Gara-miracolo con la Jugoslavia ultima speranza por gli anurri

Gara-miracolo con la Jugoslavia ultima speranza por gli anurri Gara-miracolo con la Jugoslavia ultima speranza por gli anurri (Dal nostro inviato speciale) Barcellona, 30 settembre. Ad ogni canestro della Spagna Il pubblico grida • ole ». E ieri sera è stata l'Italia a tare la parte del toro in questa corrida cestistica, inesorabilmente trafitta dagli attacchi di Brabender e Luyk (i due americani che in Spagna hanno trovato passaporto, dollari e una splendida carriera sportiva) e dai tiri del trentatreenne capitano Buscato, che è da lustri l'Idolo di Barcellona. Purtroppo, si sapeva che proprio la Spagna, per valore tecnico e per forza di una tradizione che sta diventando inesorabile, era l'avversarla meno gradita per l'Italia in questo girone di qualificazione dei campionati europei. Gli azzurri non hanno potuto rovesciare Il pronostico, anzi hanno accentuato In questa sconfitta, che può risultare decisiva, l'Impressione negativa lasciata dalle prime partite con Grecia e Francia, due avversarle che ci hanno latto soffrire In dosi eccessive. Adesso che la Spagna ha coronato il suo programma — questi i europei » sono stati organizzati proprio con II preciso obiettivo di portare nelle finali, e magari sul podio, la squadra di casa — è l'Italia a trovarsi In situazione difficile. Delle sei squadre che fanno parte del girone di Barcellona (oltre a noi e agli spagnoli ci sono Jugoslavia, Francia, Grecia e Bulgaria) solo le prime due accederanno alle finali per le medaglie: ora la Spagna è quasi sicura della qualificazione, per lei le ultime due giornate di gara — domani e martedì — non dovrebbero riservare sorprese. La Spagna sta solfando ad aspettare di sapere chi tra Italia e Jugoslavia l'accompagnerà nella fase conclusiva, nell 'élite delle prime quattro. L'Italia ha poche speranze, tutte legate ad un risultato preciso da Inseguire: una vittoria contro la Jugoslavia, che affronteremo domani sera, da ottenersi in dimensioni tali (10 punti di vantaggio per noi) che consentano un ripescaggio più o meno miracoloso. Infatti, la Jugoslavia si trova a punteggio pieno (tre vittorie, contro le due dell'Italia e della Spagna): batterla vorrebbe dire tarla scendere di un gradino nella graduatoria, tenerla in posizione tale da poter affidare poi alla differenza-canestri (punti fatti meno punti subiti nel confronti diretti) la scelta delle due finaliste. Attualmente la situazione del triangolo Spagna-Jugoslavla-ltalla è la seguente: Spagna: ha perso con la Jugoslavia per sei punti, ha battuto l'Italia di 12 (differenza canestri: più sei). Jugoslavia: ha superato la Spa¬ Negli europei di basket a Barcellona - L'Italia dovrebbe affermarsi con almeno dieci punti - Solo così entrerebbe con la Spagna nelle finali - I giocatori sono pessimisti gna per sei punti (differenza: più sei). Italia: ha perso con la Spagna per 12 punti (differenza: meno dodici). Ne risulta che per rovesciare la situazione e riaprire una finestra verso la finale (la porta ce l'ha già chiusa in faccia la Spagna, e con una certa violenza) bisogna battere la Jugoslavia con uno scarto tale da mettere in terza posizione proprio gli slavi. Occorrono almeno 10 punti: in tal caso, infatti, gli azzurri porterebbero la differenza canestri nel confronti diretti con le « grandi • a quota • meno due -, ma farebbero precipitare quella della Jugoslavia a « meno quattro ». Così toccherebbe ad Italia e Spagna entrare in finale. Il progetto, un po' laborioso da spiegare, è validissimo, sulla carta. La sua attuazione pratica risulterà però alquanto difficile, tale da far apparire l'evento a noi favorevole poco meno che miracolistico: ci può conlortare solo il ricordo di Monaco, delle ultime Olimpiadi, dove la Nazionale riacciuflò prodigiosamente l'ingresso alle finali con l'identica strada e anche allora a spese del¬ la Jugoslavia (però fu la vittoria sul Portorico