Da Bettega la rete della vittoria di Bruno Bernardi

Da Bettega la rete della vittoria Un risultato fortunato per una Juve ancora sotto tono Da Bettega la rete della vittoria Zoff ha corso molti pericoli alle spalle di una difesa malferma - Le incertezze di Spinosi "libero" senza esperienza - Un malinteso tra lui e Longobucco ha dato via libera a Pavone per il gol foggiano - Poi la disperata rincorsa - Segnano Cuccureddu su rigore e il risorto Bettega - A Napoli si torna all'antico Juventus 2 Foggia 1 JUVENTUS — Zoff 9; Marchetti 6, Longobucco 5; Furino 6, Morini S, Spinosi 5; Causio 5, Cuccureddu 5, Anastasi 6, Capello 6, Bettega 6. FOGGIA — Trentini 6; Valente 6, Colla 6; Pirazzini 7, Bruschini 6, Liguori 6; Villa S. 6, Del Neri 5, Rognoni 6, Villa L. 5 (dal 66' Trincherò, 5), Pavone 7. ARBITRO — Motta 6. RETI: Pavone al 13', Cuccureddu su rigore al 44' e Bettega al 77'. Il Foggia ha • graziato » una Juventus volenterosa ma un po' squinternata ed è uscito Immeritatamente sconfitto (1-2) dal « Comunale » nel primo derby nord-sud del campionato. La folta colonia pugliese presente sugli spalti può essere orgogliosa della sua squadra, brava e sfortunata. La gente di fede bianconera ha lasciato lo stadio convinta di aver beneficiato di un mezzo regalo. Dopo aver subito il gol di Pavone, I bianconeri hanno rimontato con Cuccureddu (su rigore al 44') ed hanno segnato II punto decisivo con il risorto Bettega ad un quarto d'ora dal termine. Ma se la Juventus è riuscita ad evitare una clamorosa sconfitta lo deve ad un grande Zoff che ha salvato la sua porta, con Interventi decisivi, su almeno tre palle-gol. Raramente, nelle partite casalinghe, Ziff aveva corso tanti pericoli. Il motivo è semplice: di fronte a lui la difesa ha accusato sbandamenti paurosi. L'assenza di Salvadore (di cui, per ora, la Juventus non può fare a meno) si è fatta sentire. Spinosi non è stato all'altezza della situazione ma forse anche il « vecchio Billy » avrebbe sofferto. Il ruolo di • libero » non s'improvvisa. Mezze partite, disputate sporadicamente, non hanno permesso a Spinosi di prendere confidenza con il nuovo compito. Incredibile il modo con cui Spinosi e Longobucco si sono fatti infilare dall'ottimo Pavone in occasione dell'azione che ha portato in vantaggio il Foggia dopo appena tredici minuti. Su contropiede, Pirazzini lanciava in profondità verso Pavone. Spinosi e Longobucco, per mancanza d'intesa, Intervenivano in leggero ritardo, Pavone filtrava tra i due e batteva Zoff in uscita con un perfetto pallonetto. Dovendo rimontare, la Juventus si sbilanciava in avanti e, di rimessa, il Foggia creava altre palle-gol che solo la bravura di Zoff e un po' di indecisione da parte di Luigi Villa e Trincherò impedivano si concretizzassero. La Juventus, evidentemente, non aveva del tutto smaltito lo « choc » per l'eliminazione dalla Coppa dei Campioni e, naturalmente, pagava il tremendo sforzo sostenuto mercoledì contro la Dynamo. Era una Juventus sbiadita, tarda di riflessi, che giocava più con i muscoli che con il cervello. Longobucco era fresco eppure risultava il peggiore in difesa. Longobucco sostiene che non giocando si perde il ritmo. Forse è vero, ma ieri Pavone, che aveva giocato un anno nel Torino, senza brillare, appariva irresistibile. Pavone è un elemento tecnicamente dotato, però il suo rendimento è stato esaltato dalle incertezze di Longobucco e dal fatto che il terzino si trova a disagio sul¬ la destra. Pavone giocava prevalentemente a sinistra (pur spostandosi su tutto II fronte dell'attacco) mentre Rognoni, finto centravanti, su cui stava Marchetti, agiva sulla destra. Forse era il caso di invertire le marcature ma ciò non è stato fatto e, per tutto il primo tempo, Pavone risultava una spina nel fianco della traballante retroguardia bianconera. Se la difesa juventina era in crisi, il centrocampo non la proteggeva sufficientemente: i recuperi, ad azione conclusa, non erano tempestivi. Furino, che mercoledì aveva disputato una splendida partita, non aveva riacquistato in pieno le forze e sia negli « a fondo » che nei rientri non aveva il solito smalto. Luigi Villa si muoveva con una certa libertà. Capello e Cuccureddu accusavano qualche battuta a vuoto ed errori di mira nei passaggi. Causio, brillante in qualche spunto, eccedeva In personalismi mentre Anastasi e Bettega