Ucciso da una fucilata in testa il pensionato trovato morto nella sua cascina a Valleggia

Ucciso da una fucilata in testa il pensionato trovato morto nella sua cascina a Valleggia Forse colpito da un cacciatore; non escluso il delitto Ucciso da una fucilata in testa il pensionato trovato morto nella sua cascina a Valleggia E' stato raggiunto da alcuni pallini mentre raccoglieva nocciole - Ha trovato la forza di raggiungere la casa dove ha agonizzato per nove ore - Il cadavere scoperto dalla moglie (Dal nostro corrispondente) Savona, 7 ottobre. E' stato ucciso da una fucilata ed ha agonizzato per circa 9 ore, il pensionato-contadino Giovanni Dovico, 78 anni, residente a Vado Ligure, ex operaio dell'Italsider, trovato morto, venerdì sera, nel suo cascinale di Valleggia. Delitto o incidente di caccia? Queste le due ipotesi ora al vaglio degli inquirenti, che stamane hanno iniziato le indagini con un sopralluogo nella proprietà del pensionato. L'autopsia, compiuta sabato pomeriggio dal professor Marcello Canale dell'Istituto di medicina legale dell'università di Genova, ha consentito di risolvere l'interrogativo sulle cause della morte: pallini da caccia calibro 10 gli so- no stati trovati conficcati nella regione parietale destra; due avevano raggiunto il cervello ed uno la carotide provocando un'emorragia interna. «Il colpo — ha detto il perito — non è stato sparato a bruciapelo, ma da alcuni metri di distanza. La morte, che risale probabilmente a domenica scorsa, deve essere sopraggiunta dopo otto o nove ore ». Il cadavere, quasi completamente nudo, fu trovato venerdì sera dalla moglie, Carmelina Amandola, 76 anni, che, preoccupata per il mancato ritorno a casa del marito (aveva lasciato l'alloggio di Vado domenica mattina con l'intesa che sarebbe rientrato dopo due o tre giorni), si era recata a Valleggia. Gli inquirenti hanno accertato che il Dovico era stato ferito in campagna, perché hanno trovato una lattina piena di nocciole nelle scale, che presenta fori di entrata di alcuni pallini e nella quale sono stati anche trovati grumi di sangue impastati con le nocciole. L'angustia del locale (l'uccisore avrebbe dovuto sparare a bruciapelo, il che è stato categoricamente escluso), la mancanza di altre tracce di pallini sui muri e il rinvenimento di un ombrello, di un falcetto e di un sacco in un noccioleto, a breve distanza dal cascinale, hanno rafforzato questo loro convincimento. Secondo gli inquirenti, dunque, il Dovico sarebbe stato colpito dalla fucilata mentre stava raccogliendo nocciole. Secondo la ricostruzione del magistrato, il contadino, benché ferito, sarebbe riuscito a percorrere i duecento-trecento metri che lo separavano da casa, portando con sé la lattina, a trascinarsi sino in camera da letto e a togliersi i vestiti; poi infreddolito (il giaciglio era costituito da un po' di paglia con una coperta) sarebbe sceso a piano terra per accendere il forno o un po' di legna nell'estremo tentativo di scaldarsi, ma, perse le for¬ ze per l'emorragia, si sarebbe accasciato, spegnendosi a poco a poco. Ma cosa è successo nel noccioleto? Delitto o incidente di | caccia? Le ipotesi restano sinora valide entrambe anche se la tesi di una lite con un cacciatore finita tragicamente non sembra raccogliere molto credito: «Mio marito — ricorda la signora Amandola — ha spesso trovato cacciatori nella nostra campagna. Ma li ha sempre trattati bene, non ha mai litigato. Diceva: "E' inutile bisticciare per così poco, siamo destinati ad andarcene presto da questa terra". Qualcun altro me l'ha ucciso. Qualcuno che gli voleva male, ma non so chi sia». Il Dovico era un uomo solitario, un misantropo, non coltivava amicizie, non parlava mai con nessuno; ma non aveva neppure mai dato fastidio ad alcuno. «Quando veniva quassù — dice Giuseppe Bonifaccino, la cui abitazione confina con quella dell'ucciso — se ne rimaneva solo, solo. Non andava neppure a comprare il pane. Si faceva gli affari suoi e non si interessava di quelli degli altri. A mio avviso è stato un incidente. Di cacciatori qui ne passano molti ». Nicolò Siri | Ucciso da una fucilata