a rovesciare la situazione-canestri). Non ci aluta certo a sperare né il rendimento della nostra squadra né la forza della Jugoslavia, che è venuta a questi « europei » con l'Intenzione precisa di andare oltre al secondo posto ottenuto due anni fa ad Essen (dove l'Italia fu terza, medaglia di bronzo) e quindi vuole portare un fermo attacco all'Urss campione d'Europa e di Olimpia In carica. Tanto per peggiorare le cose anche la tradizione è contro di noi. Da sei anni non riusciamo a battere questa Jugoslavia che In ogni occasione — « europei » e olimpiadi, tornei ufficiali e partite amichevoli — si è sempre portata vìa la vittoria, facendo valere la massiccia consistenza della sua forza d'assieme, la potenza del suoi giganti mal adeguatamente contrastati dagli azzurri. C'è un pessimismo abbastanza marcato, dunque, attorno alla nostra Nazionale. Ed è la prima volta da un po' di stagioni in qua, perché gli azzurri hanno portato avanti, con la • gestione » di Giancarlo Primo, una escalation Internazionale sempre decisa, sempre puntualmente rispettata. Motivi contingenti (la formulazione del calendario, con il nostro girone molto più ostico di quello di Badalona, dove soltanto l'Urss sarebbe risultata imbattibile; la forma precaria di Meneghln, reduce da una piccola serie di gravi infortuni) ci obbligano a sperare ora in un miracolo, in uno sport dove conta spietatamente la logica latta di punti e di centimetri, di distanze lunghe da colmare. Antonio Tavarozzi Per tv (ore 22) La tv trasmette stasera da Barcellona in diretta alcune fasi della partita Italia-Jugoslavia (inizio ore 22. Secondo Programma). Queste le formazioni delle squadre, con i numeri di maglia: Italia: 4 Della Fiori, 5 Jellini, 6 Bertolotti, 7 Cerioni, 8 Ferracini, 9 Barivlera, 10 Zanatta, 11 Meneghln, 12 Marzorati, 13 Serafini, 14 Bisson, 15 Brumattl. Jugoslavia: 4 Tvrdlc, 5 Klcanovic, 6 Jelovac, 7 Knezevis, 8 Jerkov, 9 Ivkovic, 10 Slavnlc, 11 Coslc, 12 Solman, 13 Plecas, 14 Dalipagic, 15 Marovic. Gara-miracolo con la Jugoslavia ultima speranza por gli anurri Gara-miracolo con la Jugoslavia ultima speranza por gli anurri (Dal nostro inviato speciale) Barcellona, 30 settembre. Ad ogni canestro della Spagna Il pubblico grida • ole ». E ieri sera è stata l'Italia a tare la parte del toro in questa corrida cestistica, inesorabilmente trafitta dagli attacchi di Brabender e Luyk (i due americani che in Spagna hanno trovato passaporto, dollari e una splendida carriera sportiva) e dai tiri del trentatreenne capitano Buscato, che è da lustri l'Idolo di Barcellona. Purtroppo, si sapeva che proprio la Spagna, per valore tecnico e per forza di una tradizione che sta diventando inesorabile, era l'avversarla meno gradita per l'Italia in questo girone di qualificazione dei campionati europei. Gli azzurri non hanno potuto rovesciare Il pronostico, anzi hanno accentuato In questa sconfitta, che può risultare decisiva, l'Impressione negativa lasciata dalle prime partite con Grecia e Francia, due avversarle che ci hanno latto soffrire In dosi eccessive. Adesso che la Spagna ha coronato il suo programma — questi i europei » sono stati organizzati proprio con II preciso obiettivo di portare nelle finali, e magari sul podio, la squadra di casa — è l'Italia a trovarsi In situazione difficile. Delle sei squadre che fanno parte del girone di Barcellona (oltre a noi e agli spagnoli ci sono Jugoslavia, Francia, Grecia e Bulgaria) solo le prime due accederanno alle finali per le medaglie: ora la Spagna è quasi sicura della qualificazione, per lei le ultime due giornate di gara — domani e martedì — non dovrebbero riservare sorprese. La Spagna sta solfando ad aspettare di sapere chi tra Italia e Jugoslavia l'accompagnerà nella fase conclusiva, nell 'élite delle prime quattro. L'Italia ha poche speranze, tutte legate ad un risultato preciso da Inseguire: una vittoria contro la Jugoslavia, che affronteremo domani sera, da