Una bella vittoria sfumata al 92°

Una bella vittoria sfumata al 92° Raggiunti fuori tempo massimo i giovani della "Under 23,,: 1-1 Una bella vittoria sfumata al 92° A San Gallo gli "azzurrini" si esaltano - Rete dello scatenato Cuccureddu, pareggio-beffa di Elsener dopo il mancato raddoppio degli italiani (Dal nostro inviato speciale) San Gallo, 21 ottobre. Il «bis» di Roma non c'è stato — questione di due minuti: la difesa azzurra si è arresa al 92' —, ma sul piano del gioco e delle indicazioni il pareggio ottenuto dalla «Under 23» italiana in Svizzera va ben oltre il risultato. Fra le tante Nazionali giovanili viste negli ultimi tempi all'estero quella di oggi è risultata indubbiamente la più spettacolare e la più combattiva, andando oltre ogni ottimistica previsione, confermando che il futuro del nostro calcio è riposto su ragazzi davvero in gamba. E' vero che questa era una «Under 23» particolare, schierando quattro fuori quota, ma a bilanciare questo apparente vantaggio c'erano anche elementi che pochi giorni fa avevano giocato nella «Under 21» a Parigi, senza dimenticare inoltre che Antognoni è appena a quota 19. D'altronde, dalla parte opposta non c'era una formazione «pari età» bensì la Nazionale B della Svizzera, con fior di giocatori, quattro dei quali già impiegati nella A. Dopo un inizio incerto, dovuto al gioco a tutto campo degli svizzeri, simile a quello che aveva messo in difficoltà, ] ventiquattro ore prima a Ro- j ma Mazzola e compagni, prese le opportune misure, la squadra di Bearzot si è scatenata, portando all'entusiasmo i diecimila italiani presenti, che con il loro tifo infuocato hanno permesso alla «Under» di giocare praticamente in casa. Pur correndo qualche rischio, essendo la squadra azzurra un pochino sbilanciata in avanti causa le caratteristiche offensive di buona parte dei giocatori, compresi i due terzini (la Svizzera ha colpito due pali, cui va aggiunto quello di Longobucco, con una palla svirgolata all'indietro sulla sinistra di Castellini), l'Italia ha preso presto in mano le redini del gioco grazie alla instancabile e spettacolare azione progressiva di Furino ed a quella eccezionale di Cuccureddu, apparso un mostro di vitalità e di potenza. Una prestazione, quella dei due centrocampisti, che deve aver indotto Valcareggi a fare un pensierino su entrambi per la prossima gara in Inghilterra o comunque a farli entrare idealmente nella lista dei ventidue per Monaco. Pur mancando in mezzo a loro, almeno nel primo tempo, il gioco frizzante di Antognoni, ma ben sorretti alle spalle, dove Zecchini orchestrava con classe tutta la difesa, i due centrocampisti hanno continuamente stimolato la squadra, pungolandola nei momenti in cui qualcuno prendeva fiato, partecipando alle conclusioni. Cuccureddu, in particolare, si è rivelato come il più pericoloso attaccante fra i ventidue in campo. Andati in vantaggio con un bolide di Cuccureddu, dopo aver corso qualche pericolo (i tre pali accennati, due di Pfister, uno di Longobucco, ma Castellini era sempre ben piazzato), l'Italia ha avuto molte possibilità di raddoppiare il vantaggio e chiudere così praticamente il discorso, colpendo a sua volta due pali (deviazione di Ducret sulla traversa e botta di Antognoni deviata dal portiere su un legno). Buona parte della ripresa, quando anche Antognoni si è messo a giocare, trovandosi forse più libero avendo Schneerberger allentato la presa, è stata illuminata dal gioco degli azzurri, ed alcune azioni volanti erano da manuale. Poi la brusca realtà nel finale, a tempo scaduto, quando la folla si apprestava ad invadere il campo per portare in trionfo gli azzurrini. Si era cominciato sotto la pioggia, in uno sventolio di bandiere tricolori. Subito al 5 minuto, su calcio di punizione per