Sanremo: il Comune "evasore"pagherà al fisco 12 miliardi?

Sanremo: il Comune "evasore"pagherà al fisco 12 miliardi? Sanremo: il Comune "evasore"pagherà al fisco 12 miliardi? Dal 1947 al 1969 non sono stati versati i tributi sui proventi del casinò - Il municipio eviterà forse il fallimento grazie alle disposizioni sui proventi delle case da gioco, ma dovrà pagare per gli altri servizi - Le casse di palazzo Bellevue minacciate da un ricorso dei croupiers (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 21 ottobre. Il fisco e 25 croupiers del casinò municipale hanno citato davanti ai giudici il Comune di Sanremo nella persona del suo sindaco, ragionier Piero Parise. Gli uffici distrettuali delle imposte chiedono 11 pagamento immediato degli utili fiscali che il Comune di Sanremo avrebbe conseguito e regolarmente evaso, dal 1947 al 1969, sui proventi della casa da gioco e da attività collaterali, quali l'Azienda autonomo dell'acqua, della luce elettrica, i servizi del mercato dei fiori e del mercato generale ortofrutticolo, le pubbliche affissioni, il pubblico macello, il servizio funebre e altre minori. L'importo complessivo delle tasse evase, secondo indiscrezioni trapelate, supererebbe i 12 miliardi di lire, una somma che rischierebbe di far fallire Palazzo Bellevue. L'ufficio delle imposte, tralasciando gli introiti del casinò e conteggiando solo il fatturato delle aziende minori controllate e gestite dalla pubblica amministrazione dal 1955 al 1969, avrebbe accertato, per il Comune, utili fiscali superiori ai due miliardi e mezzo di lire, pari a una tassazione di circa 1 miliardo 200 milioni. Il professor Victor Uckmar, di Genova, che nella vertenza difende le casse del Comune di Sanremo, nonostante la situazione è alquanto ottimista. La Corte di Cassazione, nei giorni scorsi, accogliendo un suo ricorso, ha annullato la tassazione fiscale sui proventi della casa da gioco e sulla bilancia del fisco sarebbero rimasti solo i redditi delle altre attività collaterali del Comune. A Palazzo Bellevue, i più pessimisti sostengono che il Comune, se perderà la causa, dovrà sborsare qualcosa come un miliardo e mezzo di lire. L'ultima parola toccherà, però, al giudice. A fine anno scadono le commissioni tributarie e il presidente del tribunale di Sanremo, dottor Bina, ha fissato per lunedì 29 ottobre l'udienza dei ricorsi presentati dal Comune contro gli accertamenti del fisco. Solo in quella sede si saprà se i 12 miliardi di tasse evase richiesti dalla commissione tributaria sono eccessivi e quanto la civica amministrazione dovrà realmente sborsare. Mercoledì 24 ottobre, intanto, il sindaco di Sanremo sarà chiamato in tribunale, sezione civile, per rispondere della denuncia di irregolarità allo statuto dei lavoratori, sottoscritta da 25 croupiers del casinò municipale contro il Comune. L'amministrazione civica è accusata di avere revocato un provvedimento di promozione divenuto, secondo i 25 croupiers, esecutivo per scadenza di termini. I fatti risalgono allo scorso anno, quando la Giunta del Comune di Sanremo, con una delibera, promuoveva al gra do di «sotto capi tavolo» i 25 croupiers. Colleghi dei beneficiati e altri dipendenti del settore gioco, che erano rimasti esclusi dal provvedimento, si ritennero danneggiati e ricorsero al comitato regionale di controllo. La giunta, forse per calmare le acque, revocava in un primo momento il provvedimento, ritornando successivamente sull'argomento e deliberando per la seconda volta la promozione dei 25 croupiers. La reazione degli esclusi non si fece attendere e la Giunta sanremese era costretta a revocare nuovamente la propria decisione. I 25 croupiers, a questo punto, si rivolgevano all'auto¬ rità giudiziaria affermando che, a norma dello statuto dei lavoratori, essendo trascorsi oltre sei mesi dalla data del provvedimento, la giunta non poteva più revocare la delibera della loro promozione, chiedendo al magistrato di essere riconfermati sia nel grado sia nello stipendio regolarmente maturato. Roberto Basso Sanremo: il Comune "evasore"pagherà al fisco 12 miliardi? Sanremo: il Comune "evasore"pagherà al fisco 12 miliardi? Dal 1947 al 1969 non sono stati versati i tributi sui proventi del casinò - Il municipio eviterà forse il fallimento grazie alle disposizioni sui proventi delle case da gioco, ma dovrà pagare per gli altri servizi - Le casse di palazzo Bellevue minacciate da un ricorso dei croupiers (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 21 ottobre. Il fisco e 25 croupiers del casinò municipale hanno citato davanti ai giudici il Comune di Sanremo nella persona del suo sindaco, ragionier Piero Parise. Gli uffici distrettuali delle imposte chiedono 11 pagamento immediato degli utili fiscali che il Comune di Sanremo avrebbe conseguito e regolarmente evaso, dal 1947 al 1969, sui proventi della casa da gioco e da attività collaterali, quali l'Azienda autonomo dell'acqua, della luce elettrica, i servizi del mercato dei fiori e del mercato generale ortofrutticolo, le pubbliche affissioni, il pubblico macello, il servizio funebre e altre minori. L'importo complessivo delle tasse evase, secondo indiscrezioni trapelate, supererebbe i 12 miliardi di lire, una somma che rischierebbe di far fallire Palazzo Bellevue. L'ufficio delle imposte, tralasciando gli introiti del casinò e conteggiando solo il fatturato delle aziende minori controllate e gestite dalla pubblica amministrazione dal 1955 al 1969, avrebbe accertato, per il Comune, utili fiscali superiori ai due miliardi e mezzo di lire, pari a una tassazione di circa 1 miliardo 200 milioni. Il professor Victor Uckmar, di Genova, che nella vertenza difende le casse del Comune di Sanremo, nonostante la situazione è alquanto ottimista. La Corte di Cassazione, nei giorni scorsi, accogliendo un suo ricorso, ha annullato la tassazione fiscale sui proventi della casa da gioco e sulla bilancia del fisco sarebbero rimasti solo i redditi delle altre attività collaterali del Comune. A Palazzo Bellevue, i più pessimisti sostengono che il Comune, se perderà la causa, dovrà sborsare qualcosa come un miliardo e mezzo di lire. L'ultima parola toccherà, però, al giudice. A fine anno scadono le commissioni tributarie e il presidente del tribunale di Sanremo, dottor Bina, ha fissato per lunedì 29 ottobre l'udienza dei ricorsi presentati dal Comune contro gli accertamenti del fisco. Solo in quella sede si saprà se i 12 miliardi di tasse evase richiesti dalla commissione tributaria sono eccessivi e quanto la civica amministrazione dovrà realmente sborsare. Mercoledì 24 ottobre, intanto, il sindaco di Sanremo sarà chiamato in tribunale, sezione civile, per rispondere della denuncia di irregolarità allo statuto dei lavoratori, sottoscritta da 25 croupiers del casinò municipale contro il Comune. L'amministrazione civica è accusata di avere revocato un provvedimento di promozione divenuto, secondo i 25 croupiers, esecutivo per scadenza di termini. I fatti risalgono allo scorso anno, quando la Giunta del Comune di Sanremo, con una delibera, promuoveva al gra do di «sotto capi tavolo» i 25 croupiers. Colleghi dei beneficiati e altri dipendenti del settore gioco, che erano rimasti esclusi dal provvedimento, si ritennero danneggiati e ricorsero al comitato regionale di controllo. La giunta, forse per calmare le acque, revocava in un primo momento il provvedimento, ritornando successivamente sull'argomento e deliberando per la seconda volta la promozione dei 25 croupiers. La reazione degli esclusi non si fece attendere e la Giunta sanremese era costretta a revocare nuovamente la propria decisione. I 25 croupiers, a questo punto, si rivolgevano all'auto¬ rità giudiziaria affermando che, a norma dello statuto dei lavoratori, essendo trascorsi oltre sei mesi dalla data del provvedimento, la giunta non poteva più revocare la delibera della loro promozione, chiedendo al magistrato di essere riconfermati sia nel grado sia nello stipendio regolarmente maturato. Roberto Basso

Persone citate: Bina, Piero Parise, Victor Uckmar

Luoghi citati: Comune Di Sanremo, Genova, Sanremo