in testa il pensionato trovato morto nella sua cascina a Valleggia Forse colpito da un cacciatore; non escluso il delitto Ucciso da una fucilata in testa il pensionato trovato morto nella sua cascina a Valleggia E' stato raggiunto da alcuni pallini mentre raccoglieva nocciole - Ha trovato la forza di raggiungere la casa dove ha agonizzato per nove ore - Il cadavere scoperto dalla moglie (Dal nostro corrispondente) Savona, 7 ottobre. E' stato ucciso da una fucilata ed ha agonizzato per circa 9 ore, il pensionato-contadino Giovanni Dovico, 78 anni, residente a Vado Ligure, ex operaio dell'Italsider, trovato morto, venerdì sera, nel suo cascinale di Valleggia. Delitto o incidente di caccia? Queste le due ipotesi ora al vaglio degli inquirenti, che stamane hanno iniziato le indagini con un sopralluogo nella proprietà del pensionato. L'autopsia, compiuta sabato pomeriggio dal professor Marcello Canale dell'Istituto di medicina legale dell'università di Genova, ha consentito di risolvere l'interrogativo sulle cause della morte: pallini da caccia calibro 10 gli so- no stati trovati conficcati nella regione parietale destra; due avevano raggiunto il cervello ed uno la carotide provocando un'emorragia interna. «Il colpo — ha detto il perito — non è stato sparato a bruciapelo, ma da alcuni metri di distanza. La morte, che risale probabilmente a domenica scorsa, deve essere sopraggiunta dopo otto o nove ore ». Il cadavere, quasi completamente nudo, fu trovato venerdì sera dalla moglie, Carmelina Amandola, 76 anni, che, preoccupata per il mancato ritorno a casa del marito (aveva lasciato l'alloggio di Vado domenica mattina con l'intesa che sarebbe rientrato dopo due o tre giorni), si era recata a Valleggia. Gli inquirenti hanno accertato che il Dovico era stato ferito in campagna, perché hanno trovato una lattina piena di nocciole nelle scale, che presenta fori di entrata di alcuni pallini e nella quale sono stati anche trovati grumi di sangue impastati con le nocciole. L'angustia del locale (l'uccisore avrebbe dovuto sparare a bruciapelo, il che è stato categoricamente escluso), la mancanza di altre tracce di pallini sui muri e il rinvenimento di un ombrello, di un falcetto e di un sacco in un noccioleto, a breve distanza dal cascinale, hanno rafforzato questo loro convincimento. Secondo gli inquirenti, dunque, il Dovico sarebbe stato colpito dalla fucilata mentre stava raccogliendo nocciole. Secondo la ricostruzione del magistrato, il contadino, benché ferito, sarebbe riuscito a percorrere i duecento-trecento metri che lo separavano da casa, portando con sé la lattina, a trascinarsi sino in camera da letto e a togliersi i vestiti; poi infreddolito (il giaciglio era costituito da un po' di paglia con una coperta) sarebbe sceso a piano terra per accendere il forno o un po' di legna nell'estremo tentativo di scaldarsi, ma, perse le for¬ ze per l'emorragia, si sarebbe accasciato, spegnendosi a poco a poco. Ma cosa è successo nel noccioleto? Delitto o incidente di | caccia? Le ipotesi restano sinora valide entrambe anche se la tesi di una lite con un cacciatore finita tragicamente non sembra raccogliere molto credito: «Mio marito — ricorda la signora Amandola — ha spesso trovato cacciatori nella nostra campagna. Ma li ha sempre trattati bene, non ha mai litigato. Diceva: "E' inutile bisticciare per così poco, siamo destinati ad andarcene presto da questa terra". Qualcun altro me l'ha ucciso. Qualcuno che gli voleva male, ma non so chi sia». Il Dovico era un uomo solitario, un misantropo, non coltivava amicizie, non parlava mai con nessuno; ma non aveva neppure mai dato fastidio ad alcuno. «Quando veniva quassù — dice Giuseppe Bonifaccino, la cui abitazione confina con quella dell'ucciso — se ne rimaneva solo, solo. Non andava neppure a comprare il pane. Si faceva gli affari suoi e non si interessava di quelli degli altri. A mio avviso è stato un incidente. Di cacciatori qui ne passano molti ». Nicolò Siri |

Persone citate: Dovico, Giovanni Dovico, Giuseppe Bonifaccino, Marcello Canale, Nicolò Siri

Luoghi citati: Genova, Savona, Vado Ligure