A Bangkok morti per le strade

A Bangkok morti per le strade A Bangkok morti per le strade Scontri tra polizia e studenti - Il primo ministro si è dimesso, nuovo governo Bangkok, 14 ottobre. Il primo ministro thailandese Thanom Kittikachorn si è dimesso oggi, dopo una giornata di sanguinosi scontri nelle strade della capitale tra le forze dell'ordine e la popolazione, tra cui molti studenti. Il re della Thailandia, Bhumibol Adulyadej, ha accettato le dimissioni, incaricando della costituzione del nuovo governo il professor Sanya Thammasak, rettore dell'università Thommasat, centro delle manifestazioni di protesta della settimana scorsa, sfociate in violenza oggi. Nel suo discorso radio-televisivo alla nazione, il sovrano non ha accennato agli altri membri del gabinetto ministeriale, capeggiato da Thanom,' né alla sorte dell'uomo forte del governo militare, il vice-primo ministro maresciallo Praphas Charusathien. Ma un comunicato ufficiale precedente aveva annunciato che tutto il governo si sarebbe dimesso. Il re ha esortato il popolo a porre, fine alla violenza, e ad appoggiare il lavoro di Thammasak. Migliaia di persone, ancora affollate nella zona circostante il monumento alla democrazia thailandese, hanno accolto con manifestazioni di giubilo l'annuncio del sovrano, alzando grandi ritratti del re e bandiere thailandesi, e cantando l'inno nazionale. La folla' ha comunque deciso di restare intorno al monumento tutta la notte, sfidando un coprifuoco imposto a partire dalle 22 (ora locale), « Per assicurarsi che non ci sarà un nuovo inganno ». Questa espressione, usata dagli oratori davanti alla folla dei manifestanti, è un accenno alla sparatoria della polizia contro gli studenti all'alba di oggi, dalla quale sono scaturiti gli episodi di violenza per tutta la giornata. In quella sparatoria, secondo testimoni oculari, tre giovani sono rimasti uccisi e centinaia di persone ferite. In serata si è diffusa la voce che i morti siano almeno una ventina. Carri armati e circa 200 poliziotti in armi sono ancora schierati nei pressi dell'edificio governativo per le relazioni pubbliche, annerito dalle fiamme appiccate dagli studenti. (Associated Press) A Bangkok morti per le strade A Bangkok morti per le strade Scontri tra polizia e studenti - Il primo ministro si è dimesso, nuovo governo Bangkok, 14 ottobre. Il primo ministro thailandese Thanom Kittikachorn si è dimesso oggi, dopo una giornata di sanguinosi scontri nelle strade della capitale tra le forze dell'ordine e la popolazione, tra cui molti studenti. Il re della Thailandia, Bhumibol Adulyadej, ha accettato le dimissioni, incaricando della costituzione del nuovo governo il professor Sanya Thammasak, rettore dell'università Thommasat, centro delle manifestazioni di protesta della settimana scorsa, sfociate in violenza oggi. Nel suo discorso radio-televisivo alla nazione, il sovrano non ha accennato agli altri membri del gabinetto ministeriale, capeggiato da Thanom,' né alla sorte dell'uomo forte del governo militare, il vice-primo ministro maresciallo Praphas Charusathien. Ma un comunicato ufficiale precedente aveva annunciato che tutto il governo si sarebbe dimesso. Il re ha esortato il popolo a porre, fine alla violenza, e ad appoggiare il lavoro di Thammasak. Migliaia di persone, ancora affollate nella zona circostante il monumento alla democrazia thailandese, hanno accolto con manifestazioni di giubilo l'annuncio del sovrano, alzando grandi ritratti del re e bandiere thailandesi, e cantando l'inno nazionale. La folla' ha comunque deciso di restare intorno al monumento tutta la notte, sfidando un coprifuoco imposto a partire dalle 22 (ora locale), « Per assicurarsi che non ci sarà un nuovo inganno ». Questa espressione, usata dagli oratori davanti alla folla dei manifestanti, è un accenno alla sparatoria della polizia contro gli studenti all'alba di oggi, dalla quale sono scaturiti gli episodi di violenza per tutta la giornata. In quella sparatoria, secondo testimoni oculari, tre giovani sono rimasti uccisi e centinaia di persone ferite. In serata si è diffusa la voce che i morti siano almeno una ventina. Carri armati e circa 200 poliziotti in armi sono ancora schierati nei pressi dell'edificio governativo per le relazioni pubbliche, annerito dalle fiamme appiccate dagli studenti. (Associated Press)

Persone citate: Bhumibol Adulyadej, Praphas Charusathien

Luoghi citati: Bangkok, Thailandia