fallo di Cuccureddu, Pfister colpiva il palo. Gli azzurrini sembravano frastornati e allO' rischiavano di capitolare sulla deviazione all'indietro di Longobucco nel tentativo di rinviare. Un cenno di riscossa da parte della «Under 23» ed ecco un'altra botta del biondo e temibile Pfister, fermato ancora dal palo, con successivo intervento di Zecchini, che spazzava via la palla risolvendo una pericolosa situazione. Era un'altra scossa per l'Italia, che infine passava a sua vota alla carica. Ci pensava Cuccureddu, con una formidabile cannonata su punizione dal limite, che Hutter deviava di pugno in angolo. L'inizio della ripresa è tutto azzurro, e al 10' giunge meritato il gol. Garlaschelli conserva in area una palla fra due avversari, quindi smista a destra ad Antognoni, che senza pensarci tira; respinge col corpo un difensore, riprende Cuccureddu, il quale fa due passi e poi conclude con un bolide dall'alto verso il basso. La sfera colpisce la traversa e finisce in rete. Una difficile parata di Castellini (15'), poi ancora Cuccureddu cerca il gol, ma Hutter è bravo a deviare di pugno in angolo. Anche Ducret, come Longobucco, mette nei guai la sua difesa, mandando sulla traversa con un bislacco intervento un colpo di testa di Bigon. Il finale non sembra riservare sorprese, tanta è ora la superiorità dell'Italia, quando ecco la doccia fredda: è il 92', si crea una mischia davanti a Castellini, la palla giunge sulla destra ad Elsener alcuni metri dentro l'area, l'ala calcia di collo e manda il pallone all'incrocio dei pali: 1-1. Giorgio Gandolfi Svizzera: Hutter; Ducret, Niggl; Bollman, Guyot, Scheeberger; Cornioley, Meyer, Rub (dal 46' Risi), Pfister, Elsener. Italia Under 23: Castellini; Lombardo (Boni dall'88'), Longobucco (Oriali dal 46'); Furino, Vavassori, Zecchini; Garlascelli, Cuccureddu, Bigon, Antognoni, Bettega (Mozzini dall'87'). Arbitro: Jenger (Austria). Una bella vittoria sfumata al 92° Raggiunti fuori tempo massimo i giovani della "Under 23,,: 1-1 Una bella vittoria sfumata al 92° A San Gallo gli "azzurrini" si esaltano - Rete dello scatenato Cuccureddu, pareggio-beffa di Elsener dopo il mancato raddoppio degli italiani (Dal nostro inviato speciale) San Gallo, 21 ottobre. Il «bis» di Roma non c'è stato — questione di due minuti: la difesa azzurra si è arresa al 92' —, ma sul piano del gioco e delle indicazioni il pareggio ottenuto dalla «Under 23» italiana in Svizzera va ben oltre il risultato. Fra le tante Nazionali giovanili viste negli ultimi tempi all'estero quella di oggi è risultata indubbiamente la più spettacolare e la più combattiva, andando oltre ogni ottimistica previsione, confermando che il futuro del nostro calcio è riposto su ragazzi davvero in gamba. E' vero che questa era una «Under 23» particolare, schierando quattro fuori quota, ma a bilanciare questo apparente vantaggio c'erano anche elementi che pochi giorni fa avevano giocato nella «Under 21» a Parigi, senza dimenticare inoltre che Antognoni è appena a quota 19. D'altronde, dalla parte opposta non c'era una formazione «pari età» bensì la Nazionale B della Svizzera, con fior di giocatori, quattro dei quali già impiegati nella A. Dopo un inizio incerto, dovuto al gioco a tutto campo degli svizzeri, simile a quello che aveva messo in difficoltà, ] ventiquattro ore prima a Ro- j ma Mazzola e compagni, prese le opportune misure, la squadra di Bearzot si è scatenata, portando all'entusiasmo i diecimila italiani presenti, che con il loro tifo infuocato hanno permesso alla «Under» di giocare praticamente in casa. Pur correndo qualche rischio, essendo la squadra azzurra un pochino sbilanciata in avanti causa le caratteristiche offensive di buona parte dei giocatori, compresi i due terzini (la Svizzera ha colpito due