non riuscivano ad aprirsi dei varchi. Molto più ordinato e sicuro nel palleggio appariva il Foggia che, più fresco ed esaltato dal gol di Pavone, sfruttava con calma la velocità dei suoi uomini e l'affanno che serpeggiava tra i bianconeri. La Juventus impegnava Trentini ma era il Foggia che minacciava seriamente Zoff con un'azione condotta dai terzini Valente e Colla, conclusa dal centravanti Villa con un colpo di testa a fil di palo. Il contropiede foggiano era micidiale. Poco dopo Silvano Villa si liberava di Morini ed il suo tirocross era sprecato, sotto porta, da Luigi Villa con Zoff fuori causa. C'era poi (24') un intervento ostruzionistico di Furino su Silvano Villa, in area, che l'arbitro (giustamente) non riteneva punibile con un calcio di rigore. Motta valutava, con lo stesso metro, una plateale spinta di Colla ai danni di Bettega in piena area (31'). La Juventus continuava ad attaccare freneticamente, senza lucidità, favorendo il Foggia. Poi iniziava la serie di parate-miracolo di Zoff. Finalmente la Juventus costruiva una azione-gol: il tiro di Causio passava a pochi centimetri dal palo. Ad un minuto dall'intervallo, la Juventus pareggiava. Trentini serviva involontariamente Bettega che toccava ad Anastasi: partiva il tiro, Trentini respingeva corto, Anastasi si avventava sul pallone e Colla lo atterrava agganciandolo. Rigore. Botta di Cuccureddu dagli undici metri e pareggio. Nella ripresa il Foggia confermava la bella prestazione del primo tempo. Dopo sei minuti Rognoni scattava sulla destra, penetrava indisturbato in area e sferrava un gran tiro verso il palo opposto: Zoff riusciva a deviare in angolo. Al 32' il gol decisivo di Bettega. Punizione per la Juventus: Furino toccava a Marchetti che, in posizione di ala sinistra, centrava; dalla linea di fondo Capello di testa spediva prodigiosamente sotto rete e Bettega, di testa, con uno stacco vecchia maniera, dava il colpo di grazia. Un gol molto importante per Bettega e per la Juventus. L'ultimo brivido era ancora per Zoff che salvava il risultato (42'] con una disperata uscita su Trincherò. E' rischioso fare esperimenti in campionato. A Napoli si rivedrà la « vecchia guardia ». Bruno Bernardi Da Bettega la rete della vittoria Un risultato fortunato per una Juve ancora sotto tono Da Bettega la rete della vittoria Zoff ha corso molti pericoli alle spalle di una difesa malferma - Le incertezze di Spinosi "libero" senza esperienza - Un malinteso tra lui e Longobucco ha dato via libera a Pavone per il gol foggiano - Poi la disperata rincorsa - Segnano Cuccureddu su rigore e il risorto Bettega - A Napoli si torna all'antico Juventus 2 Foggia 1 JUVENTUS — Zoff 9; Marchetti 6, Longobucco 5; Furino 6, Morini S, Spinosi 5; Causio 5, Cuccureddu 5, Anastasi 6, Capello 6, Bettega 6. FOGGIA — Trentini 6; Valente 6, Colla 6; Pirazzini 7, Bruschini 6, Liguori 6; Villa S. 6, Del Neri 5, Rognoni 6, Villa L. 5 (dal 66' Trincherò, 5), Pavone 7. ARBITRO — Motta 6. RETI: Pavone al 13', Cuccureddu su rigore al 44' e Bettega al 77'. Il Foggia ha • graziato » una Juventus volenterosa ma un po' squinternata ed è uscito Immeritatamente sconfitto (1-2) dal « Comunale » nel primo derby nord-sud del campionato. La folta colonia pugliese presente sugli spalti può essere orgogliosa della sua squadra, brava e sfortunata. La gente di fede bianconera ha lasciato lo stadio convinta di aver beneficiato di un mezzo regalo. Dopo aver subito il gol di Pavone, I bianconeri hanno rimontato con Cuccureddu (su rigore al 44') ed hanno segnato II punto decisivo con il risorto Bettega ad un quarto d'ora dal termine. Ma se la Juventus è riuscita ad evitare una clamorosa sconfitta lo deve ad un grande Zoff che ha salvato la sua porta, con Interventi decisivi, su almeno tre palle-gol. Raramente, nelle partite casalinghe, Ziff aveva corso tanti pericoli. Il motivo è semplice: di fronte a lui la difesa ha accusato sbandamenti paurosi. L'assenza di Salvadore (di cui, per ora, la Juventus non può fare a meno) si è fatta sentire. Spinosi non è stato all'altezza della situazione ma forse anche il « vecchio Billy » avrebbe sofferto. Il ruolo di • libero » non s'improvvisa. Mezze partite, disputate sporadicamente, non hanno permesso a Spinosi di prendere confidenza con il nuovo compito. Incredibile il modo con cui Spinosi e Longobucco si sono fatti