ottenersi in dimensioni tali (10 punti di vantaggio per noi) che consentano un ripescaggio più o meno miracoloso. Infatti, la Jugoslavia si trova a punteggio pieno (tre vittorie, contro le due dell'Italia e della Spagna): batterla vorrebbe dire tarla scendere di un gradino nella graduatoria, tenerla in posizione tale da poter affidare poi alla differenza-canestri (punti fatti meno punti subiti nel confronti diretti) la scelta delle due finaliste. Attualmente la situazione del triangolo Spagna-Jugoslavla-ltalla è la seguente: Spagna: ha perso con la Jugoslavia per sei punti, ha battuto l'Italia di 12 (differenza canestri: più sei). Jugoslavia: ha superato la Spa¬ Negli europei di basket a Barcellona - L'Italia dovrebbe affermarsi con almeno dieci punti - Solo così entrerebbe con la Spagna nelle finali - I giocatori sono pessimisti gna per sei punti (differenza: più sei). Italia: ha perso con la Spagna per 12 punti (differenza: meno dodici). Ne risulta che per rovesciare la situazione e riaprire una finestra verso la finale (la porta ce l'ha già chiusa in faccia la Spagna, e con una certa violenza) bisogna battere la Jugoslavia con uno scarto tale da mettere in terza posizione proprio gli slavi. Occorrono almeno 10 punti: in tal caso, infatti, gli azzurri porterebbero la differenza canestri nel confronti diretti con le « grandi • a quota • meno due -, ma farebbero precipitare quella della Jugoslavia a « meno quattro ». Così toccherebbe ad Italia e Spagna entrare in finale. Il progetto, un po' laborioso da spiegare, è validissimo, sulla carta. La sua attuazione pratica risulterà però alquanto difficile, tale da far apparire l'evento a noi favorevole poco meno che miracolistico: ci può conlortare solo il ricordo di Monaco, delle ultime Olimpiadi, dove la Nazionale riacciuflò prodigiosamente l'ingresso alle finali con l'identica strada e anche allora a spese del¬ la Jugoslavia (però fu la vittoria sul Portorico a rovesciare la situazione-canestri). Non ci aluta certo a sperare né il rendimento della nostra squadra né la forza della Jugoslavia, che è venuta a questi « europei » con l'Intenzione precisa di andare oltre al secondo posto ottenuto due anni fa ad Essen (dove l'Italia fu terza, medaglia di bronzo) e quindi vuole portare un fermo attacco all'Urss campione d'Europa e di Olimpia In carica. Tanto per peggiorare le cose anche la tradizione è contro di noi. Da sei anni non riusciamo a battere questa Jugoslavia che In ogni occasione — « europei » e olimpiadi, tornei ufficiali e partite amichevoli — si è sempre portata vìa la vittoria, facendo valere la massiccia consistenza della sua forza d'assieme, la potenza del suoi giganti mal adeguatamente contrastati dagli azzurri. C'è un pessimismo abbastanza marcato, dunque, attorno alla nostra Nazionale. Ed è la prima volta da un po' di stagioni in qua, perché gli azzurri hanno portato avanti, con la • gestione » di Giancarlo Primo, una escalation Internazionale sempre decisa, sempre puntualmente rispettata. Motivi contingenti (la formulazione del calendario, con il nostro girone molto più ostico di quello di Badalona, dove soltanto l'Urss sarebbe risultata imbattibile; la forma precaria di Meneghln, reduce da una piccola serie di gravi infortuni) ci obbligano a sperare ora in un miracolo, in uno sport dove conta spietatamente la logica latta di punti e di centimetri, di distanze lunghe da colmare. Antonio Tavarozzi Per tv (ore 22) La tv trasmette stasera da Barcellona in diretta alcune fasi della partita Italia-Jugoslavia (inizio ore 22. Secondo Programma). Queste le formazioni delle squadre, con i numeri di maglia: Italia: 4 Della Fiori, 5 Jellini, 6 Bertolotti, 7 Cerioni, 8 Ferracini, 9 Barivlera, 10 Zanatta, 11 Meneghln, 12 Marzorati, 13 Serafini, 14 Bisson, 15 Brumattl. Jugoslavia: 4 Tvrdlc, 5 Klcanovic, 6 Jelovac, 7 Knezevis, 8 Jerkov, 9 Ivkovic, 10 Slavnlc, 11 Coslc, 12 Solman, 13 Plecas, 14 Dalipagic, 15 Marovic.