pali, cui va aggiunto quello di Longobucco, con una palla svirgolata all'indietro sulla sinistra di Castellini), l'Italia ha preso presto in mano le redini del gioco grazie alla instancabile e spettacolare azione progressiva di Furino ed a quella eccezionale di Cuccureddu, apparso un mostro di vitalità e di potenza. Una prestazione, quella dei due centrocampisti, che deve aver indotto Valcareggi a fare un pensierino su entrambi per la prossima gara in Inghilterra o comunque a farli entrare idealmente nella lista dei ventidue per Monaco. Pur mancando in mezzo a loro, almeno nel primo tempo, il gioco frizzante di Antognoni, ma ben sorretti alle spalle, dove Zecchini orchestrava con classe tutta la difesa, i due centrocampisti hanno continuamente stimolato la squadra, pungolandola nei momenti in cui qualcuno prendeva fiato, partecipando alle conclusioni. Cuccureddu, in particolare, si è rivelato come il più pericoloso attaccante fra i ventidue in campo. Andati in vantaggio con un bolide di Cuccureddu, dopo aver corso qualche pericolo (i tre pali accennati, due di Pfister, uno di Longobucco, ma Castellini era sempre ben piazzato), l'Italia ha avuto molte possibilità di raddoppiare il vantaggio e chiudere così praticamente il discorso, colpendo a sua volta due pali (deviazione di Ducret sulla traversa e botta di Antognoni deviata dal portiere su un legno). Buona parte della ripresa, quando anche Antognoni si è messo a giocare, trovandosi forse più libero avendo Schneerberger allentato la presa, è stata illuminata dal gioco degli azzurri, ed alcune azioni volanti erano da manuale. Poi la brusca realtà nel finale, a tempo scaduto, quando la folla si apprestava ad invadere il campo per portare in trionfo gli azzurrini. Si era cominciato sotto la pioggia, in uno sventolio di bandiere tricolori. Subito al 5 minuto, su calcio di punizione per fallo di Cuccureddu, Pfister colpiva il palo. Gli azzurrini sembravano frastornati e allO' rischiavano di capitolare sulla deviazione all'indietro di Longobucco nel tentativo di rinviare. Un cenno di riscossa da parte della «Under 23» ed ecco un'altra botta del biondo e temibile Pfister, fermato ancora dal palo, con successivo intervento di Zecchini, che spazzava via la palla risolvendo una pericolosa situazione. Era un'altra scossa per l'Italia, che infine passava a sua vota alla carica. Ci pensava Cuccureddu, con una formidabile cannonata su punizione dal limite, che Hutter deviava di pugno in angolo. L'inizio della ripresa è tutto azzurro, e al 10' giunge meritato il gol. Garlaschelli conserva in area una palla fra due avversari, quindi smista a destra ad Antognoni, che senza pensarci tira; respinge col corpo un difensore, riprende Cuccureddu, il quale fa due passi e poi conclude con un bolide dall'alto verso il basso. La sfera colpisce la traversa e finisce in rete. Una difficile parata di Castellini (15'), poi ancora Cuccureddu cerca il gol, ma Hutter è bravo a deviare di pugno in angolo. Anche Ducret, come Longobucco, mette nei guai la sua difesa, mandando sulla traversa con un bislacco intervento un colpo di testa di Bigon. Il finale non sembra riservare sorprese, tanta è ora la superiorità dell'Italia, quando ecco la doccia fredda: è il 92', si crea una mischia davanti a Castellini, la palla giunge sulla destra ad Elsener alcuni metri dentro l'area, l'ala calcia di collo e manda il pallone all'incrocio dei pali: 1-1. Giorgio Gandolfi Svizzera: Hutter; Ducret, Niggl; Bollman, Guyot, Scheeberger; Cornioley, Meyer, Rub (dal 46' Risi), Pfister, Elsener. Italia Under 23: Castellini; Lombardo (Boni dall'88'), Longobucco (Oriali dal 46'); Furino, Vavassori, Zecchini; Garlascelli, Cuccureddu, Bigon, Antognoni, Bettega (Mozzini dall'87'). Arbitro: Jenger (Austria).