infilare dall'ottimo Pavone in occasione dell'azione che ha portato in vantaggio il Foggia dopo appena tredici minuti. Su contropiede, Pirazzini lanciava in profondità verso Pavone. Spinosi e Longobucco, per mancanza d'intesa, Intervenivano in leggero ritardo, Pavone filtrava tra i due e batteva Zoff in uscita con un perfetto pallonetto. Dovendo rimontare, la Juventus si sbilanciava in avanti e, di rimessa, il Foggia creava altre palle-gol che solo la bravura di Zoff e un po' di indecisione da parte di Luigi Villa e Trincherò impedivano si concretizzassero. La Juventus, evidentemente, non aveva del tutto smaltito lo « choc » per l'eliminazione dalla Coppa dei Campioni e, naturalmente, pagava il tremendo sforzo sostenuto mercoledì contro la Dynamo. Era una Juventus sbiadita, tarda di riflessi, che giocava più con i muscoli che con il cervello. Longobucco era fresco eppure risultava il peggiore in difesa. Longobucco sostiene che non giocando si perde il ritmo. Forse è vero, ma ieri Pavone, che aveva giocato un anno nel Torino, senza brillare, appariva irresistibile. Pavone è un elemento tecnicamente dotato, però il suo rendimento è stato esaltato dalle incertezze di Longobucco e dal fatto che il terzino si trova a disagio sul¬ la destra. Pavone giocava prevalentemente a sinistra (pur spostandosi su tutto II fronte dell'attacco) mentre Rognoni, finto centravanti, su cui stava Marchetti, agiva sulla destra. Forse era il caso di invertire le marcature ma ciò non è stato fatto e, per tutto il primo tempo, Pavone risultava una spina nel fianco della traballante retroguardia bianconera. Se la difesa juventina era in crisi, il centrocampo non la proteggeva sufficientemente: i recuperi, ad azione conclusa, non erano tempestivi. Furino, che mercoledì aveva disputato una splendida partita, non aveva riacquistato in pieno le forze e sia negli « a fondo » che nei rientri non aveva il solito smalto. Luigi Villa si muoveva con una certa libertà. Capello e Cuccureddu accusavano qualche battuta a vuoto ed errori di mira nei passaggi. Causio, brillante in qualche spunto, eccedeva In personalismi mentre Anastasi e Bettega non riuscivano ad aprirsi dei varchi. Molto più ordinato e sicuro nel palleggio appariva il Foggia che, più fresco ed esaltato dal gol di Pavone, sfruttava con calma la velocità dei suoi uomini e l'affanno che serpeggiava tra i bianconeri. La Juventus impegnava Trentini ma era il Foggia che minacciava seriamente Zoff con un'azione condotta dai terzini Valente e Colla, conclusa dal centravanti Villa con un colpo di testa a fil di palo. Il contropiede foggiano era micidiale. Poco dopo Silvano Villa si liberava di Morini ed il suo tirocross era sprecato, sotto porta, da Luigi Villa con Zoff fuori causa. C'era poi (24') un intervento ostruzionistico di Furino su Silvano Villa, in area, che l'arbitro (giustamente) non riteneva punibile con un calcio di rigore. Motta valutava, con lo stesso metro, una plateale spinta di Colla ai danni di Bettega in piena area (31'). La Juventus continuava ad attaccare freneticamente, senza lucidità, favorendo il Foggia. Poi iniziava la serie di parate-miracolo di Zoff. Finalmente la Juventus costruiva una azione-gol: il tiro di Causio passava a pochi centimetri dal palo. Ad un minuto dall'intervallo, la Juventus pareggiava. Trentini serviva involontariamente Bettega che toccava ad Anastasi: partiva il tiro, Trentini respingeva corto, Anastasi si avventava sul pallone e Colla lo atterrava agganciandolo. Rigore. Botta di Cuccureddu dagli undici metri e pareggio. Nella ripresa il Foggia confermava la bella prestazione del primo tempo. Dopo sei minuti Rognoni scattava sulla destra, penetrava indisturbato in area e sferrava un gran tiro verso il palo opposto: Zoff riusciva a deviare in angolo. Al 32' il gol decisivo di Bettega. Punizione per la Juventus: Furino toccava a Marchetti che, in posizione di ala sinistra, centrava; dalla linea di fondo Capello di testa spediva prodigiosamente sotto rete e Bettega, di testa, con uno stacco vecchia maniera, dava il colpo di grazia. Un gol molto importante per Bettega e per la Juventus. L'ultimo brivido era ancora per Zoff che salvava il risultato (42'] con una disperata uscita su Trincherò. E' rischioso fare esperimenti in campionato. A Napoli si rivedrà la « vecchia guardia ». Bruno Bernardi