Riconoscimento contro sgombero
Riconoscimento contro sgombero Riconoscimento contro sgombero (Dal nostro corrispondente) Washington, 21 ottobre. Nella tarda serata, è giunto alla Casa Bianca il primo rapporto completo di Kissinger sulla sua missione a Mosca: il segretario di Stato (che si tratterrà probabilmente sino a martedì nella capitale sovietica) ha informato Nixon dei colloqui avuti finora con Breznev e delle prospettive del negoziato per mettere a punto un «piano di pace» russo-americano da presentare all'Onu e alle parti in causa. Purtroppo, la capitale americana, sconvolta dall'aggravarsi dello scandalo Watergate, è molto avara di informazioni su questo rapporto, e le abituali «fonti» tacciono rigorosamente. Tutto ciò che è possibile sapere è che il negoziato con i sovietici non si presenta facile, soprattutto perché gli interlocutori vogliono fissare non un semplice accordo per il «cessate il fuoco», ma anche tracciare le linee della futura sistemazione dell'area medio-orientale. Il definitivo regolamento del tragico vespaio in Medio Oriente è di sicuro l'obiettivo degli americani e quasi certamente anche quello dei russi: nessuna delle due superpotenze vuole mantenere aperto un conflitto che rischia continuamente di compromettere anche i loro rapporti. Ma se entrambe le parti sembrano già d'accordo sulla necessità di riconoscere finalmente l'esistenza di Israele, e garantirla implicitamente o esplicitamente, il nodo del problema resta il futuro dei territori conquistati da Israele duran¬ te la guerra dei Sei giorni, nel '67. Su questo punto, i sovietici avrebbero riportato dal viaggio di Kossighin al Cairo risposte negative: gli egiziani e i loro alleati arabi insistono ancora duramente per un completo ritiro degli israeliani sulle posizioni del '67. Una richiesta del genere, ha chiarito Kissinger a Breznev, sarebbe assolutamente inaccettabile per Tel Aviv, anche se patrocinata dagli Stati Uniti Ma, e sarebbe un punto molto importante, gli arabi sono pronti a riconoscere l'esistenza di Israele, in cambio del ritiro delle armate con la stella di Davide. v. z. Riconoscimento contro sgombero Riconoscimento contro sgombero (Dal nostro corrispondente) Washington, 21 ottobre. Nella tarda serata, è giunto alla Casa Bianca il primo rapporto completo di Kissinger sulla sua missione a Mosca: il segretario di Stato (che si tratterrà probabilmente sino a martedì nella capitale sovietica) ha informato Nixon dei colloqui avuti finora con Breznev e delle prospettive del negoziato per mettere a punto un «piano di pace» russo-americano da presentare all'Onu e alle parti in causa. Purtroppo, la capitale americana, sconvolta dall'aggravarsi dello scandalo Watergate, è molto avara di informazioni su questo rapporto, e le abituali «fonti» tacciono rigorosamente. Tutto ciò che è possibile sapere è che il negoziato con i sovietici non si presenta facile, soprattutto perché gli interlocutori vogliono fissare non un semplice accordo per il «cessate il fuoco», ma anche tracciare le linee della futura sistemazione dell'area medio-orientale. Il definitivo regolamento del tragico vespaio in Medio Oriente è di sicuro l'obiettivo degli americani e quasi certamente anche quello dei russi: nessuna delle due superpotenze vuole mantenere aperto un conflitto che rischia continuamente di compromettere anche i loro rapporti. Ma se entrambe le parti sembrano già d'accordo sulla necessità di riconoscere finalmente l'esistenza di Israele, e garantirla implicitamente o esplicitamente, il nodo del problema resta il futuro dei territori conquistati da Israele duran¬ te la guerra dei Sei giorni, nel '67. Su questo punto, i sovietici avrebbero riportato dal viaggio di Kossighin al Cairo risposte negative: gli egiziani e i loro alleati arabi insistono ancora duramente per un completo ritiro degli israeliani sulle posizioni del '67. Una richiesta del genere, ha chiarito Kissinger a Breznev, sarebbe assolutamente inaccettabile per Tel Aviv, anche se patrocinata dagli Stati Uniti Ma, e sarebbe un punto molto importante, gli arabi sono pronti a riconoscere l'esistenza di Israele, in cambio del ritiro delle armate con la stella di Davide. v. z.
Persone citate: Breznev, Kissinger, Kossighin, Nixon
Luoghi citati: Cairo, Israele, Medio Oriente, Mosca, Stati Uniti, Tel Aviv, Washington
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