è mio" - Zoff: "Ora posso incassare anche un gol" (Dal nostro inviato speciale) Roma, 21 ottobre. La discussa Juventus ha dato ancora una volta il suo apporto alla Nazionale in una partita decisiva per la qualificazione a Monaco. Era già successo ad Istanbul dove sette bianconeri tolsero dai guai Valcareggi e lo « staff » azzurro. Ieri, contro la Svizzera, erano cinque in campo nel primo tempo più Causio dopo l'infortunio (i maligni dicono provvidenziale) a Rivera. L'innesto di Causio ha consentito a Mazzola di giocare nel suo ruolo di interno e la squadra ha preso a « girare » cancellando la scialba prestazione dei primi 45 minuti. Capello era piaciuto anche nel primo tempo. Nella ripresa il suo ordine è risaltato di più. Capello è sempre molto equilibrato nelle sue opinioni. «Non mi accorgo quando gioco bene — dice —, ed è più facile che mi accorga quando gioco male. Le polemiche che mi avevano preso di mira dopo Napoli e il sospetto che noi juventini pensassimo solo alla Nazionale, anche solo inconsciamente, finiscono con la partita di ieri. Torniamo ad essere soprattutto juventini e daremo tutto per la Juventus». «In Nazionale lei gioca in una posizione diversa rispetto a quella che ha nella Juventus?». «Non c'è differenza. In entrambe le squadre sono un centromediano metodista. In questa posizione rendo di più». «La gente ricorda i gol che lei aveva segnato due anni fa e non si accontenta più...». «Quei gol li avevo fatti proprio partendo dalle retrovie, inserendomi nell'azione offensiva all'ultimo momento. Posso ancora segnare, ma ho compiti ben precisi». «Tutto chiarito con Causio?». «C'era un equivoco. E' stato chiarito. Da parte mia non avevo motivi di rivalità con Causio. Ieri ha giocato molto bene. Con lui in campo anche Mazzola è andato forte. Nel primo tempo Sandrino era un po' isolato, nella ripresa ha giocato nel suo ruolo, quello di regista avanzato, cioè nella posizione di Rivera, ed è stato magnifico. Grande anche Riva. Mi ero accorto, in allenamento, che Gigi era in forma strepitosa. Non poteva sbagliare all'Olimpico. Se sbagliava era solo colpa nostra». «In Nazionale torna d'attualità il problema del centrocampo. Che ne pensa?». «Non sta a me rispondere. Ieri abbiamo vinto. Nel primo tempo eravamo nervosi, nella ripresa si è giocato bene. Ora che l'obiettivo della qualificazione è stato raggiunto, i responsabili azzurri potranno effettuare qualche esperimento per perfezionare la squadra utilizzando elementi nuovi. La "rosa" è vastissima ». Capello si è trattenuto a Roma dopo la partita e ieri sera è stato festeggiato insieme con Anastasi, Morini e Spinosi nel corso di un «party» in onore degli azzurri al quale hanno partecipato numerosi esponenti del calcio e dello sport italiano nonché del mondo del cinema, del teatro, della musica leggera e della televisione. Anastasi non appare piena mente soddisfatto di sé: «Avrei voluto ripetere la prova di San Siro con la Svezia ma non ci sono riuscito. La forma mi è sgusciata via e non capisco bene il perché. Comunque ho giocato per i compagni aprendo gli spazi per Riva. Gigi è tornato quello dei tempi d'oro come avevo previsto sin dalla disfatta di Bruxelles. Al contrario di altre partite in cui stava in posizione d'attesa, ieri si è mosso molto, è anche arretrato. Per noi juventini questa vittoria avrà favorevoli ripercussioni sul morale e in campionato». Morini paragona la partita con la Svizzera a quella di Istanbul. Dice: «Dovevamo vincere a tutti i costi ed eravamo nervosi, preoccupati di non prendere gol. Gli svizzeri hanno cercato di confonderci le idee facendo arretrare gli attaccanti e sganciando i difensori. Una tattica ridicola, un boomerang per gli elvetici. Valcareggi aveva previsto tutto e ci aveva detto di aspettarli in "zona". Il caos iniziale nelle marcature era dovuto, più che altro, dai troppi pas¬ saggi sbagliati. Si temeva di fare la fine dell'Inghilterra. Per me è stata una partita bellissima, non tanto sul piano spettacolare e stilìstico, quanto per l'importanza che aveva e per l'andamento». «Ci sono state critiche sul gioco...». «Non era la partita più indicata per fare del bel gioco. Comunque quei giocatori che ci hanno criticati sono quelli che parlano tanto, ma quando vanno in campo loro tremano di paura. Ritengo che quelli che hanno giocato ieri, in una gara tanto delicata, meriterebbero tutti di andare a Monaco». «Voi della Juventus vi siete riscattati dopo le delusioni del campionato. La crisi è passata?». «Dicevano che eravamo fuori forma ed abbiamo dimostrato il contrario. Tutti abbiamo giocato ad un buon livello. Io ho fatto la mia parte. Con Mueller non è stata una lotta all'ultimo sangue anche se il rissoso centravanti, eccitato, ha cercato continuamente di provocarmi. Gridava e insultava. L'ho spinto con l'avambraccio, non con un pugno, e lui si è gettato a terra, ha fatto la scena, ma l'arbitro non ha abboccato. Spinosi è andato bene. Anastasi ha creato degli spazi per Riva. Capello ha giocato con ordine. Causio, entrato quando gli svizzeri erano ormai "cotti", li ha messi ulteriormente in difficoltà con la sua "verve" crossando ottimi palloni per le punte. Insomma questa Juventus targata Nazionale non mi sembra ammalata grave. Abbiamo giocato bene per due anni ed un mese di alti e bassi non fa testo. Ci basterà battere la Lazio domenica prossima per sistemare tutto. Avrò un compito arduo con Chinaglia ma sono pronto». Spinosi ha impedito al temuto Jeandupeux di minacciare Zoff. La concorrenza di Sabadini non gli fa più paura: Ormai — dice — il posto me lo sono riconquistato. Era mio ed è tornato mio. Saranno i responsabili a decidere, ma a Londra dovrei essere riconfermato». Zoff ha lasciato Roma subito dopo la partita. Era soddisfatto di aver conservato la propria rete inviolata. Diceva: «Contro la Svizzera il record contava. Adesso posso anche subire un gol in azzurro». « L'ideale sarebbe non incassarne a Monaco, non crede? ». « Sarebbe troppo bello, ma contano di più le vittorie. Prima dei Mondiali ci saranno alcune partite di preparazione. A Monaco ci andremo tra otto mesi. C'è tempo. Adesso penso solo al campionato. La vittoria sulla Svizzera farà del bene anche alla Juventus ». Bruno Bernardi